Costruzione 90: Ingresso - rifiniture e correzioni

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Fissata la volta del vano di servizio, facciamo un salto sul lato opposto della Domus per dare un'occhiata all'ingresso principale.

Dopo la costruzione della nicchia i muri hanno continuato a crescere in altezza, e nel frattempo ho avuto modo di occuparmi di alcuni interventi "di contorno"che stavo rimandando da tempo. In questo caso non si tratta di nuovi elementi, ma di ritocchi e rifiniture ad elementi già esistenti.
Il primo è il restauro della porta della cantina, alla quale mancava da tempo (ancora prima del montaggio) un travetto del telaio. Inserito il pezzo, non senza qualche difficoltà vista l'impossibilità di rimuovere la porta dagli stipiti, metto il tutto sotto pressione con un morsetto.

Secondo intervento: la verniciatura del portone principale e la rimozione di alcuni elementi in ferro per sostituire la colla bianca con quella da contatto, più resistente con gli oggetti piccoli e dal minore impatto visivo. Più che verniciatura dovrei definirla "oliatura", già che si tratta semplicemente di una spennellata di olio d'oliva.
Il legno in questo modo assume un colore più intenso e si ripulisce dallo strato di polvere che aveva accumulato durante gli ultimi lavori.

Un altro intervento è rappresentato dalla foratura della soglia per l'inserimento del paletto di chiusura del battente destro, effettuato con il trapano del Dremel.


In questi mesi il portone e la panchina in pietra hanno continuato ad andare e venire dall'ingresso, rimossi ogni qual volta la polvere (di ardesia, di Das o di marmo) minacciavano di sommergerli.
Gli unici elementi che non ho potuto proteggere adeguatamente dalla polvere sono la porta della cantina e il pavimento dell'ingresso, le cui piastrelle appaiono decisamente ingrigite.


Decido quindi di riservare anche a questi ultimi lo stesso trattamento del portone. Non userò l'olio d'oliva, che farebbe ingiallire le piastrelle bianche, ma uno smalto trasparente per pittura ad olio, acquistato per l'occasione.



Raggiunta l'altezza delle bandelle centrali, inserisco negli stipiti i nuovi gangheri che mi permetteranno di definire meglio l'assetto del portone.
Contemporaneamente, sul lato esterno del muro, inserisco due ganci che serviranno da supporto per le torce del loggiato. Anche questi, come altri elementi già usati in precedenza, sono accessori per la composizione di orecchini acquistati in un negozio di bigiotteria.


E anche per oggi il turno di lavoro al cantiere è terminato. Si chiude il portone e arrivederci alla prossima!






Costruzione 89: Volta in pietra a spacco (1)

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Lo avevo anticipato nel post precedente ed eccola qua: la mia prima volta in pietra.

Si tratta di una volta a crociera composta da blocchi di forma irregolare come spesso se ne trovano in edifici rurali o militari. Talvolta le pietre sono incastrate tra loro con la quasi totale assenza di materiali leganti, e rinforzate con l'inserimento di scaglie o cunei all'intradosso dopo la rimozione della centna di supporto. 
In questo caso il legante c'è ed è il cemento, oltre alla colla con la quale ho fissato le pietre tra loro.


Partiamo però dal principio: anche in questa occasione ho bisogno di una struttura provvisoria sulla quale costruire la volta prima della posa in opera definitiva. Il supporto in gesso fabbricato per le volte dei sotterranei non va bene in quanto la curvatura delle arcate non corrisponde. Per non rovinare questo modello (che potrebbe tornarmi utile in seguito) decido di lavorare su un supporto in plastilina creato per l'occasione.
Con l'aiuto di una spatola lavoro la plastilina su una tavola di legno fino a darle la forma desiderata ed inizio la posa delle pietre.

Colgo l'occasione per riutilizzare in parte i frammenti di ardesia risultanti dal taglio dei conci per le murature, e che avevo avuto l'accortezza di mettere da parte.

La composizione della volta parte dal centro per estendersi poi fino all'imposta, l'esatto contrario di quanto avviene in dimensioni reali. La disposizione delle pietre è per filari ed è la stessa delle volte in mattoni precedentemente realizzate.




Nella seconda parte provvederò alla rifinitura della volta con il cemento e al completamento delle pareti del vano di servizio, che a questo punto è quasi completato.
La Domus continua a crescere...

MATERIALI:
plastilina, ardesia, colla bianca

STRUMENTI:
spatola, tavola di legno, pinzette, lime, tenaglie, carta abrasiva

MISURE (in cm):
perimetro: ± 7 x 7
altezza (dall'imposta all'intradosso): 1
spessore: 0,5 / 1




[ESP] Construcción 006: Estructuras de hormigón armado (segunda parte)

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Tras el primer fracasado intento, reanudo la construcción de las estructuras de hormigón.
Esta vez voy preparando moldes separados para muros y pilares, después de haber tomado con cuidado las medidas de la base. Sin embargo abandono la idea de insertar barras de acero en las esquinas, en primer lugar por la dificultad de sujetarlas perfectamente perpendiculares al suelo y porqué me molestarían durante las siguientes fases de la construcción. Aplazo así a otro momento el estudio de un válido sistema de soporte...
Los moldes ya incluyen un esqueleto de alambre y la mezcla está realizada con cemento rápido y un poco de arena, a diferencia de la usada para el relleno de las juntas en el suelo de ladrillos.
En las imágenes se observan las fases de preparación de los pilares y de una de las paredes:


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Costruzione 88: Archi ribassati in mattoni

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Restando nell'ambito del vano di servizio, riprendo ad occuparmi della struttura muraria realizzando due arcate in mattoni che andranno a reggere parte della volta di copertura e una più piccola per chiudere l'accesso alla legnaia.

A differenza delle arcate dei sotterranei (a tutto sesto), queste saranno ad arco ribassato, caratterizzate cioè da un'altezza (freccia) piuttosto ridotta rispetto all'ampiezza (luce).
Essendo la prima volta che realizzo archi di questo tipo, ho bisogno di un nuovo supporto.
Come nei casi precedenti decido di usare ritagli di cartone, ma questa volta assemblati in modo tale da evitare possibili deformazioni durante la posa e l'asciugatura della colla. La nuova centina, che servirà per entrambi gli archi più grandi, sembra quasi una scatoletta ed è tenuta insieme dalla colla da contatto.

La posa dei mattoncini non presenta nessuna difficoltà aggiuntiva rispetto a quanto già verificato con le arcate a tutto sesto e procede piuttosto spedita.


L'archetto della legnaia, che in realtà è il primo ad essere realizzato (lo si è già visto qui), si rivela leggermente più complesso dovendo andare ad incastrarsi tra le pietre irregolari della torre. Siccome il muro sul quale poggia fa un leggero angolo in corrispondenza dell'uscio, sul lato interno sarà leggermente più lungo rispetto all'esterno. A parole non è chiarissimo, ma lo si può notare meglio nell'immagine in alto a destra.

I conci in pietra delle pareti d'appoggio vengono conformati adeguatamente per combaciare con le estremità degli archi che, una volta verificati in situ vengono ulteriormente rifiniti (levigatura, boiaccatura e verniciatura).


Effettuo queste operazioni in diversi momenti, alternandoli ad altri elementi della costruzione. In una delle seguenti immagini, ad esempio, gli archi sono stati rimossi per procedere alla verniciatura del pavimento. Nel frattempo devo occuparmi della colonna, dei portoni e della scala d'ingresso, perché l'edificio possa crescere in modo più o meno uniforme in tutte le sue parti.


L'ultima operazione prima di poter completare le strutture verticali del vano di servizio consiste nel prolungamento delle pareti opposte alle arcate in modo che anche queste assumano la curvatura della volta. Ciò risulta più complicato rispetto ai sotterranei, dove la stessa operazione era stata effettuata sui muri in mattoni. Della volta però parlerò nel prossimo post, già che anche questa rappresenta una novità all'interno della Domus: sarà infatti una volta in pietra!


MATERIALI:
mattoncini di Das, cartone, colla bianca, colla da contatto, ardesia (per il muro)

STRUMENTI:
pinzette, lime, tenaglie, Dremel con disco di carta abrasiva, forbici, cutter, carta abrasiva

MISURE (in cm):
Arco 1 (porta legnaia)
luce: 2,5
profondità: ops, avendo già chiuso la volta non riesco più a misurarlo :-(
altezza (dalla linea d'imposta all'estradosso): 0,3
Arco 2 (parete posteriore)
luce: 5,7
profondità: 2,4
altezza: 0,8
Arco 3 (lato fondaco)
luce: 5,2
profondità: 2,3
altezza: 0,8




Costruzione 87: Botola in legno

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Ultimo intervento per completare la costruzione del pozzetto, iniziata con la volta a crociera e proseguita con la posa del pavimento.
Adesso, come avvenne per la botola del fondaco, procedo a realizzare la scanalatura che mi permetterà di chiudere l'apertura con un coperchio in legno ed ottenere così che la superficie del vano di servizio sia interamente calpestabile.

Il disco di carta abrasiva ha lo stesso diametro della botola e questo mi facilita le cose. E' sufficiente quindi appoggiarlo sul bordo ed esercitare una leggera pressione fino a raggiungere uno spessore sufficiente per l'incasso del coperchio.
Il tappo di gomma che precedentemente chiudeva la botola è stato riposizionato dal basso, per evitare comunque la caduta di polvere all'interno dei sotterranei.

Realizzato lo scalino sul bordo del pozzo, passiamo adesso alla costruzione del coperchio.
Con il compasso disegno due cerchi su un foglio di carta adesiva, uno più piccolo e uno più grande, il cui diametro corrisponde rispettivamente all'interno della botola e alla circonferenza superiore.


Ritaglio i due dischi di carta e li applico su piccole assi di legno precedentemente tagliate. Poi, con il cutter taglio via il legno in eccesso al di fuori dei cerchi ed incollo tra loro i due tondelli ottenuti mantenendo la carta all'esterno. Il disco piccolo va posizionato perfettamente centrale rispetto a quello grande, lasciando così un gradino laterale uniforme che sarà l'esatto negativo di quello realizzato sul pavimento.


Quando la colla inizia a fare presa, rimuovo con cautela la carta adesiva e metto sotto pressione fino a che non sarà completamente asciutta. A quel punto rifinisco i bordi del coperchio con una lima ed incido una piccola mezzaluna che ne faciliterà l'apertura una volta posizionato sulla botola.




Infine, non del tutto convinto dalla sola mezzaluna, dopo la verniciatura del pavimento inserirò anche un piccolo anello in ferro in posizione più centrale. Questo potrebbe rappresentare un pericolo per chi attraversa il vano di servizio al buio, ma vale quanto già detto a proposito dello scalino in pietra: ci troviamo in un edificio medievale e fare attenzione a dove si mettono i piedi è puro istinto di sopravvivenza, oltre che responsabilità di ognuno. L' assicurazione non copre eventuali incidenti domestici.


MATERIALI:
listelli di legno, fil di ferro, carta adesiva, colla da contatto

STRUMENTI:
pinzette, lime, tenaglie, Dremel con disco di carta abrasiva e mini-trapano, morsetto, cutter, compasso, forbici

MISURE (in cm):
diametro maggiore: 2,3
diametro minore: 1,8
spessore: 0,4
diametro anello: 0,5