Costruzione 005: Strutture in cemento armato (parte 1)

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Con questo post inauguro ufficialmente la sezione Errori...

Una volta terminata la pavimentazione, inizia la fase di costruzione "in verticale".
Devo innanzi tutto fare una parentesi per spiegare la mia scelta di usare strutture in cemento armato, che di medievale hanno ben poco.

L'ambiente della cantina, che rappresenta i sotterranei dell'edificio, nella realtà sarebbe circondata dal terreno (a Genova in gran parte roccioso) o dalle fondazioni degli edifici adiacenti, e sarebbe costituita alla base da spesse mura in pietra e mattoni. Niente cemento, quindi.
Nel mio caso però, la miniatura dell'edificio non risulta inserita nel terreno, e non può sfruttare neppure appoggi laterali ad altre strutture già esistenti, ergendosi isolata come una torre. Inoltre, le sollecitazioni a cui presumibilmente verrà sottoposta la struttura (spostamenti, possibili urti, ecc...) non sono certo quelle che può subire un normale edificio cittadino. Questo, oltre ad auto-sostenersi con il suo stesso peso, ha la caratteristica di essere irremovibile dal momento della sua costruzione, a meno di un terremoto o di qualche altro evento distruttivo.
L'idea era quindi quella di costruire una struttura portante in cemento armato, con pilastri metallici ai quattro angoli lungo tutta l'altezza dell'edificio, che avrebbero garantito una maggior resistenza e che sarebbero comunque risultati invisibili una volta terminata la costruzione.
Come vedremo, l'idea (di per sé ben studiata), è riuscita solo in parte e dopo avermi causato non pochi mal di testa.


Per prima cosa, seguendo il disegno delle fondazioni intorno al pavimento della cantina, ho costruito con le assi di legno uno stampo completo delle murature, all'interno del quale avrei poi dovuto inserire le barre metalliche, esattamente come avviene in un vero cantiere. Queste ultime le ho ricavate dalla struttura di sostegno di una vecchia scaffalatura, che ho successivamente limato e scanalato per tutta la loro lunghezza al fine di migliorare la loro aderenza con il cemento.


Fino a qui, tutto bene. Poi è arrivato il momento di preparare il cemento e riempire gli stampi...
Per permettere al cemento di riempire fino in fondo gli stampi, lunghi e stretti, senza formare bolle d'aria, ho preparato un composto un po' più liquido e l'ho colato negli spazi tra le assi.


Questo, a posteriori, si rivelerà un errore fatale. L'eccesso di acqua non impedirà al cemento di asciugare, complice anche il clima secco di Granada, ma il materiale risultante sarà fragile e di pessima qualità, tanto che una volta secco mi si sgretolerà tra le dita.


In queste foto, scattate dopo la rimozione degli stampi, si vede chiaramente che la struttura è difettosa e si rende quindi necessario un cambio di metodo. I lavori vengono paralizzati. Per qualche giorno l'area viene usata anche come parcheggio abusivo. Poi decido un intervento drastico, e le strutture vengono quasi interamente demolite, fatta eccezione di un muro perimetrale, dall'aspetto più solido.


Si ritorna quindi alla situazione di partenza: base in cemento e pavimento in mattoni.
Dopo un iniziale scoraggiamento, riprendo i lavori, facendo tesoro dei miei precedenti errori .
Questa volta però non ricostruisco tutta la struttura in legno, ma decido di fabbricare i muri e i pilastri in stampi orizzontali separati e di montarli successivamente...

(continua QUI)



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