[ESP] Construcción 005: Estructuras de hormigón armado (primera parte)

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Con este post abro oficialmente la sección de Errores...

Terminado el suelo de la cantina, comienza la fase de costrucción "vertical".
Antes tendré que abrir un paréntesis para explicar el uso de estructuras de hormigón armado, algo que de medieval tiene muy poco.

El ambiente de la cantina, que representa los subterráneos del edificio, en la realidad estaría rodeada por el suelo (en Génova en su mayoría rocoso) o por los cimientos de los edificios colindantes, y estaría cerrado por gruesos muros de piedra y ladrillo. Nada de cemento entonces.
Sin embargo en mi caso la miniatura del edificio no está encajada en el suelo y tampoco puede aventajarse de la presencia de otras estructuras, levantandose aislada como una torre. Además, los esfuerzos a los que puede estar sometida (mudanzas, golpes, etc.) en proporción son mayores a los que tiene que aguantar cualquier edificio normal. Estos, además de sujetarse por su propio peso, no vuelven a moverse desde su construcción, a menos de eventos catastróficos como terremotos o hundimientos del suelo.
Mi intención entonces es de construir una estructura portante de hormigón armado, con pilares metálicos en las esquinas y por toda la altura del edificio, que garantizarían mayor resistencia quedando invisibles una vez acabada la obra.
Como veremos, la idea (en si bien pensada), tendrá exito solo en parte y tras causarme una buena jaqueca.


Primero, siguiendo las líneas de las fundaciones alrededor del suelo, voy construyendo un molde de madera para los muros. En su interior insertaré las barras de acero, exactamente como se hace en una obra real. Las barras proceden de la estructura de una vieja estantería, y tras haberlas cortado y lijado, abro en ellas unos surcos perpendiculares para mejorar su adherencia con el cemento.


Hasta aquí todo bien. Luego llega el momento de preparar el cemento y rellenar el molde...
Para permitir a la mezcla de llenar el molde hasta el fondo sin que se formen huecos, preparo una mezcla más líquida y la cuelo entre las maderas...



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Costruzione 85: Scure con manico in legno

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Nel post precedente avevo anticipato che mi sarei occupato dell'ascia, ma per la precisione si tratta di una scure. La differenza (stando a quanto letto su wikipedia) sta nel fatto che la scure presenta la lama parallela al manico e si afferra a due mani, mentre l'ascia è leggermente ricurva e viene usata prevalentemente in lavori di carpenteria.

Lo spunto iniziale, comunque, mi viene da un'illustrazione tratta dal volume "Le mobilier médiévale" di Viollet-le-Duc.

Mi torna utile in questo caso una lamina di ferro ossidato raccolta tempo fa sulla spiaggia, e che sembra sufficientemente sottile per costituire la lama della mia scure.
Inizialmente provo a ripulire parte della lamina usando un prodotto per metalli, ma il risultato è pressoché nullo. A questo punto inizio a levigarla con la lima per metalli, e una volta rimosso lo strato di ossido superficiale il metallo appare lucido e brillante.


Una delle estremità ha una forma che potrebbe ricordare quella della scure. Basterà tagliarla ed intervenire cautamente con le lime per ottenere una lama perfetta.


L'ultima fase è la battitura con il martello e la piegatura dell'asola per l'inserimento del manico in legno. Il manico è costituito da un rametto privato della corteccia e tagliato su misura.
Lo inserisco nell'asola per poi richiudere quest'ultima con le pinze, esercitando una leggerissima pressione senza l'uso di colla.



Adesso che ho la sega e la scure, manca solo la materia prima da tagliare...

MATERIALI:
lamina in ferro, rametto secco
STRUMENTI:
morsetto da tavolo, lime per metalli, pinze, tenaglie, incudine e martello
MISURE (in cm):
lunghezza: 1,9
lama: 0,7




Costruzione 84: Sega da boscaiolo

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La costruzione del sottoscala è in fase piuttosto avanzata e sarà probabilmente il primo locale del piano terreno ad essere completato. Questo mi spinge a pensare già all'arredamento dell'ambiente e alla realizzazione degli elementi che lo comporranno.
Trattandosi di una legnaia direi che sarà obbligatoria la presenza di una bella pila di tronchi di diverse dimensioni e degli accessori da taglio. In questo post inizierò illustrando la costruzione della sega.

Non che ci sia poi molto da spiegare, in fondo si tratta di un oggetto piuttosto semplice: una lunga lama dentata con due manici in legno alle estremità. 
La storia della lama è un po' travagliata. Inizialmente infatti provo a realizzarla usando un sottile listello metallico raccolto per strada (non ho la minima idea di cosa fosse) e incidendo la dentatura con la ruota da taglio del Dremel.
Il risultato è soddisfacente, anche se inevitabilmente irregolare.

Successivamente, osservando alcune foto di vecchie seghe, verifico che la dentatura era generalmente perpendicolare alla lama e non obliqua come in quelle più recenti.
A questo punto sto per ripetere l'operazione su un altro listello, quando mi rendo conto che per realizzare la sega in miniatura potrei riciclarne una vera! Poco tempo prima infatti, la lama del mio seghetto per metalli si era spezzata, e i frammenti giacevano ancora nel cestino dei rifiuti.

Una volta ripescata e tagliata della giusta misura, mi sembra molto più convincente della prima, nonostante la dentatura sia comunque obliqua.


Per quanto riguarda i manici, l'idea era di avvolgere le estremità della lama attorno a due stecchi di legno, ma questo si rivela impossibile con l'uso della lama in acciaio. Questa è fatta per resistere alla flessione e piuttosto che piegarsi si spezza.
Per semplicità quindi realizzerò anche i manici in metallo, usando piccoli segmenti di fil di ferro ribattuto e una goccia di colla da contatto. Ed ecco qui il risultato:


In queste foto le dimensioni non sono chiarissime, mancando un punto di riferimento riconoscibile. Nel prossimo post rivedremo la sega insieme al successivo accessorio, e le metterò accanto una moneta da un centesimo.
Finita la costruzione della sega in tempi più o meno brevi, infatti, mi metto subito all'opera sul nuovo attrezzo: l'ascia.

MATERIALI:
colla da contatto, filo metallico, lama di seghetto
STRUMENTI:
morsetto da tavolo, Dremel con disco da taglio, pinze, tenaglie, incudine e martello
MISURE (in cm):
lunghezza: 2,6
altezza lama: 0,3
lunghezza manici: 0,8




Costruzione 83: Colonna bicroma (2) - Il fusto

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Nel primo post dedicato alla costruzione della colonna avevo anticipato che, per la realizzazione del fusto, avrei studiato un sistema che mi permettesse di risparmiare tempo (e forse anche fatica).

Per far sì che il profilo del fusto risulti retto e liscio è necessario che i vari pezzi che lo compongono vengano lavorati assieme e non separatamente come nel caso della base.
Per prima cosa quindi, dovrò procurarmi i blocchi bianchi e neri ed unirli in un unico fusto "grezzo".
L'incognita è rappresentata dalla resistenza della colla, che dovrà mantenere uniti i pezzi durante la lavorazione. Questa, per forza di cose, sarà piuttosto energica ed in parte manuale

Trovati i listelli di marmo e ardesia della giusta altezza, procedo al taglio delle tessere con base più o meno quadrata. L'altezza varia a seconda del colore: i pezzi bianchi sono leggermente più sottili dei neri (1mm in meno) per ammortizzare l'effetto ottico che li rende più visibili dall'occhio umano.


Le tessere così ottenute vengono poi levigate singolarmente sui lati fino ad assumere dimensioni simili tra loro. A questo punto riesco anche ad effettuare una leggera carteggiatura su tutto il fusto mantenendo i pezzi uniti con la pressione delle dita.


Poi,Una ad una, incollo le tessere tra loro e lascio che la colla faccia presa. Ad un'estremità aggiungo l'unico pezzo di fusto finora realizzato, che servirà da guida per dare forma al resto della colonna.


Dopo qualche ora la colla è asciutta e l'unione appare abbastanza solida.
La lavorazione procede inizialmente in modo manuale, strofinando gli spigoli della colonna sulla carta abrasiva. Poi, fisso il pezzo al morsetto da tavolo e continuo la levigatura con il Dremel fino ad ottenere un fusto perfettamente ottagonale. Gli ultimi ritocchi sono nuovamente manuali, e la superficie viene ripassata con la carta abrasiva a grana fine che elimina i graffi provocati da quella più grossa e la rende liscia al tatto.


Adesso il fusto è completato e posso montarlo sulla base precedentemente realizzata. Resta ancora da calcolare l'esatta altezza che dovrà raggiungere la colonna, ed è quindi probabile che si renda necessaria qualche piccola modifica.
Nella terza parte mi occuperò della realizzazione del capitello e dell'inserimento della colonna all'interno del fondaco. Per adesso posso ancora tenerla in mano come se fosse un pezzo di una scacchiera immaginaria...



MATERIALI:
colla bianca , ardesia, marmo bianco
STRUMENTI:
carta abrasiva a grana grossa e fine, lime per metalli, seghetto per metalli, morsetto da tavolo, spatolina.
MISURE (in cm):
plinto superiore: base 1,9 x 1,9; altezza 1,15;
base in marmo: altezza 0,7;
elemento del fusto: diametro 1,5; lato 0,6; altezza 0,6 (bianchi) 0,7 (neri).
altezza totale base + fusto (finora): 5,9




Costruzione 82: La torre (2)

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Con la crescita in altezza dei muri perimetrali, va sviluppandosi anche la struttura della torre.
Come già detto, questa è costituita da conci di forma meno regolare rispetto a quelli che compongono il resto dell'edificio. La costruzione dei muri richiede quindi una ricerca più accurata delle pietre in base alla forma, che è possibile adattare in modo molto limitato a causa della loro durezza.

L'armatura metallica usata finora è la stessa di tutti gli altri muri, ma tenendo conto che la torre dovrà raddoppiare in altezza l'edificio principale restando priva di appoggi nella parte superiore, decido di inserire un ulteriore rinforzo interno. 
Questo sarà costituito da due barre filettate in acciaio, inserite in due dei quattro angoli della torre e che ne costituiranno lo scheletro, insieme al filo metallico, fino a 2/3 dell'altezza. 
Dalla metà in poi, inserirò altre due barre simili negli angoli opposti, che raggiungeranno la sommità della torre rendendola così a prova di terremoto (e di trasloco).


Per quanto riguarda la struttura in pietra della torre, la costruzione avanza parallelamente a quella degli elementi che la compongono: la legnaia e la scala. I muri in pietrisco si intersecano con quelli in ardesia, delineando gli spigoli che saranno visibili sul prospetto esterno, conseguenza delle modifiche apportate alla base della torre e descritte nel primo post.



MATERIALI:
pietrisco, cemento, colla bianca, barra filettata in acciaio, filo metallico inossidabile
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva, lime, tenaglie, seghetto
MISURE (in cm):
lunghezza barra: 96 / 2
diametro: 0,3




Costruzione 81: Muri in pietra (3) - Avanzamento

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Questo post ha lo scopo di fare un po' il punto della situazione e mostrare la crescita in verticale della Domus e delle strutture del piano terreno, senza soffermarsi troppo su nessun elemento specifico.

Il taglio delle pietre per la costruzione dei muri va avanti di pari passo con la costruzione delle varie strutture descritte nei post precedenti e corso dopo corso le murature crescono in altezza delineando gli ambienti interni e parte dei prospetti esterni dell'edificio.


Allo stesso modo prolungo, ogni volta che se ne presenta la necessità, l'armatura metallica interna, aggiungendo nuovi segmenti di fil di ferro.
Le parti più complesse ovviamente, si rivelano gli stipiti delle porte e le intersezioni dei diversi muri. Spesso le altezze dei rispettivi corsi non corrispondono da un muro all'altro, ed è necessario l'inserimento di conci più piccoli e appositamente tagliati per ristabilire l'orizzontalità del muro.


Altra fase imprescindibile è il livellamento orizzontale dei muri dopo la posa di ogni corso. Senza questa precauzione, ogni piccola imperfezione verrebbe amplificata fila dopo fila dando come risultato finale un muro sbilenco.
Questa operazione ovviamente è molto più semplice con i blocchi di ardesia che non con le pietre dure della torre, alle quali ogni tanto alterno anche qualche concio più regolare per facilitarmi il lavoro.



Mano a mano che la costruzione avanza, è necessario avere sempre sott'occhio il progetto per verificare di volta in volta che le misure siano corrette ed eventualmente apportare modifiche o realizzare nuovi studi. In questo modo sarà possibile visualizzare l'aspetto finale delle strutture ed evitare sorprese.

Raggiunto con le murature esterne il livello desiderato, ne approfitto per realizzare i fori per gli anelli in ferro sui pilastri della facciata. Questi anelli erano molto comuni in un'epoca in cui il mezzo di trasporto per eccellenza era il cavallo e servivano ovviamente a legare le briglie dell'animale mentre il proprietario era in bottega o stava sbrigando qualche faccenda in zona.
Essendo però i vicoli di Genova piuttosto stretti, immagino che in alcuni casi la presenza di cavalli o muli legati all'esterno degli edifici causasse non pochi problemi di circolazione. Chissà se la cosa era regolamentata in qualche modo...




Per concludere, un paio di immagini in cui si può osservare la crescita dei muri della loggia, che adesso risultano praticamente ad altezza d'uomo.


MATERIALI:
ardesia, pietrisco, colla bianca, boiacca di cemento, filo metallico
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva, lime, seghetto, tenaglie, pinze, pennello, spugnetta, trapano elettrico, accessori Dremel




 
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