Costruzione 168: Falso loggiato (2) - archetti di scarico e mensole in pietra

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E' arrivato il momento di vedere conclusa la costruzione del muro esterno del fondaco, con la porta di accesso al cortile e il falso loggiato.
Per chi avesse bisogno di un veloce ripasso, qui si trova la prima parte del lavoro e qui la costruzione della monofora situata al centro del loggiato stesso.

Gli unici elementi ancora mancanti, oltre alla metà superiore delle colonnine, sono gli archetti di scarico.
Per procedere alla loro composizione, disegno in dimensioni reali il prospetto del loggiato, che servirà come modello per dare forma ad ogni singolo pezzo.
E' molto importante che i tre archetti risultino perfettamente uguali ed allineati orizzontalmente. Una minima asimmetria rovinerebbe l'effetto finale.


La tecnica costruttiva da me utilizzata è una semplificazione di quella reale. Nella realtà i cunei che compongono gli archetti dovrebbero risultare più profondi ed essere immorsati per almeno metà della loro lunghezza all'interno del muro. In questo modo svolgerebbero al meglio il loro ruolo di distribuzione del carico e sarebbero più fortemente ancorati alla parete.
Mi prendo questa licenza poetica per agevolare un po' il lavoro, anche se l'aspetto esteriore del loggiato non ne risentirà.

Una volta tagliati tutti i pezzi ed assemblati gli archetti con la colla, effettuo alcune prove di posizionamento che mi convincono a ridurre l'altezza complessiva del loggiato.
Non ho immagini di questa fase del lavoro, ma come si può osservare anche dalla sovrapposizione degli archetti sul disegno a matita, la curvatura dell'arco centrale stona con quella della finestra sottostante. La struttura risulterebbe molto più armoniosa se le due circonferenze avessero lo stesso centro, o per lo meno se l'archetto superiore scendesse fino a combaciare con quello della monofora, coprendo i corsi orizzontali del muro.

A questo punto le colonne risulterebbero più basse e non vi sarebbe motivo di realizzarle in due segmenti separati. Le rimuovo per l'ennesima volta e passo a realizzare un unico lungo cilindro in pietra artificiale, che poi taglierò in due parti uguali e al quale aggiungerò due piccoli capitelli dello stesso materiale.
Ecco qui le colonne e gli archetti in posizione:


Per proseguire la costruzione del muro colloco alcuni conci adeguatamente sagomati nello spazio tra gli archetti, iniziando così il lavoro di rinfianco. A questo punto, però, mi rendo conto che l'abbassamento complessivo del loggiato rimette in gioco un'idea precedentemente scartata: la costruzione di una balconata in legno a livello del piano nobile.


Una struttura di questo tipo, per essere stabile, dev'essere saldamente ancorata alla muratura, che andrà quindi progettata appositamente.
Nel mio caso avevo rinunciato a costruire la balconata, anche se a malincuore, a causa dello spazio troppo esiguo tra gli archetti del loggiato ed il solaio del primo piano. Questo infatti non mi avrebbe permesso l'installazione delle mensole per le travi di sostegno, che coincidevano con la base degli archetti.
Mi riproposi un suo utilizzo per il secondo piano, come si può vedere da questo studio prospettico.

Ora però tutto cambia. Forse le travi non avranno la lunghezza di quelle del disegno, ma l'aggetto del balcone è comunque piuttosto limitato e l'altezza è sufficiente ai miei scopi.

Rimuovo quindi alcuni conci attorno all'arco della porta laterale per poter inserire i sostegni lungo tutta la facciata del cortile. Le mensole in pietra (sei in totale) saranno equidistanti tra loro e si collocheranno a metà altezza tra gli archetti del loggiato.



Con il completamento del rinfianco dei tre archi termina la costruzione del falso loggiato, salvo poi le rifiniture di rito con il cemento e qualche piccola limatura qua e là.
Il paramento esterno ora può proseguire e raggiungere finalmente il livello di quello interno. Ciò mi permetterà di procedere al riempimento del muro e ad effettuare alcune prove di posa delle travi per meglio visualizzare la futura balconata...



MATERIALI:
ardesia, pietra artificiale, colla bianca, listelli di legno
STRUMENTI:
carta, matita, righello, tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel, livella, tanta pazienza
MISURE (in cm):
luce archi: 2,3
altezza cunei: 0,6
spessore cunei: 0,4
altezza complessiva colonne: 4,8
mensole: 0,4 x 0,4 x 0,5 (sporgenza esterna)



Costruzione 167: Ingresso laterale - arcate vano scala e portone (1)

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Dunque... ultimamente mi risulta un po' difficile selezionare le foto per il blog portando avanti ogni volta un singolo elemento della costruzione. Il cantiere è attivo su tutti i fronti e vorrei procedere con un certo ordine.
In questo post mi concentrerò sullo sviluppo dell'ingresso laterale, del quale abbiamo visto (ormai parecchio tempo fa) la posa del pavimento, il prolungamento delle scale e la costruzione della porta di accesso al fondaco (ancora senza infisso).

Le altre aperture che si affacciano sul vano d'ingresso (come si vede dallo studio qui accanto) sono il portone che dà sul vicolo laterale e le due rampe di scale che conducono rispettivamente verso il magazzino (e poi il piano nobile) e l'ingresso principale.
Le arcate in questo caso hanno già l'aspetto definitivo che verrà poi ripreso nella costruzione, mentre il portone all'epoca non era ancora stato studiato nei dettagli e risulta appena abbozzato.

Iniziamo quindi dagli archi, che hanno la stessa luce di quelli realizzati finora a copertura della scala, con la differenza che questa volta le due arcate andranno a formare un unico pezzo per coprire le soglie di entrambe le rampe.

La moneta da 2 euro utilizzata per tutti i precedenti archi torna doppiamente utile, (forse) per l'ultima volta. Per il momento non la spenderò ancora...


Il muro sovrastante i due archi riprende il perimetro della torre e per dare continuità alla struttura verrà realizzato con le stesse pietre del paramento esterno, così come fatto all'interno del fondaco.


I giunti tra le pietre verranno poi riempiti con il cemento, ma di questo mi occuperò solo alla fine della posa prima della costruzione del solaio.


Ora volgiamo la nostra attenzione alla parete esterna, sulla quale dovrà aprirsi il portone.
Questa parte della costruzione la si è vista molto poco finora. Sarà quindi necessario un piccolo ripasso.

La foto qui accanto si riferisce alla soglia appena costruita, quando ancora mancava tutto il sottosuolo del vicolo e la scalinata esterna. Alla sua sinistra è visibile una rientranza nel muro, che costituisce il primo elemento di un canale di scolo interno alla parete e che proseguirà fino ai piani superiori.

Mano a mano che la costruzione avanza, gli stipiti crescono in altezza e si va delineando il profilo del portone, mentre il canale prosegue il suo percorso all'interno del muro.


Raggiunta l'altezza idonea per la posa dell'architrave, la costruzione del portone si ferma temporaneamente. Prima di proseguire voglio avere le idee più chiare sulla forma che dovrà avere la struttura e sull'altezza definitiva della parete. Nel frattempo decido che le ante del portone non saranno munite di gangheri e bandelle, ma ruoteranno sui montanti come quella esterna del fondaco.


Dopo aver preso in considerazione diverse tipologie di archi, architravi e portoni, decido di fare un piccolo esperimento, inserendo un elemento di riuso proveniente dall'architettura romana.
L'architrave potrebbe essere costituito infatti da un'antica cornice in stile ionico, recuperata durante gli scavi assieme alla colonna in marmo.

Per la lavorazione di questo elemento userò le punte diamantate del Dremel su un blocco di pietra artificiale.


Visto nel dettaglio, il fregio risulta un po' irregolare in alcuni punti, ma da lontano fa la sua figura. Bisogna anche pensare che è rimasto interrato per più di mille anni...


Una volta completata la cornice e posizionata nel muro, mi rendo conto che l'ampiezza del portone è eccessiva per poter essere coperta da un unico blocco. In tutti i casi in cui ho potuto osservare una cornice antica riutilizzata in questo modo erano presenti delle mensole ai lati per ridurre il carico sul pezzo ed evitarne la rottura (ad esempio qui e qui).

L'inserimento delle mensole mi costringe ad intervenire nuovamente sugli stipiti, e a riconsiderare l'altezza di tutto il vano d'ingresso. L'arcata superiore del portone dovrà coincidere sulla facciata esterna con gli archetti di scarico e la cornice marcapiano, senza contare il problema della scala in pietra che, allontanandosi il piano superiore, rischia di risultare troppo ripida o di eccedere in lunghezza.
Insomma, è tutto collegato ed ogni piccola modifica necessita un adeguamento dell'intera struttura...


Le mensole sono realizzate in ardesia e lavorate con lime manuali e Dremel per ottenere una piccola modanatura.


Una volta collocate andranno ad arricchire ulteriormente il portone che, nonostante si trovi in un vicolo stretto e presumibilmente poco illuminato, darà ben l'idea della ricchezza della Domus e dei suoi proprietari.
Anche a chi, come in questo caso, vi entrerà dall'ingresso secondario.


(continua...)

MATERIALI:
ardesia, pietra artificiale, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel con punte e disco diamantato, livella a bolla, righello, lime
MISURE (in cm):
Arcate scala
luce: 2,5
Portone ingresso
ampiezza: 3
altezza soglia-architrave: 6,4
altezza scalini: 0,6 (x3)
sporgenza mensole: 0,5
altezza mensole: 0,6
profondità mensole: 0,6
altezza architrave: 0,8
canale di scolo: 0,6 x 0,6