Costruzione 124: La crêuza (1)

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Pronti per affrontare un nuovo capitolo della Domus?
Mettetevi comodi, perché anche questo rischia di diventare piuttosto enciclopedico. In caso risultasse eccessivamente lungo, lo suddividerò in più parti, come già fatto in tante altre occasioni.

Iniziamo con alcune nozioni di base per i "foresti". Chi non è ligure si starà chiedendo "Cos'è una crêuza?"
Per rispondere, dovrò prima di tutto spiegarvi cosa sia un "caróggio" (caruggio), termine che troveremo anche più avanti quando mi occuperò della via carrabile antistante il loggiato:

"E' la parola con la quale in lingua genovese si indicano i caratteristici e stretti portici e/o vicoli ombrosi di molte città e paeselli della riviera ligure." 

Ne trovate qualche esempio nelle foto allegate a questo post scritto tempo fa.
Ed ora passiamo alla crêuza:

"Distinta dal caruggio, ma ad esso accomunata dalle anguste proporzioni, è la crosa, o meglio la crêuza, mulattiera, scalinata o ancora piccola salita che dalle alture collinari scende ripidamente a valle; se situata nei pressi del mare, spesso in prossimità di trivi (incroci di tre strade) la crêuza diventa una Crêuza de mä, ovvero una crêuza di mare, così come è stata cantata da Fabrizio De André nel brano omonimo." ¹

Dunque il vicolo, stretto e molto ripido, che corre lateralmente alla Domus inerpicandosi su per la collina, è appunto una di queste crêuze.
Vista la pendenza molto accentuata e l'impossibilità di passarvi con un carro, decido di pavimentarlo con una scalinata per agevolarne la percorribilità. Non è raro comunque, a Genova, vedere salite anche più ripide di questa lastricate senza l'uso di scalini!

Il primo passo per completare il vicolo sarà quello di rifinire il fondo in cemento ottenendo così una superficie liscia e uniforme.
Sia nel tratto in pendenza che in quello pianeggiante accanto al portico d'ingresso, resterà lo spazio sufficiente per l'inserimento delle pietre e dei mattoni di cui sarà formata la pavimentazione.

Alla base della salita inserisco un piccolo paracarro improvvisato lavorando un frammento di pietra. Questo renderà il vicolo definitivamente pedonale e servirà da protezione per il fosso di raccolta delle acque che si trova alla base del muro.
La sua altezza però risulterà insufficiente e, prima di terminare il lavoro ne realizzerò uno nuovo più adatto.

Il passo successivo sarà il posizionamento delle casseforme in legno per realizzare la base degli scalini.
Una volta calcolata l'altezza degli stessi e la distanza tra un'alzata e l'altra, uso delle assicelle di legno (avanzate dalla costruzione del solaio e della scala) per delimitare le diverse aree da riempire con il cemento.


Una leggera incisione sulla superficie e una spruzzatina d'acqua favoriranno la presa del nuovo cemento su quello sottostante. Poi bisognerà lasciar asciugare lentamente la struttura per evitare spaccature.



Una volta che il cemento è asciutto posso procedere con cautela alla rimozione dei supporti e all'inizio della pavimentazione.

L'estensione della pedata verrà realizzata in mattoni, mentre il bordo sarà in pietra e leggermente arrotondato sullo spigolo.
Alcuni scalini saranno costituiti interamente da blocchi in pietra di maggiori dimensioni, come ad esempio quelli che delimitano la zona antistante l'ingresso secondario, nella parte alta del vicolo.

La posa avviene con colla bianca e non presenta grosse difficoltà. Ricopro di mattoni anche il fondo del canale e ne approfitto per realizzare il nuovo paracarro cui accennavo prima.

Le pietre usate per gli scalini e per quest'ultimo elemento sono sassi di fiume raccolti lungo il torrente Scrivia. Un materiale molto simile a quello usato realmente per le costruzioni medievali genovesi e che ho scoperto non troppo duro da lavorare (anche se a volte vi sono differenze di composizione da un sasso all'altro).
Per tagliare queste pietre uso il seghetto manuale o la ruota diamantata del Dremel, evitando le tenaglie che in questo caso non danno buoni risultati.


Ed ecco qua il completamento della pavimentazione in pietra e mattoni sotto l'attenta supervisione del padrone di casa:



In queste ultime immagini si vede anche un altro elemento al quale non ho ancora accennato,  ma lo vedremo più avanti. Effettivamente in questo post abbiamo già messo abbastanza carne al fuoco e non vorrei che qualcuno facesse indigestione!

¹  testo tratto da Wikipedia

MATERIALI:
sassi, das, colla bianca, cemento, assi di legno
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva, seghetto, dremel con disco diamantato, spatolina, punteruolo
MISURE (in cm):
(da verificare)



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