Costruzione 188: Pavimento del piano nobile (2) - il cucinino

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Iniziamo ad occuparci della pavimentazione del piano nobile, che presenterà diverse soluzioni a seconda dei vani e del loro uso.
In questo primo post vedremo delinearsi il pavimento di quello che denominerò il "cucinino". Non si tratta della cucina vera e propria (che si troverà invece al terzo piano insieme alle stanze della servitù), ma di una stanza di servizio adiacente al salone principale e destinata alla preparazione delle portate, al riscaldamento dei cibi, ecc...
La stanza sarà dotata di un camino e di un lavabo in pietra, oltre che di un soppalco in legno che sfrutterà il sottotetto per lo stoccaggio di materiali (spezie, utensili, legna da ardere...). La parte di edificio che sovrasta l'ingresso e il magazzino, infatti, ha un'altezza minore rispetto al volume principale, e termina con il primo piano.
La pavimentazione sarà realizzata in cotto, con semplici piastrelle quadrate.
Quello nel disegno è uno studio della suddetta stanza. La prospettiva è piuttosto falsata in quanto la profondità è eccessiva, ma le caratteristiche sono quelle appena descritte.

Avevamo lasciato quest'area subito dopo la chiusura del magazzino, quindi ancora con l'estradosso delle volte in bella vista. Per prima cosa bisognerà ricoprirle e creare la base sulla quale verrà posato il pavimento.
Avrei preferito eseguire il rinfianco delle volte con un gattaiolato in mattoni per limitarne il peso, ma lo spazio molto ridotto mi ha portato infine ad una riempitura in cemento.
Il risultato è una superficie liscia sulla quale potrò collocare le piastrelle molto più comodamente.


Al centro spicca l'apertura della botola, che chiudo provvisoriamente con un tappo di gomma. Se vi cadesse dentro polvere o qualche scoria, probabilmente non riuscirei più a tirarla fuori!

Una volta asciugato il cemento inizio a delineare il perimetro della stanza, che non coinciderà con il fronte dell'edificio ma resterà in posizione più arretrata occupando poco più della metà dell'area. Lo spazio restante verrà utilizzato come saletta alle dipendenze del salone principale e trattandosi di un vano "nobile" e non di servizio, presenterà una pavimentazione diversa.
L'unica finestra di cui sarà dotata la stanza si affaccerà sul vicolo laterale.


Nell'immagine in alto a destra si nota già parte del caminetto, ricavato nella stessa parete che sull'altro lato ospiterà il grande camino del salone. Questo però lo vedremo meglio più avanti (anche perché ci sto ancora lavorando). Accanto al camino ho collocato anche i primi mattoni del tramezzo che separa il cucinino dalla saletta d'angolo, lasciando lo spazio sufficiente per la porticina che darà accesso alla stanza di servizio.

Ma torniamo al nostro pavimento.
Le piastrelle vengono ricavate a partire da un mattone vero (e anche piuttosto antico) affettato con la sega dentata. Sono di forma quadrata e misurano poco meno di un centimetro per lato, per uno spessore di 1 millimetro e mezzo.

La posa inizia dall'angolo adiacente il camino, ritagliando poi con le piastrelle il profilo della botola. A questa applico una cornice provvisoria per preservare la battuta d'appoggio dello sportello. Lo spazio è poco, e la posizione centrale della botola mi obbliga a far sì che la superficie dell'anta venga a trovarsi allo stesso livello del pavimento e sia tranquillamente calpestabile.


Il resto della posa non presenta grandi difficoltà, se non quello di tagliare le piastrelle tutte della stessa misura. In realtà non è cosa da poco: realizzando i pezzi uno alla volta è facile dare una grattatina di troppo sulla carta vetrata, ottenendo piastrelle di dimensioni leggermente inferiori a quelle volute.
In questi casi non vi è rimedio possibile, bisogna scartare il pezzo e tagliare un'altra "fetta" di mattone. Per fortuna la materia prima non manca...

Completata la posa, ecco la superficie del cucinino interamente piastrellata e pronta per essere calpestata dagli indaffarati passi dei servitori e delle cuoche mentre, prima dell'arrivo degli invitati, danno gli ultimi ritocchi alle portate per il gran banchetto inaugurale della Domus (i lettori di questo blog sono tutti invitati).


Per uniformare la superficie vi passo leggermente la carta vetrata a grana fine. Infine, una mano di smalto trasparente sarà utile per scurire le piastrelle e proteggerle al contempo dalla polvere, ma questo lo farò più avanti prima di collocare il lavabo e gli altri elementi dell'arredamento...

MATERIALI:
ardesia, mattone, legno, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, lime
MISURE (in cm):
piastrelle: 0,9 x 0,9 x 0,15
vano cucinino: 6,4 x 7,6



Costruzione 187: Solaio del piano nobile (4) - il vano scale

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L'ultimo tratto di copertura del piano ammezzato che ancora risulta incompleto è quello del vano scale, rimasto aperto per facilitare la costruzione del magazzino, e ormai pronto per essere chiuso definitivamente.

Lo spazio delle scale e del corridoio è già ben delineato dai muri perimetrali e dal tramezzo che separa le due rampe. Per prima cosa, quindi, colloco una grossa trave che unirà il tramezzo alle pareti laterali e servirà da appoggio per la travettatura del solaio, nonché per la prima rampa di scale in legno che da qui salirà al primo piano.


I travetti sono collocati perpendicolarmente alla lunghezza del corridoio. Con una delle estremità si inseriscono nel perimetro murario, mentre con l'altra poggiano sulla trave principale, entrando per metà del loro spessore in appositi incastri.
Nella copertura della rampa che scende verso l'ingresso, al contrario, sono in pasizione parallela e vanno da una parete all'altra.


Il tavolato è posto ortogonalmente ai travetti, seguendo in questo modo la direzione di calpestio del corridoio. Non che questa sia un'esigenza costruttiva, ma tra le soluzioni possibili mi sembrava la più logica. Inoltre, i travetti collocati in questo modo, aiuteranno a contrastare la spinta dei montanti della scala sulla trave.


Ora che il tutto è tenuto fermo dal tavolato, posso riempire gli interstizi fra i travetti con pietre tagliate su misura e creare così le buche corrispondenti nei muri.


In un angolo del corridoio sistemo un'anfora di terracotta, a scopo puramente scenografico. Forse è stata lasciata lì da qualcuno che voleva portarla di sotto ma che, visto il peso e la ripidezza delle scale, ha deciso di andare a chiedere aiuto...



La struttura lignea non sarà visibile dall'esterno, per cui non presenta particolari decorazioni.
Per completare il lavoro mancano ancora la verniciatura con il solito smalto trasparente e l'innalzamento del perimetro murario sopra alle teste dei travetti.


Ecco fatto, ora il solaio è definitivamente bloccato e non può più essere rimosso!

MATERIALI:
legno, ardesia, colla da contatto, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, cutter, lime