Avendo già costruito tutte le arcate del portico, devo iniziare a pensare alla copertura della loggia d'ingresso, che dopo qualche esitazione ho deciso di realizzare in pietra.
Inizialmente pensavo di completare questa parte con un tavolato in legno simile a quello del fondaco, riservando la pietra alla costruzione di una grande volta nel loggiato principale.
Il risultato sarebbe stato di grande effetto, anche se poco realistico. La maggior parte dei portici medievali, anche quelli che attualmente appaiono voltati, in origine erano coperti da una semplice travatura in legno, che in seguito venne sostituita da volte intonacate. Inoltre, vista anche l'estensione del vano, una volta in pietra risulterebbe eccessivamente pesante.
Il portico piccolo, invece, si presta maggiormente a questo tipo di struttura e mi dà l'occasione di cimentarmi in qualcosa che altrimenti non avrò modo di realizzare nei piani superiori: una volta ogivale.
Per costruire una volta di questo tipo ho bisogno di studiare un nuovo metodo che mi permetta di realizzare i suoi diversi elementi nelle misure corrette. Prima di tutto i peducci: posti ai 4 angoli del vano fungono da base per le costole, che incrociandosi diagonalmente saranno lo scheletro portante della volta.
La realizzazione dei peducci comporta però qualche difficoltà, già che il vano non è perfettamente quadrato e che in origine la volta non era prevista. Quelli che si vedono nelle foto andranno sicuramente modificati ed allineati con la volta stessa.
Una volta calcolata la curvatura delle costole (ad occhio e senza troppi calcoli, potrò sempre modificarla in seguito), realizzo la centina in cartone sulla quale assemblerò i 4 bracci della croce.
L'altezza della volta non dovrà essere eccessiva, per fare in modo che il pavimento sovrastante si trovi esattamente in linea con il piano ammezzato dell'edificio.
Il supporto è formato da due spicchi di cartone incastrati tra loro e coperti da strisce della stessa larghezza delle costole, il tutto tenuto insieme da un po' di colla. La lunghezza dei bracci corrisponde alle diagonali che uniscono i quattro angoli della volta.
Il taglio e la posa delle pietre procede piuttosto spedito, non dovendo dare ai pezzi una forma particolarmente elaborata. L'aspetto più importante è l'inclinazione delle superfici verticali per fare sì che la costola segua la curvatura del supporto. In seguito mi occuperò di rifinire l''interno delle arcate smussando gli spigoli e intagliando eventuali modanature.
La logica conclusione di questa prima parte della volta a crocera è rappresentata dalla chiave, che unirà le quattro costole in un unico pezzo.
Sono indeciso se realizzare una chiave di forma ottagonale o a croce, ma alla fine opto per la seconda, arricchendola al centro con un elemento decorativo floreale in stile romanico.
Per inserire la chiave tra le costole sono costretto a "scavare" via un pezzo del supporto, a causa della sporgenza del fiore. Dopodiché passo alla fase di assemblaggio ed al rinforzo dell'estradosso con abbondante colla.
A lavoro ultimato la struttura appare piuttosto esile ma comunque resistente, pronta per essere rifinita manualmente o meglio ancora con il Dremel.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta...
MATERIALI:
cartoncino, ardesia, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, lime, strumenti per modellato
MISURE (in cm):
Inizialmente pensavo di completare questa parte con un tavolato in legno simile a quello del fondaco, riservando la pietra alla costruzione di una grande volta nel loggiato principale.
Il risultato sarebbe stato di grande effetto, anche se poco realistico. La maggior parte dei portici medievali, anche quelli che attualmente appaiono voltati, in origine erano coperti da una semplice travatura in legno, che in seguito venne sostituita da volte intonacate. Inoltre, vista anche l'estensione del vano, una volta in pietra risulterebbe eccessivamente pesante.
Il portico piccolo, invece, si presta maggiormente a questo tipo di struttura e mi dà l'occasione di cimentarmi in qualcosa che altrimenti non avrò modo di realizzare nei piani superiori: una volta ogivale.
Per costruire una volta di questo tipo ho bisogno di studiare un nuovo metodo che mi permetta di realizzare i suoi diversi elementi nelle misure corrette. Prima di tutto i peducci: posti ai 4 angoli del vano fungono da base per le costole, che incrociandosi diagonalmente saranno lo scheletro portante della volta.
La realizzazione dei peducci comporta però qualche difficoltà, già che il vano non è perfettamente quadrato e che in origine la volta non era prevista. Quelli che si vedono nelle foto andranno sicuramente modificati ed allineati con la volta stessa.
Una volta calcolata la curvatura delle costole (ad occhio e senza troppi calcoli, potrò sempre modificarla in seguito), realizzo la centina in cartone sulla quale assemblerò i 4 bracci della croce.
L'altezza della volta non dovrà essere eccessiva, per fare in modo che il pavimento sovrastante si trovi esattamente in linea con il piano ammezzato dell'edificio.
Il supporto è formato da due spicchi di cartone incastrati tra loro e coperti da strisce della stessa larghezza delle costole, il tutto tenuto insieme da un po' di colla. La lunghezza dei bracci corrisponde alle diagonali che uniscono i quattro angoli della volta.
Il taglio e la posa delle pietre procede piuttosto spedito, non dovendo dare ai pezzi una forma particolarmente elaborata. L'aspetto più importante è l'inclinazione delle superfici verticali per fare sì che la costola segua la curvatura del supporto. In seguito mi occuperò di rifinire l''interno delle arcate smussando gli spigoli e intagliando eventuali modanature.
La logica conclusione di questa prima parte della volta a crocera è rappresentata dalla chiave, che unirà le quattro costole in un unico pezzo.
Sono indeciso se realizzare una chiave di forma ottagonale o a croce, ma alla fine opto per la seconda, arricchendola al centro con un elemento decorativo floreale in stile romanico.
Per inserire la chiave tra le costole sono costretto a "scavare" via un pezzo del supporto, a causa della sporgenza del fiore. Dopodiché passo alla fase di assemblaggio ed al rinforzo dell'estradosso con abbondante colla.
A lavoro ultimato la struttura appare piuttosto esile ma comunque resistente, pronta per essere rifinita manualmente o meglio ancora con il Dremel.
Ma questo ve lo racconto un'altra volta...
MATERIALI:
cartoncino, ardesia, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, lime, strumenti per modellato
MISURE (in cm):
altezza all'intradosso: 2,7
larghezza costole: 0,6
chiave: 1,2 x 1,2
spessore costole: 0,4
luce: 7,6
larghezza costole: 0,6
chiave: 1,2 x 1,2
spessore costole: 0,4
luce: 7,6
3 comments:
come sempre un lavoro molto ben fatto!
Mi piace molto la chiave, è stata una ottima idea quella del fiore.
Ciao interessante il tuo lavoro, molto difficile......... ma per te credo sia un gioco da ragazzi, con quelle mani puoi fare quel che vuoi.
complimentatissimi.
Ahah, grazie! Proprio un giochetto non è, ma devo ammettere che mi diverto assai! :D
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