Costruzione 194: Camino in pietra

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Probabilmente l'elemento più caratteristico del salone della Domus è il grande camino che collocherò addossato alla parete interna della stanza, dietro la quale si trova il cucinino con l'altro caminetto più piccolo. Anticamente la stanza principale della casa prendeva proprio il nome di caminata per via della presenza del camino, diventando quindi il centro vitale dell'abitazione, soprattutto nei mesi freddi durante i quali l'uso di altre parti della casa (come ad esempio il loggiato) doveva essere molto limitato.

Dopo aver preso in esame varie opzioni circa il materiale da usare per la mia riproduzione in scala, decido di utilizzare lo stesso marmo grigio già tagliato per il lavello della cucina.
I riferimenti visivi sono varie foto trovate in rete. Qui accanto pubblico alcune di quelle che hanno maggiormente influito sul risultato finale del lavoro.

La base in ardesia era già stata tagliata da tempo, ma forse in futuro verrà sostituita da un pezzo dello stesso marmo grigio. Me ne occuperò comunque durante la posa del pavimento, ancora incompleto.


La struttura del camino sarà composta di varie parti che andranno tagliate e assemblate prima o dopo la lavorazione, a seconda dei casi. I piedritti saranno lavorati separatamente, mentre le mensole, l'architrave e la cornice verranno rifiniti dopo l'assemblaggio per facilitare la corrispondenza delle modanature e degli incastri.
Gli studi ai quali mi attengo al momento del taglio sono semplici bozzetti non in scala. Le proporzioni non sono quindi vincolanti ma servono solo a darmi un'idea dell'effetto desiderato.


Tenendo conto delle misure della base, procedo al taglio dei vari segmenti e su di essi disegno le linee degli incastri, che nel caso dell'unione mensole-architrave presentano un profilo piuttosto complesso dedotto direttamente dall'osservazione di un antico camino in vendita su internet (e del quale erano visibili online diverse foto dei componenti smontati).
Dopo le lunghe operazioni di taglio (effettuate con il disco diamantato del Dremel e poi con alcune frese cilindriche o a punta), posso provare a comporre i pezzi finora ottenuti per verificare che le proporzioni siano corrette.



Una volta incollati i primi tre elementi (mensole e architrave) realizzo una prima rastrematura per impostare i due livelli principali sui quali verranno incise successivamente le modanature.
I solchi, effettuati con l'aiuto di un listello di marmo usato come guida, saranno i punti di partenza per l'incisione delle curve concave o convesse.


Queste vegono realizzate con diverse frese o con l'uso delle lime manuali, il cui uso è comunque piuttosto limitato per la durezza del materiale.


Conclusa la lavorazione di questo primo blocco, applico qualche goccia di colla e vi unisco i segmenti della cornice superiore...


Poi, nell'attesa che la colla si asciughi, mi dedico alla lavorazione dei piedritti.
I due parallelepipedi vengono inizialmente incisi per delimitare le diverse aree. Elimino i vuoti grossolanamente per poi passare alle rifiiture con una punta più precisa.
L'elemento più complesso da scolpire è ovviamente la falsa colonna, che decido comunque di lasciare un po' più spessa rispetto ai riferimenti per evitare il rischio di rottura.



La parte superiore del piedritto viene poi "foderata" con sottili strisce di marmo verde (serpentino?). E' lo stesso materiale che in parte sto utilizzando per il pavimento, lucidato a specchio su un lato.
Questo inizialmente non era previsto, ma rappresenta un arricchimento decorativo che dà una nota di colore al camino, altrimenti interamente grigio.


La colla intanto si è solidificata e la cornice adesso è perfettamente unita all'architrave e alle mensole.
Passo a rifinire le modanature superiori e poi posso incollare anche i piedritti.


Adesso tutti i pezzi sono al loro posto. L'interno del camino si adatta al vano aperto nella parete e che in alto si stringerà convertendosi nella canna fumaria murata.
Prima del montaggio definitivo chiuderò le fessure rimaste con un po' di boiacca di cemento, ed il gioco è fatto. Quest'anno l'inverno non farà più così paura...



MATERIALI:
ardesia, marmo grigio, marmo verde, colla
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, matita, carta abrasiva, seghetto, righello, Dremel con disco e frese diamantate
MISURE (in cm):
da verificare



[ESP] Construcción 43: El gato negro (1)

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Ahora que el sótano está cerrado y la despensa para mi queda ya inalcanzable, resulta realmente complicado evitar que visitadores indeseados se acerquen a las reservas de alimentos.
Desde que coloqué las ánforas en su sitio, se convirtieron en el objetivo principal de las ratas, que en algunas ocasiones casi consiguieron tumbar una de ellas derramando el contenido sobre el suelo (a pesar de que estén cerradas con cola).
Por supuesto los eché, pero hay uno que no quiere rendirse y cada vez que miro la cantina lo encuentro ahí moviéndose furtivamente entre las sombras. Pude tomarle esta foto a escondidas desde la ventana:


Ahora bien, yo tengo muchas más cosas por hacer que no vigilar la bodega noche y día para protegerla de las ratas, así decidí solucionar el problema con un remedio simple y natural, muy indicado para una domus medieval: ¡un gato!
Un gran felino hambriento que vaya vigilando por mi incluso cuando los trabajadores no están y que auyente a los roedores de la cantina.

Tras una breve búsqueda me dí cuenta de que es realmente difícil encontrar a un gato del tamaño correcto. Los que ví por ahí, metidos en la Domus podrían parecer osos...
Luego, de un callejón salió este gatito blanco y negro, y agitando ante sus narices una anchoa robada en la pescadería de al lado, conseguí que me siguiera hasta los subterráneos. Sin embargo aquí me dí cuenta de que aquellas manchas de pelo blanco le hacían demasiado visible también en la oscuridad, y las ratas son demasiado listas para descuidar de estos detalles. Con un rotulador negro aporté así unos pequeños cambios a mi mascota antes de dejarla a sus deberes.


Por si no se presentara ningún roedor, puse en un rincón una taza con un poco de pan y leche. El gatito no parece apreciarla mucho, pero si tuviera que pasar hambre estoy seguro de que me lo agradecerá.
Aquí está, en varias fotos que le hice mientras vigilaba atento la bodega...



Bueno, para los curiosos: la taza (ø3mm) es en realidad la mitad de una baya encontrada en el campo...