Come ho già mostrato, al piano nobile della Domus sarà presente un vano di servizio destinato ad uso cucina. Non si tratta della cucina vera e propria, che sarà situata ad un piano più alto, ma di una sorta di anticamera per le vivande destinate ai commensali riuniti nel salone principale.
Potrebbe rendersi necessario riscaldare i cibi, lavarli, oppure dare gli ultimi ritocchi alle portate prima di presentarle in sala. Per questo motivo il cucinino è dotato di un camino a legna e di un piccolo lavabo.
Il camino si trova in posizione d'angolo, addossato alla parete che separa il vano di servizio dalla stanza principale e che sul lato opposto ospita il grande camino del salone. Nonostante questa vicinanza, le due canne fumarie procederanno ben distinte, per unirsi (forse) in prossimità del solaio.
Il camino della cucina è ovviamente di dimensioni nettamente inferiori a quello del salone e non presenta particolari decorazioni se non nella forma leggermente ricurva dell'unico piedritto visibile (sul lato sinistro è la parete in mattoni a fungere da appoggio per l'architrave).
Innalzando il tramezzo in mattoni inserisco già uno degli stipiti in pietra della porticina d'accesso per la saletta d'angolo. Uso molti diminutivi per descrivere questi ambienti perché in effetti si tratta di vani piuttosto piccoli. Nonostante questo saranno perfettamente funzionali ai loro scopi e presentano una notevole altezza tra pavimento e solaio, motivo per cui il cucinino sarà diviso in altezza da un soppalco interno accessibile tramite una scala a pioli. Ma per ora non voglio "spoilerare" troppo su quello che sarà l'aspetto definitivo della stanza, perciò torniamo con i piedi per terra (o meglio, sul pavimento in cotto).
Raggiunta l'altezza sufficiente, inserisco la mensola destra e l'architrave del camino, che già incomincia ad avere un aspetto più riconoscibile. Anche il muro interno va crescendo poco a poco, in questo caso con i soliti blocchi di ardesia. Questi vengono sostituiti da pietre più dure solo in corrispondenza del perimetro della torre, tramite la quale un'altra porta darà accesso alla cucina sul lato opposto a quella della saletta.
Lo spazio libero tra questa seconda porta e la finestra verrà occupato dal lavabo.
Come già detto, niente acqua corrente nel XIV secolo, ma solo un ripiano in pietra con un bacile forato al centro per la raccolta dei liquidi, che verranno poi evacuati con l'uso di un secchio, probabilmente dalla stessa finestra. Ora acquista decisamente più senso la presenza del canale di scolo nel vicolo sottostante, vero?
La realizzazione del lavabo inizia in sordina come una semplice prova. Volevo testare la possibilità di lavorare il marmo grigio con le nuove mini-frese acquistate per il Dremel, e quando mi sono reso conto che stavo completando il pezzo al primo colpo, la struttura principale era già quasi finita senza che avessi scattato neppure una foto!
La naturalezza con cui ho potuto realizzare questo elemento è data probabilmente dal fatto che ne ho sempre visto uno simile a casa mia. L'edificio è stato costruito negli anni '20 quando ancora gli appartamenti erano dotati di lavandino in marmo, cucina in muratura e vasca da bagno in ghisa "di serie".
Una volta bagnato il colore si scurisce, e nella foto in alto a destra il lavello è ancora bagnato, creando un effetto molto realistico. Con una pennellata di smalto per unghie potrei rendere rendere quest'effetto permanente.
C'è da dire che per una casa medievale il suo aspetto è forse un po' moderno, soprattutto per via della forma squadrata, ma si sa che nella costruzione della Domus sono state usate conoscenze e tecniche all'avanguardia per l'epoca...
In corrispondenza con il lavandino, al quale ho poi aggiunto tre "piedini" anch'essi in marmo grigio, la parete presenterà una scaffalatura in pietra (che in queste immagini è ancora del tutto provvisoria). Accanto, il vano finestra permette di ampliare un po' lo spazio utile all'interno della stanza.
Il cucinino va prendendo forma lentamente, ma ancora mancano molti elementi, come ad esempio il coperchio della botola, le porte, il muro perimetrale con la finestra... bisogna che i costruttori si diano da fare, altrimenti si va avanti a pane e acqua. Forza, sfaticati!
MATERIALI:
ardesia, mattoni, marmo grigio, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel con frese diamantate e disco da taglio
MISURE (in cm):
Potrebbe rendersi necessario riscaldare i cibi, lavarli, oppure dare gli ultimi ritocchi alle portate prima di presentarle in sala. Per questo motivo il cucinino è dotato di un camino a legna e di un piccolo lavabo.
Il camino si trova in posizione d'angolo, addossato alla parete che separa il vano di servizio dalla stanza principale e che sul lato opposto ospita il grande camino del salone. Nonostante questa vicinanza, le due canne fumarie procederanno ben distinte, per unirsi (forse) in prossimità del solaio.
Il camino della cucina è ovviamente di dimensioni nettamente inferiori a quello del salone e non presenta particolari decorazioni se non nella forma leggermente ricurva dell'unico piedritto visibile (sul lato sinistro è la parete in mattoni a fungere da appoggio per l'architrave).
Innalzando il tramezzo in mattoni inserisco già uno degli stipiti in pietra della porticina d'accesso per la saletta d'angolo. Uso molti diminutivi per descrivere questi ambienti perché in effetti si tratta di vani piuttosto piccoli. Nonostante questo saranno perfettamente funzionali ai loro scopi e presentano una notevole altezza tra pavimento e solaio, motivo per cui il cucinino sarà diviso in altezza da un soppalco interno accessibile tramite una scala a pioli. Ma per ora non voglio "spoilerare" troppo su quello che sarà l'aspetto definitivo della stanza, perciò torniamo con i piedi per terra (o meglio, sul pavimento in cotto).
Raggiunta l'altezza sufficiente, inserisco la mensola destra e l'architrave del camino, che già incomincia ad avere un aspetto più riconoscibile. Anche il muro interno va crescendo poco a poco, in questo caso con i soliti blocchi di ardesia. Questi vengono sostituiti da pietre più dure solo in corrispondenza del perimetro della torre, tramite la quale un'altra porta darà accesso alla cucina sul lato opposto a quella della saletta.
Lo spazio libero tra questa seconda porta e la finestra verrà occupato dal lavabo.
Come già detto, niente acqua corrente nel XIV secolo, ma solo un ripiano in pietra con un bacile forato al centro per la raccolta dei liquidi, che verranno poi evacuati con l'uso di un secchio, probabilmente dalla stessa finestra. Ora acquista decisamente più senso la presenza del canale di scolo nel vicolo sottostante, vero?
La realizzazione del lavabo inizia in sordina come una semplice prova. Volevo testare la possibilità di lavorare il marmo grigio con le nuove mini-frese acquistate per il Dremel, e quando mi sono reso conto che stavo completando il pezzo al primo colpo, la struttura principale era già quasi finita senza che avessi scattato neppure una foto!
La naturalezza con cui ho potuto realizzare questo elemento è data probabilmente dal fatto che ne ho sempre visto uno simile a casa mia. L'edificio è stato costruito negli anni '20 quando ancora gli appartamenti erano dotati di lavandino in marmo, cucina in muratura e vasca da bagno in ghisa "di serie".
Una volta bagnato il colore si scurisce, e nella foto in alto a destra il lavello è ancora bagnato, creando un effetto molto realistico. Con una pennellata di smalto per unghie potrei rendere rendere quest'effetto permanente.
C'è da dire che per una casa medievale il suo aspetto è forse un po' moderno, soprattutto per via della forma squadrata, ma si sa che nella costruzione della Domus sono state usate conoscenze e tecniche all'avanguardia per l'epoca...
In corrispondenza con il lavandino, al quale ho poi aggiunto tre "piedini" anch'essi in marmo grigio, la parete presenterà una scaffalatura in pietra (che in queste immagini è ancora del tutto provvisoria). Accanto, il vano finestra permette di ampliare un po' lo spazio utile all'interno della stanza.
Il cucinino va prendendo forma lentamente, ma ancora mancano molti elementi, come ad esempio il coperchio della botola, le porte, il muro perimetrale con la finestra... bisogna che i costruttori si diano da fare, altrimenti si va avanti a pane e acqua. Forza, sfaticati!
MATERIALI:
ardesia, mattoni, marmo grigio, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel con frese diamantate e disco da taglio
MISURE (in cm):
lavandino: 2,2 x 1,2 x 0,8;
gambe: altezza 0,7; spessore 0,25.
gambe: altezza 0,7; spessore 0,25.
2 comments:
Bravo with that sink, sir.
Thank you, Mr.! ;)
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