Costruzione 123: Condotto di scarico

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Ora che il fiume sotterraneo è definitivamente chiuso, posso iniziare a ragionare sul  condotto che dovrebbe convogliare l'acqua piovana (ed eventuali scarichi domestici) al tunnel principale.

Anzi, prima di fare questo inserirò ancora un paio di listelli di ardesia in modo da portare il rivestimento esterno al livello della strada.
Per tagliare l'ardesia secondo la corretta inclinazione stradale uso il disco diamantato del Dremel, proteggendomi adeguatamente il viso con occhiali protettivi e fazzoletto, in quanto trattandosi di un taglio a secco la polvere abbonda.


Con la punta diamantata invece, effettuo il foro attraverso cui dovrà passare il tubo che contiene il cavo della torcia elettrica e un piccolo arco in corrispondenza del condotto laterale.


All'interno della volta avevo inserito una sezione di vaso con la funzione di sbocco, quindi quello sarà il punto di partenza per il nuovo lavoro.
Inizio con la posa di alcune sottili lastre di ardesia che costituiranno il fondo del condotto, per poi collocare una prima fila di mattoncini sui due lati.
Fatto questo, posso procedere alla parziale riempitura del sottosuolo della via principale, nascondendo definitivamente alla vista l'estradosso della lunga volta in mattoni.


Quindi, prolungo il condotto ancora di qualche centimetro, arrivando fino alla sua imboccatura realizzata con un piccolo archetto in mattoni, al quale poi aggiungerò una grata in ferro.
Per fare in modo che la pendenza del condotto risulti regolare sono costretto a scalpellare in alcuni punti il cemento del fondo. L'unico elemento che ancora mi disturba è un segmento di armatura metallica che sporge dal muro, ma in questo caso non posso eliminarlo. Lo ingloberò nella pavimentazione in mattoni.



Devo fare una parentesi a proposito della progettazione di questo condotto. L'idea iniziale (che poi è tornata ad essere la definitiva), era quella di realizzare un canale di scolo interrato per la raccolta delle acque, ma anche di uno scarico proveniente dai piani alti dell'edificio.
Non si tratterebbe in questo caso di deiezioni umane (cosa di cui mi occuperò a tempo debito), ma di un "vuotatoio" collegato presumibilmente alla cucina o ad un locale di servizio. I liquidi di scarto cadrebbero al livello della strada e verrebbero raccolti in un piccolo canale a cielo aperto, che diverrebbe invece coperto in corrispondenza degli scalini di accesso alla loggia.

Come dicevo, questa era l'idea iniziale, messa da parte ad un certo punto a favore della costruzione di un piccolo trogolo in pietra lungo il muro esterno dell'ingresso.
Ciò avrebbe dato maggior senso alla costruzione di un canale così strutturato ed esteticamente poteva risultare interessante. La domanda che mi ponevo però era la seguente: "Da dove arriva l'acqua?"

Facendola breve, le opzioni che mi si presentavano erano due: potevo fare finta che esistessero canalizzazioni interne (e piazzare ad esempio un finto tubo fuoriuscente dal muro), oppure prendere la cosa sul serio e scavare un canale nella parte alta del vicolo laterale per portare l'acqua alla fontana. Questo però cozzerebbe con la finestra stratigrafica, già completata e incorniciata, inoltre il vicolo è già sufficientemente stretto e l'aggiunta di un elemento quale il trogolo rischierebbe di renderlo eccessivamente angusto.


Abbandonata l'idea del trogolo, torno alla realizzazione del canale interrato e della fossa a cielo aperto (vedi studio in alto).
Il primo condotto si presenta inizialmente rettilineo, sfociando direttamente nel tunnel senza ulteriori deviazioni. Dopo aver studiato in modo più approfondito la pavimentazione stradale, però, decido di ampliarlo scavando un nuovo tratto perpendicolare al vicolo.
Qui posizionerò un tombino in pietra lungo il canale di deflusso della via carrabile, apportando quindi una prima modifica al disegno già elaborato (ne seguiranno altre).


Nel frattempo le pareti del condotto hanno quasi raggiunto il livello di copertura, e sono state rinforzate da due architravi in pietra posti a distanze regolari per limitare il carico di spinta da parte del fondo stradale.

La copertura del canale avverrà con lastre di ardesia simili a quelle del fondo, che per ora appoggio semplicemente sui muri ed in seguito ridurrò a forme più regolari senza però levigarle sulla parte superiore perché mantengano l'aspetto ruvido e grezzo della pietra naturale.



Il resto del lavoro potrò effettuarlo contemporaneamente alla pavimentazione della via pubblica, quindi ne riparleremo...


MATERIALI:
ardesia, das, colla bianca, cemento a presa rapida, pietrisco, smalto trasparente, fil di ferro
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, pennello, spatolina, punteruolo, cacciavite (per rimuovere il cemento in eccesso), Dremel con disco diamantato e punta diamantata, morsetto da tavolo, lime
MISURE (in cm):
da verificare



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