Riprendiamo la costruzione del vicolo laterale là dove l'avevamo lasciata nel post precedente.
Alla fine di quel post accennavo ad un elemento che si intravvedeva nelle foto ma del quale non avevo ancora parlato: mi riferivo alla catena!
Il nuovo paracarro, inserito nel terreno all'inizio della salita, ha anche la funzione di sostegno per la catena che delimita il fosso di raccolta delle acque.
L'ultimo anello della catenina (la stessa usata per la botola del fondaco e per la prigione) si inserisce nel muro della torre tramite un gancio in ferro.
Questo inizialmente doveva essere l'aspetto definitivo della catena. Poi, notando lo stacco cromatico tra le parti in ferro e la catena grigia e così perfetta, ho pensato che se fossi riuscito io stesso a realizzare una piccola catenella con il filo arrugginito, la resa sarebbe stata sicuramente migliore.
Detto, fatto.
Con l'aiuto delle pinze e di un po' di pazienza metto insieme 23 anelli realizzati con un filo metallico sottile e più a tono con il resto.
A questo punto torno ad occuparmi della pavimentazione con le necessarie rifiniture: carteggiatura, riempitura dei giunti, verniciatura...
Per poi sostituire la catena "industriale" con quella fatta a mano.
Dopo la verniciatura e sporcatura del pavimento, già descritte in altre occasioni, un'ulteriore fase è rappresentata dalla levigatura.
Finora avevo sempre realizzato una levigatura approssimativa con il dorso di un'unghia o con un cucchiaino da caffè, ma recentemente sono riuscito a procurarmi lo strumento più indicato a questo scopo: il brunitoio.
Si tratta di uno strumento la cui estremità è costituita da una pietra d'agata, e lo si trova in varie forme. Viene comunemente impiegato per la levigare la foglia d'oro applicata a mobili e cornici durante il processo di doratura e rende la superficie più liscia e brillante.
Nel mio caso aiuta a rendere più uniforme la pavimentazione dandole un aspetto consunto e leggermente più scuro.
Ultimo tocco prima della chiusura di questo secondo capitolo dedicato alla pavimentazione del vicolo: l'inserimento di una piccola aiuola.
In realtà non si tratta di un'aiuola vera e propria, ma di un cespuglio addossato al muro della torre, dove l'umidità causata dall'accumulo di terra ed acqua piovana ha favorito la crescita di alcune piantine, che d'ora in poi dovrò avere cura d'innaffiare regolarmente (accidenti a me quando mi vengono queste brillanti idee)!
Ovviamente la materia prima è un ciuffetto di muschio, raccolto stavolta su un muro della cattedrale di Granada.
MATERIALI:
filo di ferro sottile, boiacca di cemento, smalto trasparente, terriccio, muschio
STRUMENTI:
tenaglie, pinze, pinzette, carta abrasiva, pennello, brunitoio
Alla fine di quel post accennavo ad un elemento che si intravvedeva nelle foto ma del quale non avevo ancora parlato: mi riferivo alla catena!
Il nuovo paracarro, inserito nel terreno all'inizio della salita, ha anche la funzione di sostegno per la catena che delimita il fosso di raccolta delle acque.
L'ultimo anello della catenina (la stessa usata per la botola del fondaco e per la prigione) si inserisce nel muro della torre tramite un gancio in ferro.
Questo inizialmente doveva essere l'aspetto definitivo della catena. Poi, notando lo stacco cromatico tra le parti in ferro e la catena grigia e così perfetta, ho pensato che se fossi riuscito io stesso a realizzare una piccola catenella con il filo arrugginito, la resa sarebbe stata sicuramente migliore.
Detto, fatto.
Con l'aiuto delle pinze e di un po' di pazienza metto insieme 23 anelli realizzati con un filo metallico sottile e più a tono con il resto.
A questo punto torno ad occuparmi della pavimentazione con le necessarie rifiniture: carteggiatura, riempitura dei giunti, verniciatura...
Per poi sostituire la catena "industriale" con quella fatta a mano.
Dopo la verniciatura e sporcatura del pavimento, già descritte in altre occasioni, un'ulteriore fase è rappresentata dalla levigatura.
Finora avevo sempre realizzato una levigatura approssimativa con il dorso di un'unghia o con un cucchiaino da caffè, ma recentemente sono riuscito a procurarmi lo strumento più indicato a questo scopo: il brunitoio.
Si tratta di uno strumento la cui estremità è costituita da una pietra d'agata, e lo si trova in varie forme. Viene comunemente impiegato per la levigare la foglia d'oro applicata a mobili e cornici durante il processo di doratura e rende la superficie più liscia e brillante.
Nel mio caso aiuta a rendere più uniforme la pavimentazione dandole un aspetto consunto e leggermente più scuro.
Ultimo tocco prima della chiusura di questo secondo capitolo dedicato alla pavimentazione del vicolo: l'inserimento di una piccola aiuola.
In realtà non si tratta di un'aiuola vera e propria, ma di un cespuglio addossato al muro della torre, dove l'umidità causata dall'accumulo di terra ed acqua piovana ha favorito la crescita di alcune piantine, che d'ora in poi dovrò avere cura d'innaffiare regolarmente (accidenti a me quando mi vengono queste brillanti idee)!
Ovviamente la materia prima è un ciuffetto di muschio, raccolto stavolta su un muro della cattedrale di Granada.
MATERIALI:
filo di ferro sottile, boiacca di cemento, smalto trasparente, terriccio, muschio
STRUMENTI:
tenaglie, pinze, pinzette, carta abrasiva, pennello, brunitoio
2 comments:
il muschio non è facile da coltivare come sembrerebbe... non credo regga in casa...
E infatti è già seccato :((
Il clima di Granada è secchissimo e purtroppo non ho la possibilità di inumidirlo tutti i giorni.
Io ci ho provato.
A questo punto o me lo tengo secco o studio qualcos'altro, tanto finché il lavoro non è finito si coprirebbe tutto di polvere...
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