L'ardesia che ho a disposizione è già tagliata in listelli di diverse dimensioni, ma con spessori non superiori a 1 o 2 cm.
Quando ho raccolto i vari pezzi non sapevo ancora con quale strumento li avrei dovuti tagliare, e ho preferito quindi scegliere quelli più piccoli e anche facilmente trasportabili, visto che dovevo metterli in valigia e portarmeli in Spagna, dove l'ardesia autentica è un lusso e non si trova tanto facilmente.
Dopo l'acquisto del Dremel e degli accessori, ho fatto alcune prove di taglio con il disco diamantato, e il risultato lo potete vedere in queste foto:
Grazie alle dimensioni ridotte dei pezzi, il lavoro di taglio non è eccessivamente duro e non affatica troppo il motore. La difficoltà varia molto a seconda della disposizione degli strati dell'ardesia.
E' bene seguire sempre la direzione naturale di questi ultimi, anche perché altrimenti il rischio di rottura del pezzo è piuttosto alto.
Trattandosi di taglio a secco, si produce inevitabilmente una certa quantità di polvere, e fare questo lavoro in casa sarebbe pura follia, a meno di non avere a disposizione una stanza apposita. Meglio comunque lavorare in un ambiente aperto, terrazzo o giardino che sia.
Ovviamente bisogna maneggiare il Dremel con molta cautela e proteggersi da eventuali schegge con un paio di occhiali da lavoro, e magari anche una mascherina (che io ho ma che uso raramente).
In alternativa all'utensile elettrico, si possono sempre usare le classiche tenaglie e realizzare dei tagli approssimativi sfruttando appunto la struttura della pietra, che può essere successivamente limata e lavorata per ottenere mattoncini o altri elementi architettonici delle forme più diverse.
Nelle foto in basso, il taglio manuale di alcuni mattoncini, usati per la costruzione dei primi pilastri del sotterraneo e dei peducci di base delle volte.
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