Questa volta non descriverò la costruzione di un elemento architettonico, ma il risultato di un piccolo esperimento effettuato lo scorso dicembre.
Fin dall'inizio della costruzione in pietra, avevo messo in conto la possibilità di rendere visibili sui muri le aperture lasciate dalla rimozione dei ponteggi, così come si osservano ancor oggi in molti edifici antichi.
Ovviamente nella costruzione della Domus non esiste nessun ponteggio e si tratterebbe soltanto di un espediente per dare maggiore realismo alla facciata.
I primi "buchi", ancora piuttosto irregolari, furono aperti sul prospetto laterale prima ancora della costruzione del sottosuolo e della crêuza.
Il loro scopo era puramente decorativo e non mi feci quindi troppi problemi sulla loro collocazione, che risulta pressoché casuale.
L'occasione di verificare l'effettiva utilità dei fori mi venne poi con l'innalzamento della parete laterale del loggiato. Quella parte di muratura, coincidendo idealmente con l'edificio adiacente, si offriva ad eventuali sperimentazioni senza l'interferenza di alcun elemento aggettante o decorativo.
In quel caso i fori sul prospetto esterno corrispondevano ad altrettante aperture sul fronte interno, permettendo così il passaggio dei paletti orizzontali (traversi).
Approfittando di alcuni segmenti avanzati dalla travettatura del fondaco e dalla scala in legno, effettuai una prima prova, di cui si può osservare il risultato nella prima foto in alto e nelle due qui sotto.
La costruzione poi proseguì su altri fronti e di questo piccolo esperimento non restano che le foto, visto che anche il legno usato venne poi "riciclato" per altri elementi.
Ad un certo punto però, mi resi conto che se volevo mantenere questo vezzo estetico sulle facciate, avrei dovuto studiare meglio il loro posizionamento per rendere plausibile la fantasmatica presenza delle impalcature.
Quale miglior sistema per fare questo se non costruire realmente dei ponteggi mobili in legno?
Sulla base di testi e immagini trovati in rete (in questa pagina ne vedete vari esempi) ho cercato di studiare una struttura che sfruttasse i fori già esistenti e le sporgenze della facciata per auto-sostenersi e permettere ai mini-muratori di lavorare agevolmente.
Il risultato è una serie di foto scattate in diversi momenti della giornata ed arricchite dalla presenza di alcune figure per presepe acquistate durante un breve viaggio natalizio a Madrid.
I pezzi sono stati assemblati con poca colla o semplicemente appoggiati in modo da poter essere comodamente rimossi prima di riprendere i lavori (quelli veri)...
MATERIALI:
legno, spago
STRUMENTI:
cutter, pinzette, colla da contatto, carta abrasiva
Fin dall'inizio della costruzione in pietra, avevo messo in conto la possibilità di rendere visibili sui muri le aperture lasciate dalla rimozione dei ponteggi, così come si osservano ancor oggi in molti edifici antichi.
Ovviamente nella costruzione della Domus non esiste nessun ponteggio e si tratterebbe soltanto di un espediente per dare maggiore realismo alla facciata.
I primi "buchi", ancora piuttosto irregolari, furono aperti sul prospetto laterale prima ancora della costruzione del sottosuolo e della crêuza.
Il loro scopo era puramente decorativo e non mi feci quindi troppi problemi sulla loro collocazione, che risulta pressoché casuale.
L'occasione di verificare l'effettiva utilità dei fori mi venne poi con l'innalzamento della parete laterale del loggiato. Quella parte di muratura, coincidendo idealmente con l'edificio adiacente, si offriva ad eventuali sperimentazioni senza l'interferenza di alcun elemento aggettante o decorativo.
In quel caso i fori sul prospetto esterno corrispondevano ad altrettante aperture sul fronte interno, permettendo così il passaggio dei paletti orizzontali (traversi).
Approfittando di alcuni segmenti avanzati dalla travettatura del fondaco e dalla scala in legno, effettuai una prima prova, di cui si può osservare il risultato nella prima foto in alto e nelle due qui sotto.
La costruzione poi proseguì su altri fronti e di questo piccolo esperimento non restano che le foto, visto che anche il legno usato venne poi "riciclato" per altri elementi.
Ad un certo punto però, mi resi conto che se volevo mantenere questo vezzo estetico sulle facciate, avrei dovuto studiare meglio il loro posizionamento per rendere plausibile la fantasmatica presenza delle impalcature.
Quale miglior sistema per fare questo se non costruire realmente dei ponteggi mobili in legno?
Sulla base di testi e immagini trovati in rete (in questa pagina ne vedete vari esempi) ho cercato di studiare una struttura che sfruttasse i fori già esistenti e le sporgenze della facciata per auto-sostenersi e permettere ai mini-muratori di lavorare agevolmente.
Il risultato è una serie di foto scattate in diversi momenti della giornata ed arricchite dalla presenza di alcune figure per presepe acquistate durante un breve viaggio natalizio a Madrid.
I pezzi sono stati assemblati con poca colla o semplicemente appoggiati in modo da poter essere comodamente rimossi prima di riprendere i lavori (quelli veri)...
MATERIALI:
legno, spago
STRUMENTI:
cutter, pinzette, colla da contatto, carta abrasiva
2 comments:
sentitisssiiimi complimenti! come architetta e insegnante sono colpita dal lavoro..grazie!
Figurati, grazie a te! Sapere di essere osservato dall'occhio critico di un architetto mi onora ma mi mette anche un po' a disagio... spero di non avere scritto troppe fesserie! ;-)
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