Finalmente si apre una nuova fase. Terminati i sotterranei, è giunto il momento di far crescere la Domus in altezza e raggiungere il livello del suolo.
Come già detto, da qui in poi abbandonerò le strutture in cemento armato per proseguire la costruzione in modo più consono all'epoca medievale, anche se manterrò l'uso dell'armatura metallica interna per dare più resistenza all'insieme.
Tempo fa, quando ancora stavo lavorando alle coperture della cantina, iniziai a collocare alcune pietre per prolungare i muri in altezza. Era più che altro una prova, visto che non sapevo bene come procedere. In particolare si trattava della porzione di muro che sta alla base della torre e sulla quale si aprirà poi la porta di accesso alla scala che scende in cantina.
La suddetta torre dovrà differenziarsi dal resto dell'edificio anche per il materiale usato, e non avendo ancora ben chiaro con quali pietre costruirla, avevo preso in considerazione la possibilità di farla con mattoncini in cemento come quelli inseriti nei sotterranei e che in linea verticale sembrerebbero proprio appartenere alle sue fondamenta.
Purtroppo tali mattoncini risultano troppo fragili, e l'aspetto del cemento non ricorda molto le pietre a spacco usate nella costruzione delle torri genovesi, se non per il colore grigio chiaro.
La prova però non era valida fondamentalmente per un altro motivo. La posa delle pietre non era corretta in quanto non corrispondente ai muri perimetrali interni, ma solo alla struttura in cemento armato.
Mi spiego meglio: per proseguire i muri in tutta la loro ampiezza le pietre devono essere collocate in linea con le pareti sottostanti, sovrapponendosi quindi alle volte (come si vede chiaramente nello spaccato qui a destra, tratto da un volume di Viollet-le-Duc). Questo non era possibile finché stavo ancora lavorando agli interni della cantina e quindi rimandai le operazioni a quando le coperture fossero fissate definitivamente. Cioè adesso.
Nel frattempo ho trovato anche il materiale giusto per la costruzione della torre (ne parlavo qui) e quindi non ci sono più impedimenti alla prosecuzione dei lavori.
Le prime pietre ad essere collocate sono proprio quelle che stanno alla base della torre, affiancate dai conci in ardesia che formeranno la struttura di tutti gli altri muri (almeno nelle parti basse dell'edificio).
L'uso di blocchi così rifiniti e squadrati per porzioni di muro che resteranno nascoste alla vista non avrebbe molto senso in un edificio reale, anche perché i costi sarebbero proibitivi. Si preferirebbe piuttosto procedere con pietra a spacco disposta in modo più o meno regolare e accompagnata da una buona quantità di malta.
Io da quel punto di vista non ho problemi essendo l'ardesia il materiale di cui dispongo in maggiore quantità, e quindi userò pietra "nobile" in tutta la struttura.
Nella mia riproduzione l'ardesia viene ovviamente a sostituire quella che in realtà sarebbe pietra di promontorio, che oltre ad essere per me di difficile reperibilità (oltretutto non la si trova in barre), è anche ben più dura da lavorare.
Parallelamente al prolungamento dei muri, ci sono altre due cose di cui devo occuparmi: il completamento della scala (alla quale aggiungo finalmente l'ultimo scalino in pietra e che finalmente raggiunge il livello del piano terra), e la chiusura della seconda parte di volte, ad eccezione di quella attigua alla scala che separo momentaneamente dalle altre.
Il passo successivo sarà quello di completare il reticolo murario lungo gli assi portanti dell'edificio e sui quali poggeranno poi pilastri, colonne, muri e quant'altro formi parte della struttura della Domus.
Ma di questo parleremo un po' per volta, mano a mano che la costruzione andrà avanti...