Il gatto nero (2): Una visita in cantiere

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 Avrete già avuto modo di vedere il gatto che ho liberato in cantina e l'ottimo lavoro che sta svolgendo nel proteggere la dispensa dai topi... Beh, sembra che questa mia idea non sia piaciuta per nulla alla moglie del committente, persona alquanto fanatica e superstiziosa, e qui di seguito riporto una nota inviatami dal mastro costruttore in cui mi mette al corrente degli ultimi avvenimenti:


"Mio nobile Signore
mi preme d'informarLa quale Suo umile servitore di alcuni recenti accadimenti dei quali giudico debba essere informato.
Pochi giorni or sono, apparvero in cantiere il Committente accompagnato dalla di lui consorte, ed alla vista del felino ella ha ebbe un isterismo. Tra acute grida e citazioni dai Vangeli, cercò infine di colpirlo scagliando alcuni sassi e perseguendolo con un bastone.
Indi, vedendo che nulla poteva fare per acciuffare l'animale, cercò l'appoggio del marito, che a sua volta pareva un esile fuscello in presenza della moglie e non seppe opporre resistenza davanti a si tanta furia.
Non capii quale fosse la ragione di si grande avversità per i felini, quelli neri in particolar maniera. Farfugliò qualcosa a proposito d'idoli pagani ed emissari del Maligno, segnandosi più volte con la Croce di Nostro Signore come se la sola pronunciazione di quel nome potesse costare l'eterna dannazione. Qual megera insopportabile!... Perfino le scope di saggina che andavano usando gli operai per pulire il pavimento dell'ingresso han destato la sua collera. Queste le di lei parole: "L'ostinata pulizia di persone e cose è sintomo di vanità e rappresenta un peccato mortale, oltre a favorire l'ingresso nelle case degli spiriti malvagi!
E di nuovo giù a segnarsi con la Croce e bisbigliando orazioni in latino...
Sicuro ora mi esplico senza errare il motivo di quel lezzo nauseabondo che la Signora porta appresso. Libera sì dal peccato ma financo dal bagno domenicale!


In quel mentre il di lei marito, evidentemente costernato da codesto putiferio dinanzi a tutti i manovali, mi strappò la promessa che mi sarìa liberato prestamente del felino, e a nulla valsero i miei intenti di esplicare l'estrema utilità della sua fiera presenza. So ch'egli pensa come me che tutto ciò sia una sciocchezza, ma come Lei ben sa, mio Signore, entrambi siam legati da promesse indissolubili: chi alla nobile Consorte, chi al Contratto di lavoro. Per questo al fine acconsentii anche all'ultima richiesta che le vado ad illustrare.

Pria di tornare al focolare, lor Signori son rimasti a parlottare in un angolo in disparte. Il marito ad ampi gesti apparentava autorità, ma quando nuovamente mi si rivolse, capii che invero ciò non era: finalmente capitolava dinanzi all'ultima richiesta della sua moglie megera.
Che il felino non sparisse, ma che fosse tosto rinchiuso in un luogo ben sicuro e mantenuto con buon cibo fino a nuove ordinazioni.
A fé mia, Mio Buon Signore, già mi pare d'intuire qual sarà la triste sorte di quella povera creatura. Ma se questo è il pegno da pagare perché il lavoro vada avanti, lo faremo certamente senza indugi né ripensamenti.


E sia, dunque! Liberiamoci del gatto, e che ognuno possa per si solo dare conto per diretta conoscenza di quali siano le nefaste conseguenze di tanto stolta decisione!
In attesa di conoscere il volere dell'arpia porgo infine i miei omaggi a sua Immensa Signoria."

Suo Sempre Fedelissimo e Umile Costruttore
I.M.

Che altro dire? Io in queste questioni religiose/culturali non ci voglio entrare, e mi limito ad osservare ciò che accade intorno al cantiere della mia Domus. 
Vedremo come andrà avanti questa storia. In fondo, qualsiasi cosa accada, è già successa secoli fa e non possiamo fare nulla per impedirla.



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