L'acciottolato (in genovese "rissêu"), è una tecnica di pavimentazione a mosaico che usa piccoli sassi di diversi colori per decorare pavimenti prevalentemente esterni.
E' molto usato in Liguria a partire dal XIV°-XV° secolo soprattutto negli spazi antistanti chiese o edifici religiosi, ma anche civili, pubblici e privati. I colori predominanti sono il bianco e il nero, ma non mancano esempi cromaticamente più ricchi. Se le immagini che vedete qua attorno non vi bastano, cliccate questo link e rifatevi gli occhi.
Quale appassionato di mosaico (soprattutto di età classica) non potevo rinunciare a realizzare una pavimentazione di questo tipo, e l'unica possibile collocazione all'interno della Domus era rappresentata dalla loggia.
Essendo un metodo di pavimentazione piuttosto ricercato, poteva essere posto nel riquadro antistante l'ingresso principale per distinguere la parte nobile della casa da quella commerciale ed arricchirla con un tocco esclusivamente decorativo. Mi riferisco ovviamente alla "mia" Domus e non alle vere abitazioni medievali, le quali probabilmente non erano dotate di elementi di questo tipo. La tecnica del "rissêu" infatti si sarebbe sviluppata maggiormente nei secoli successivi. Non è escluso però che su richiesta esplicita del committente potesse essere inserito qualsiasi elemento aggiuntivo, per quanto fuori del comune. L'importante era che questi avesse la disponibilità economica adeguata e fosse deciso a spendere qualche genovino in più.
Come ho già avuto modo di dire, nella costruzione della Domus non si baderà a spese.
Una volta deciso l'uso di questa tecnica per la pavimentazione della loggia piccola, si tratta di scegliere il motivo della decorazione che andrò a realizzare. Questa potrà avere una funzione puramente decorativa oppure servire da vera e propria firma per l'intero lavoro.
La seconda ipotesi è quella che mi attrae maggiormente: sull'acciottolato potrei rappresentare il mio monogramma con le iniziali W e M e magari la data della sua costruzione. Anche di questo si trovano numerosi esempi, di cui ne riporto qui a lato un paio di epoca moderna.
Sulla base di queste considerazioni, realizzo una serie di bozzetti preliminari che serviranno per chiarirmi le idee e stabilire la quantità di ciottoli bianchi e neri da usare.
Per recuperare il materiale utile al mio rissêu, infatti, dovrò passare al setaccio tutta al ghiaia raccolta sulla spiaggia per selezionare i sassolini più adatti allo scopo.
Questa si rivela un'impresa più ardua del previsto, già che le pietre bianche e nere non abbondano. Inoltre hanno dimensioni variabili e soprattutto nel caso delle bianche il tono varia da pietra a pietra, passando dal bianco candido (presumibilmente quarzo) al grigio chiaro fino al giallognolo.
Comunque, dopo diverse ore di cernita con lente d'ingrandimento e pinzette, riesco a mettere insieme due mucchietti di pietre che diventeranno le tessere del mio mosaico.
La scelta del soggetto ricade sul terzo bozzetto, quello con la data in numeri romani e le due iniziali separate su fondo bianco. Il quadrato bianco è inscritto all'interno di un quadrato più grande che inizialmente doveva essere realizzato in lastre di pietra, ma che in fase esecutiva costruirò con gli stessi ciottoli neri, di cui dispongo in maggior numero.
Per quanto riguarda la posa, però, devo ingegnarmi per studiare una tecnica differente da quella reale, che mi permetta di comporre il disegno "fuori sede" per poi inserirlo al suo posto già terminato.
Seguire il procedimento tradizionale illustrato nell'immagine a sinistra, infatti, mi obbligherebbe a lavorare direttamente nello spazio ristretto della Domus. Inoltre, i sassolini così piccoli difficilmente farebbero presa sul fondo con il solo uso di cemento e acqua.
Decido quindi di preparare un supporto provvisorio in plastilina, sul quale tracciare le linee guida che mi serviranno per la posa dei ciottoli. Su questa superficie morbida le pietre di maggiori dimensioni potranno essere inserite più in profondità ottenendo così un piano di calpestio più regolare.
Di questi dettagli però mi occuperò meglio nel prossimo post, nel quale illustrerò la realizzazione del pavimento a mosaico di ciottoli.
La seconda ipotesi è quella che mi attrae maggiormente: sull'acciottolato potrei rappresentare il mio monogramma con le iniziali W e M e magari la data della sua costruzione. Anche di questo si trovano numerosi esempi, di cui ne riporto qui a lato un paio di epoca moderna.
Sulla base di queste considerazioni, realizzo una serie di bozzetti preliminari che serviranno per chiarirmi le idee e stabilire la quantità di ciottoli bianchi e neri da usare.
Per recuperare il materiale utile al mio rissêu, infatti, dovrò passare al setaccio tutta al ghiaia raccolta sulla spiaggia per selezionare i sassolini più adatti allo scopo.
Questa si rivela un'impresa più ardua del previsto, già che le pietre bianche e nere non abbondano. Inoltre hanno dimensioni variabili e soprattutto nel caso delle bianche il tono varia da pietra a pietra, passando dal bianco candido (presumibilmente quarzo) al grigio chiaro fino al giallognolo.
Comunque, dopo diverse ore di cernita con lente d'ingrandimento e pinzette, riesco a mettere insieme due mucchietti di pietre che diventeranno le tessere del mio mosaico.
La scelta del soggetto ricade sul terzo bozzetto, quello con la data in numeri romani e le due iniziali separate su fondo bianco. Il quadrato bianco è inscritto all'interno di un quadrato più grande che inizialmente doveva essere realizzato in lastre di pietra, ma che in fase esecutiva costruirò con gli stessi ciottoli neri, di cui dispongo in maggior numero.
Per quanto riguarda la posa, però, devo ingegnarmi per studiare una tecnica differente da quella reale, che mi permetta di comporre il disegno "fuori sede" per poi inserirlo al suo posto già terminato.
Seguire il procedimento tradizionale illustrato nell'immagine a sinistra, infatti, mi obbligherebbe a lavorare direttamente nello spazio ristretto della Domus. Inoltre, i sassolini così piccoli difficilmente farebbero presa sul fondo con il solo uso di cemento e acqua.
Decido quindi di preparare un supporto provvisorio in plastilina, sul quale tracciare le linee guida che mi serviranno per la posa dei ciottoli. Su questa superficie morbida le pietre di maggiori dimensioni potranno essere inserite più in profondità ottenendo così un piano di calpestio più regolare.
Di questi dettagli però mi occuperò meglio nel prossimo post, nel quale illustrerò la realizzazione del pavimento a mosaico di ciottoli.
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