Costruzione 233: Completamento e chiusura della saletta d'angolo

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L'unica stanza del piano nobile ad essere stata chiusa in modo definitivo è il cucinino, il cui soffitto risulta più basso per la presenza dell'essiccatoio. La saletta d'angolo invece, pur essendo un ambiente di piccole dimensioni, raggiungerà la stessa altezza del salone principale.


Cosa manca dunque per poter chiudere anche questa parte?
In realtà solo un paio di pezzi d'intonaco, per la precisione quelli che sovrastano i due vani finestra e che completeranno la decorazione della stanza.
Prima di procedere con gli affreschi, però, decido di incollare i due segmenti già tagliati agli archetti in pietra per lavorare contemporaneamente su tutte le superfici.


Un'altra cosa necessaria prima di posare il solaio è il montaggio definitivo degli infissi, che finora erano inseriti semplicemente ad incastro.


Bene, una volta asciugata la colla potrò dedicarmi al disegno parietale.

Inizialmente avrei voluto continuare il motivo ad archetti della parte superiore anche sui due lati esterni della saletta, ma la presenza degli archi non lascia spazio sufficiente (e abbassare i vani finestra a questo punto non è da prendere in considerazione).
In questo caso riprenderò la trama che si intravvede al di sotto del finto drappeggio già realizzato sulle altre pareti.


Con la stessa decorazione dipingo anche l'intradosso degli archi, cercando di restare il più possibile fedele ai colori già usati.



L'accostamento di questi nuovi pezzi con quelli precedenti non mi lascia del tutto soddisfatto. Sembrano realizzati un po' più di fretta... e forse lo sono, visto che ho una gran voglia di terminare questa parte del lavoro per proseguire la costruzione in altezza.

Ora, osservando la saletta dall'alto, sembra che tutto sia finalmente al proprio posto.
Anzi, no.
Mi ero ripromesso di collocare un paio di panche davanti alle finestre, che a differenza di quelle del salone non sono dotate di sedili.


Eccole allora, due belle cassapanche in legno!


Ci starebbe bene anche qualche cuscino, ma per il momento lascerò perdere per le ragioni che ho già spiegato a proposito dei tendaggi. Toccherà stare un po' scomodi.

A questo punto però sono davvero pronto per andare avanti. Incollati gli archi e collocate le panche (anche queste con una goccia di colla) non resta che iniziare la costruzione del solaio.





E ora, dite la verità, starete temendo che io vi dica che questo post finisce qui e che ci vediamo alla prossima...
Sbagliato!
Visto che ultimamente non ho scritto molto qui sul blog, ho deciso che questo capitolo concluderà la costruzione della saletta, fosse anche il più lungo della serie.

Quindi, mentre i carpentieri caricano i materiali e iniziano a montare i travetti della cornice, facciamo ancora una panoramica sul cantiere:



Bene. Ora, dopo aver opportunamente inciso le travi sul lato più lungo del perimetro, si procede con l'incastro dei travetti.



Il leggero dislivello tra le travi perimetrali e i travetti viene colmato dalla posa delle assi, che sul lato superiore formano il piano di calpestio di una zona rialzata del sottotetto.


Gli interstizi sulla testa dei travetti vengono riempiti con altrettanti segmenti delle stesse assi fino ad ottenere un piano liscio e uniforme.
Poi si torna a lavorare al lato inferiore, dove altre asticelle più piccole (i regoli) vanno a coprire le fessure tra una tavola e l'altra. Lungo il bordo invece, poso delle tavolette oblique (le bussole) in un'imitazione un po`semplificata del tipico solaio genovese detto a regolo di convento.



Fine dell'assemblaggio. Ora bisogna passare alla decorazione.

Nonostante la struttura mi piaccia così com'è, arrivo alla conclusione che per la saletta l'ideale sia un soffitto dipinto in toni chiari, che aumenti la diffusione della luce e possa accordarsi con i colori dell'ambiente.

La tempera bianca non dà un risultato soddisfacente in quanto non copre a sufficienza. Mi ritrovo quindi ad usare uno smalto ad acqua con il quale avevo ridipinto una seggiola di casa.
Il risultato è un po' rozzo a causa della densità della vernice, che mi obbliga a rifilare tutti gli angoli dopo la verniciatura e a ridurre quel fastidioso effetto lucido ripassando i travetti con una spugna.


In breve la struttura di base è pronta, e adesso torneranno finalmente utili quelle strisce di intarsio in legno acquistate tempo fa. Le userò per la decorazione dei travetti e delle bussole.





L'interno dei riquadri invece verrà riempito da motivi geometrici realizzati a mano, che nell'alternanza dei bianchi e dei neri fanno eco al pavimento a scacchiera.





Ecco fatto.
Non resta che collocare il solaio al suo posto e congedarsi una volta per tutte dalla saletta.
Ancora qualche scatto prima di chiudere...




Ed ecco l'unico modo in cui d'ora in poi potrà essere ammirato il soffitto della saletta, ovvero attraverso le finestre che danno sulla strada.



̶  Guarda là  ̶  dice il passante alzando lo sguardo  ̶  Hai visto che soffitti in quella casa?
̶  Accidenti che lusso. Fa chi può!  ̶  risponde il suo compagno, mentre scuote il palmo della mano come se stesse soppesando una borsa piena di monete.

Eh già. Fa chi può.
E chi vuole.
E chi sa.


Alla prossima!

MATERIALI:
legno, colla bianca, intonaco staccato, acquerelli, vernice ad acqua, foglio bianco, intarsi a taracea
STRUMENTI:
pinzette, seghetto, cutter, matita, pennello, spatolina, righello, livella a bolla, 



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