Costruzione 274: Tramezzo a graticcio

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Domus project 274: Tramezzo a graticcio

Torniamo alla camera matrimoniale. 
Mentre su tre lati la stanza è delimitata dai muri perimetrali del palazzo, la quarta parete (ovvero quella in cui si trova la porta d'accesso), viene risolta con un lungo tramezzo che attraversa il secondo piano della Domus per tutta la sua larghezza. Il nuovo muro si va a collocare esattamente al di sopra dell'arcata di spina del salone, trovando così adeguato sostegno per la spinta verticale generata. A questo livello il peso dei muri è già ridotto dal fatto che alla pietra si è ormai sostituito il mattone, e trattandosi di una semplice parete divisoria verrà risolta con un'unica fila di laterizi. Siccome però le dimensioni del muro sono ragguardevoli, sia in lunghezza che in altezza, sarà necessario irrobustirlo con una struttura in legno molto simile a quella costruita per il graticcio della balconata.


Per cominciare, seleziono i legnetti che mi faranno da travi, recuperando avanzi di diversi listelli e integrandoli con oggetti d'uso comune, come un cucchiaio di legno appena rotto e qualche bastoncino di un take-away tailandese. Materiali eterogenei e non del tutto idonei, ma che svolgeranno ugualmente il loro compito. A lavoro finito il muro sarà intonacato quasi per intero, per cui l'unico aspetto che mi interessa al momento è quello strutturale.




Il traverso superiore andrà a coincidere con il solaio del terzo piano, per cui prima di procedere al taglio dei pezzi devo verificare l'esatta altezza a cui verrà a trovarsi il soffitto, ancora non raggiunto dal resto della muratura. I montanti verticali saranno cinque, due alle estremità e tre intermedi, che verranno rinforzati dalle traverse inferiori formando il graticcio vero e proprio.




Come si vede dalle immagini, la parete corre da una parte all'altra del secondo piano, mettendo in connessione la torre, e quindi il vano scala, con la porta di servizio che porta alla balconata in legno. Questo corridoio verrà chiuso sul lato opposto da un altro tramezzo (più leggero) che delimiterà una seconda camera da letto con aperture sul cortile interno.


Per il riempimento del graticcio decido di riesumare una scatoletta di mattoncini di Das, prodotti anni fa e mai usati a causa del cambio di metodo e di materiali. Approfittando di una giornata piovosa, mi armo di pazienza e di carta vetrata e perfeziono la forma dei mattoncini, collocandoli uno ad fino a riempire gli spazi fra le travi. Lascerò vuota soltanto la cornice della porta e i quattro riquadri superiori, per i quali ho un'altra idea.










Dopo un primo test, il committente mi fa notare che l'architrave della porta è leggermente basso. Sì, ci si passa tranquillamente senza toccare con la testa (lui non è molto alto e la signora ancora meno), ma un po' più di spazio non verrebbe male. Tra l'altro, mi aveva chiesto una porta ad un'unica anta, ma con una cornice così larga bisognerà farla a doppio battente. Se si potesse stringere un po' e magari darle una forma ad arco, che va tanto di moda tra la gente del suo rango...
Detto, fatto. Spostiamo la trave un po' più su, poi della porta ce ne occupiamo più avanti.


Intanto, tiro fuori anche gli stuzzicadenti per vedere se la mia idea è realizzabile e incontra il favore del proprietario. Vorrei realizzare una balaustrata nella parte superiore, che renderebbe la struttura più leggera e faciliterebbe il ricambio d'aria. All'interno poi andrà adeguatamente schermata da una tendina a tono con la decorazione della camera (di questo però sarà meglio parlarne con la signora).




Sì, direi che l'effetto mi piace. L'unico inconveniente potrebbe essere il fatto che tutti i rumori prodotti all'interno della stanza saranno facilmente udibili dal corridoio. Che si tratti di confidenze private, russate notturne o altro, l'intimità degli inquilini potrebbe vedersi limitata da questa scelta. Vorrà dire che invece di una semplice tendina installeremo una bella cortina di pesante velluto!
Procediamo intanto con le prime rifiniture pareggiando un po` le superfici.




Adesso posso iniziare a lavorare alla porta, anche se sarà l'ultimo accessorio che andrà montato a lavoro concluso. Come suggerito dal committente, riduco l'ampiezza dell'apertura creando una cornice ad arco tra gli stipiti, al cui interno si andrà ad inserire lo sportello.








A questo punto la struttura del graticcio è finita, quindi posso uniformare le superfici con una mano di smalto. Anche se le travi saranno in parte coperte dall'intonaco, voglio dare al tutto un'aria un tantino più realistica che mi aiuti a visualizzare l'aspetto finale della camera. E visto che ho ancora qualche striscia di intarsio di quelle usate per il solaio del secondo piano e per la balconata, ne userò un paio per decorare il lato interno della parete.




Per quanto riguarda gli intonaci, ne scelgo una bella porzione e la ritaglio in modo da coprire tutta la superficie del tramezzo con l'eccezione della porta e della balaustrata. Sarà il caso di iniziare a pensare agli affreschi, anche se in questo caso non credo che si tratterà di una decorazione figurata come quella del salone. La parte sinistra del muro andrà coperta dalla cabina della ritirata, quindi lo spazio a disposizione non è poi tanto. Magari opterò per qualche adorno floreale o un pattern geometrico ripetuto. Lascio che lorsignori ci ragionino su mentre io mi occupo di altro. Il lavoro non mi manca di certo!








MATERIALI:
listelli di legno, mattoncini di Das, colla vinilica, colla da contatto, smalto scurente per legno, intonaco plastico distaccato, intarsio (taracea granadina), stuzzicadenti
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva, seghetto, spatolina, cutter. morsetti, matita, righello, livella a bolla, pennello, lime
MISURE (in cm):
superficie totale: 10 x 13,4
spessore: 0,5
altezza balaustrata: 1,9
vano porta: 2,6 x 5,4
porta: 2 x 5





Costruzione 273: Verniciatura del perimetro

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Domus project 273: Verniciatura del perimetro

Oggi voglio parlarvi di un'operazione portata a termine qualche tempo fa e che non si riferisce direttamente alla costruzione di un elemento architettonico della Domus, anche se in qualche modo ne fa parte. 

La Domus a 360º

La Domus a 360º

Dopo aver completato il selciato stradale, modificando al contempo il canale di deflusso delle acque e la caditoia, si può ben dire che il livello del piano terreno abbia raggiunto il suo aspetto definitivo, così come anche i sotterranei, almeno nelle aree interne alla struttura. Per quanto riguarda l'aspetto delle superfici esterne, invece, restano alcune lacune alle quali finora non ho voluto rimediare, vuoi perché in attesa delle suddette rifiniture, o perché sono il risultato di parti non adeguatamente progettate all'inizio dei lavori. 

La Domus a 360º

La Domus a 360º

La Domus a 360º

Mentre sul lato frontale e al di sotto del vicolo laterale, la "sezione" del terreno è stata risolta a suo tempo con un rivestimento in lastre di ardesia appositamente sagomate, sugli altri due lati del modello sono ancora visibili le strutture in cemento armato, con le giunture esposte e alcune parti di riempimento non particolarmente curate, come ad esempio attorno all'imboccatura inferiore del fiume sotterraneo. È giunto il momento di dare a tutto il perimetro della base un aspetto più uniforme e, se non definitivo, per lo meno in linea con l'idea finale del progetto.

aglio dei mattoni alle estremità del tunnel sotterraneo

Chiusura dei vuoti e regolarizzazione del perimetro

Regolarizzazione dell'apertura laterale

Rifinitura delle arcate posteriori

Il primo problema che si presenta, quindi, è questo: che aspetto voglio dare al perimetro della Domus? L'ideale sarebbe una copertura integrale con ardesia a vista, ma non avendola realizzata a suo tempo, adesso risulterebbe difficile, senza contare che aggiungerebbe ulteriore peso a una struttura già piuttosto massiccia. L'idea che mi gira per la testa da un po' è quella di dipingerle di un unico colore. Nero, bianco, grigio... comunque un tono neutro che passi in secondo piano, evidenziando la parte superiore del modello e le aperture dalle quali è possibile osservarne gli interni.

Ripulitura e preparazione alla verniciatura

Delimitazione delle aree con nastro adesivo

Un altro dubbio riguarda il livello a cui dovrebbe arrivare la verniciatura. Sul fronte e sul sottosuolo del vicolo laterale non ci sono problemi, visto che tutta la superficie rappresenta uno spaccato del terreno e va reso neutro rispetto alle architetture dell'edificio. Il lato che dà sul cortile interno presenta qualche difficoltà in più, ma ipotizzando un livello del suolo compatibile con quello del fondaco, mi basterebbe tracciare una linea orizzontale e dipingere solo le aree al di sotto di questa. 

Prima verniciatura con smalto bianco

Vista laterale a verniciatura completata

Dove invece il dubbio si fa sentire è sulla faccia posteriore. Tutto l'edificio, in questo caso, è attraversato da un'unica sezione che taglia ambienti, arcate, pilastri e solai, lasciando visibile l'interno dei diversi piani come in una casa di bambole aperta. Quanto di tutto questo dovrei ricoprire con la vernice? Dovrei semplicemente ipotizzare il livello del terreno e differenziarne la superficie con il colore, oppure andrebbe dipinto ogni elemento toccato dalla sezione? Questa seconda ipotesi mi parrebbe la più sensata, anche se darebbe all'insieme un aspetto da plastico architettonico che non era nei miei piani. Inoltre, mi dispiacerebbe dipingere muri e solai unificando mattone, pietra e legno, perdendo così la particolare fisicità dei diversi materiali. E se poi il risultato non dovesse piacermi, riuscirei a rimediare o dovrei tenermi il pasticcio fatto?

Vista posteriore

Dettaglio delle arcate e interno del sotterraneo

Prima arcata e angolo cisterna

Vano di servizio e legnaia

Piano inferiore del fondaco

Nonostante i miei tentennamenti, alla fine mi decido a passare all'azione, prima di tutto reintegrando le lacune con del nuovo cemento, e limitando per il momento la verniciatura della sezione posteriore ai soli piani interrati. Anche così, mi ritrovo a sudare freddo, e dopo avere steso un primo strato di pittura sintetica bianca che non mi convince per niente ma che mi permette di fare alcune foto interessanti, viro su una vernice opaca color ardesia, decisamente più discreta. 

Vista totale da dietro

Verniciatura parziale degli altri due lati

Pittura nera effetto ardesia

Seconda mano di vernice completata

Scorcio frontale e permietro colorato di nero

Vista posteriore

Non si tratta di un lavoro finito e più avanti dovrò sicuramente rimettervi mano, ma nel frattempo ho dato alla base della Domus un aspetto un po' più presentabile.
Ne riparleremo a tempo debito...

Vista laterale e finestra archeologica

Accesso al tunnel e cancello della cantina

Il nuovo selciato stradale e il perimetro dipinto











 
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