La costruzione della scala in pietra avanza con l'aggiunta di nuovi scalini, che adesso sono già una decina.
Gli ultimi posati vanno quasi a sovrapporsi alla volta del vano di servizio, coprendo interamente la legnaia ad eccezione di una sottile fessura dalla quale ancora si può scorgere l'interno.
Nel frattempo, le pareti dell'ingresso sono cresciute in altezza ed hanno raggiunto il livello d'imposta dell'arcata d'accesso alla scala.
A questo punto devo spendere due parole per illustrare in che modo ho intenzione di completare la copertura della scala ispirandomi, tanto per cambiare, ad alcune illustrazioni di Viollet-le-Duc.
A differenza della scala dei sotterranei, chiusa da un'unica volta in mattoni che segue la stessa diagonale della rampa, questa struttura verrà realizzata in pietra.
Questa mia scelta non risponde ad esigenze di rigore storico o rilievi sul costruito genovese, ma semplicemente al fatto che trattandosi della scala principale d'accesso al piano nobile, presenterà sicuramente un aspetto più ricco e austero se realizzata con materiale lapideo piuttosto che con semplici mattoni.
La scala è inclusa all'interno della torre, le cui spesse pareti possono ben sopportare il peso della copertura in pietra. Questa però non sarà costituita da un'unica volta inclinata, bensì da una serie di archetti a tutto sesto collocati a formare una sorta di scala al contrario che correrà parallela agli scalini veri e propri.
In queste immagini illustro la costruzione del primo di questi archetti, usando come supporto una moneta dello stesso diametro dell'arcata (in realtà ho dovuto limarla un po' su un lato, ma la differenza è quasi impercettibile).
Come già detto, questa è solo la prima di una serie di arcate tutte uguali, ed è quindi probabile che si rendano necessarie alcune modifiche.
Per poter mantenere la stessa diagonale della scala, ogni arco dovrebbe corrispondere per altezza e profondità a due degli scalini sottostanti. In questo primo esperimento l'altezza è evidentemente minore, per cui tra questo arco e il successivo risulterà una piccola fessura a forma di unghia che andrà riempita con altri cunei.
Per poter mantenere la stessa diagonale della scala, ogni arco dovrebbe corrispondere per altezza e profondità a due degli scalini sottostanti. In questo primo esperimento l'altezza è evidentemente minore, per cui tra questo arco e il successivo risulterà una piccola fessura a forma di unghia che andrà riempita con altri cunei.
In alternativa, dovrò realizzare archi il cui spessore sia maggiore in corrispondenza della parte centrale per non lasciare alcun vuoto in fase di montaggio...
MATERIALI:
ardesia, colla bianca;
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, lime, carta abrasiva, moneta da 2 euro, cartone, matita;
MISURE (in cm):
profondità: 1,2
altezza dei cunei: 0,6
luce (ampiezza arco): 2,5
freccia (raggio interno): 1,3
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