Tralasciando la struttura interna, sulla quale sto ancora lavorando e che prenderà consistenza nel momento in cui mi troverò a costruire i diversi piani, continuo ad illustrare l'evoluzione della facciata.
In questo caso le modifiche apportate sono in parte conseguenza di un più dettagliato studio degli interni (soprattutto per quanto riguarda la posizione e altezza delle scale), ma anche di considerazioni pratiche e osservazioni sugli edifici medievali genovesi ancora esistenti.
In questi studi sono visibili per la prima volta anche le coperture, ma si tratta di una rappresentazione puramente indicativa, non avendo ancora affrontato il problema in modo definitivo. Anche la presenza delle merlature, che di solito erano assenti negli edifici civili, resta solo un'ipotesi.
La prima differenza sostanziale dai precedenti studi è rappresentata dalle modifiche alla loggia, che da tre arcate passa a due, con conseguente elevazione del piano nobile. La presenza di due arcate più ampie dà alla struttura un aspetto più leggero ed elegante e rompe lo schema un po' rigido 3 arcate = 3 finestre della prima versione.
Le due arcate sono sorrette al centro da una colonna in marmo, elemento che spesso era risultato del riuso di materiale edilizio di epoca anteriore, recuperato per via del suo valore estetico e costruttivo.
Nella seconda fase di questa evoluzione, gli studi degli ambienti interni mi portano ad aumentare l'altezza delle arcate per poter dotare l'edificio di un piano mezzano sufficientemente alto. Il mezzano, o mezzanino, era un piano intermedio tra il livello della strada e il piano nobile (caminata), adibito spesso a magazzino o uffici, e collegato agli spazi commerciali che occupavano il piano terreno (voltae) e la loggia.
Questo piano si trovava immediatamente sotto la linea di archetti pensili e poteva affacciarsi con piccole finestre tramezzate direttamente sulla facciata dell'edificio oppure all'interno della loggia stessa, incluso nell'altezza delle arcate. Questo secondo tipo è quello che ho scelto per la mia Domus.
Nell'immagine in alto, le ricostruzioni di alcuni edifici medievali genovesi (non realizzate da me) mettono in risalto diversi tipi di loggiato.
Ma torniamo ai miei studi. Avendo lavorato inizialmente senza una proporzione precisa, mi rendo conto solo a questo punto che alcuni dettagli risultano fuori scala. E' il caso delle finestre. Così, converto le bifore del secondo in trifore, mentre sia queste che quelle del terzo piano si riducono notevolmente.
Nella terza fase il cambiamento riguarda solo il loggiato, che perde la sua simmetria per fare posto ad un'arcata a sesto acuto di grandi dimensioni sul lato commerciale della loggia. L'arco più piccolo dà invece accesso alla parte "privata" della casa, dalla quale partono le scale per i piani superiori e i sotterranei.
Questa modifica è data dal riscontro che nelle strutture da me osservate le arcate delle logge non sempre sono di uguali dimensioni, anche in uno stesso edificio. A volte questo è dovuto al fatto che varie unità abitative sono state accorpate successivamente, mantenendo però differenze evidenti nelle dimensioni del loggiato e in elementi a vista quali gli archetti pensili o le cornici marcapiano.
Questa considerazione mi porterà ad un'ulteriore modifica del progetto e alla suddivisione della Domus in vari blocchi di diversa altezza e caratteristiche.
Di questo però parlerò più avanti, visto che prima dovrei spiegare da dove mi è venuta l'idea di aggiungere la torre che vedete nella colonna qui a destra... e lo farò in un altro capitolo.
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