Costruzione 65: Taglio del marmo

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In un vecchio post in cui descrivevo i vari tipi di pietre con cui mi trovavo a lavorare nella costruzione della Domus, accennavo al fatto che il marmo bianco si era rivelato troppo fragile per essere scolpito in pezzi piccoli quali colonnine e capitelli.
Fino ad ora però non avevo ancora affrontato realmente la costruzione di nessun elemento con questo materiale, ad eccezione del bordo della botola piccola.
Adesso mi trovo a dover progettare la colonna bicroma (in marmo e ardesia) che andrà situata al centro del magazzino, e si rende inevitabile la realizzazione di alcune prove di taglio.

Scelgo un pezzo di marmo dalla base pressoché quadrata ed inizio ad inciderlo sui quattro lati con il seghetto per metalli (al quale nel frattempo ho sostituito la lama, ormai consumatissima).
Una volta segnati i limiti entro i quali andrà tagliato il pezzo, inserisco lo scalpello in una delle fessure e con un colpo secco faccio in modo che si rompa esattamente lungo le linee precedentemente incise.
Avrei anche potuto tagliarlo interamente con il seghetto, ma a costo di consumare maggiormente la lama e con maggiore perdita di tempo. Oppure usando la ruota diamantata del Dremel, ma sollevando una gran quantità di polvere non compatibile con il lavoro in salotto. 

Questo sistema in fondo ricorda molto le tecniche realmente usate nelle cave per tagliare i blocchi di marmo: prima si incideva la pietra delineando i margini del pezzo, dopodiché all'interno dei solchi venivano spinti a forza dei paletti di legno. Questi, una volta inumiditi con l'acqua, aumentavano di volume causando la rottura della pietra. Se le incisioni erano state eseguite nel modo corretto il blocco si staccava da sé senza ulteriori sforzi.
Certo, poi bisognava trasportarlo fino al cantiere, cosa che a me riesce decisamente più facile viste le dimensioni!

Comunque, dopo questa prima ottima prova di taglio, mi cimento nella realizzazione di un parallelepipedo a base ottagonale che potrebbe già essere usato come base della suddetta colonna.
Per eliminare le parti di pietra in eccesso uso una grossa lima per legno, stando molto attento a non grattugiarmi le dita (cosa che comunque succede puntualmente). Per le rifiniture passo invece ad una lima a grana più fine che mi permette anche di lavorare le piccolissime modanature della base.
Sfortunatamente, a pezzo quasi ultimato, uno degli otto lati si spezza, forse sotto un colpo di lima troppo energico. Mi toccherà ricominciare da capo...

Tutto sommato però questa prova non è stata affatto tempo perso, in quanto ho potuto verificare che se trattato con le dovute cautele, anche il marmo può essere lavorato in pezzi di piccole dimensioni. Altro discorso sarà quando dovrò affrontare la costruzione delle colonnine per le finestre, per le quali sarà più probabile l'uso della pietra artificiale. Ma ogni cosa a suo tempo...




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