Finora ho lasciato un po' da parte la costruzione dell'ingresso secondario, anche perché dopo il livellamento del fondo, ho rimandato la posa delle piastrelle per dedicarmi alla costruzione del sottosuolo e del vicolo laterale.
Fin dall'inizio, comunque, l'idea era quella di pavimentare questo locale con gli stessi materiali usati per l'ingresso principale, ovvero le piastrelle bianche e nere.
Il perimetro della stanza è un rettangolo di 6x8 cm, su cui si affacciano ben 5 aperture, delle quali 2 dotate di infissi. Queste ultime sono il portone che dà sul vicolo e una porticina di accesso al fondaco. Sulla parete di fondo invece, tramite due alte arcate, si raggiungono le scale: a sinistra la rampa che scende verso l'ingresso principale e a destra quella che sale verso il primo piano.
La quinta apertura è rappresentata dalla parete posteriore, assente (come in tutta la Domus) per dare visibilità agli interni.
Una volta completato il rinfianco della volta in pietra ed innalzati i muri perimetrali, procedo alla preparazione del fondo, controllando con la livella che sia perfettamente orizzontale.
Nel frattempo colloco anche l'ultimo scalino della rampa in pietra, che si trova già al livello a cui giungerà il pavimento dopo la posa delle piastrelle.
Anche sulla facciata laterale sono presenti alcuni scalini, particolarmente ripidi, che raggiungono il livello stradale.
Sul prospetto è visibile pure un elemento piuttosto particolare, del quale parlerò meglio più avanti. Ne accenno brevemente, dato che appare nelle foto: si tratta di un canale di scolo interno al muro e che scaricherà direttamente nel vicolo. Cosa scaricherà? Questo non ve lo dico.
Ma torniamo al nostro pavimento.
Ora che la superficie è liscia ed asciutta, disegno a matita una griglia di riferimento per la disposizione delle piastrelle ed inizio la posa.
Il letto è formato da un sottile strato di colla bianca che stendo mano a mano che la posa procede, per evitare che vada seccandosi.
Completata la superficie con le piastrelle quadrate, restano da riempire i bordi con triangoli tagliati su misura e lasciar riposare perché tutti i pezzi risultino ben saldi al momento della carteggiatura.
Con l'azione abrasiva del disco diamantato del Dremel (prima) e della carta vetro a grana fine (dopo), le piastrelle diventano leggermente più opache e quelle nere in particolare sbiadiscono assumendo un tono grigio. Questo dà al pavimento un aspetto più consumato, accentuato dal fatto che ora la superficie risulta più liscia ma non perfettamente piana, come nei pavimenti antichi.
La colla ha fatto la sua parte e nessuna piastrella è saltata durante la carteggiatura, neppure quelle poste sul bordo posteriore.
Proprio su queste mi concentrerò adesso, ritagliandole in linea retta lungo il profilo del pavimento. Ancora una volta, uso il disco diamantato per fare un lavoro pulito e preciso.
Poi, passo a un'ultima operazione cui non avevo sottoposto il pavimento dell'ingresso principale, ma che in questo caso potrebbe essere utile per dare al suolo un aspetto più uniforme: la riempitura dei giunti.
Non userò il cemento, perché ho già potuto comprovare che sporcherebbe eccessivamente le piastrelle bianche. Questa volta proverò con il gesso.
Cospargo tutto il pavimento con il gesso bianco, facendolo entrare per bene nelle fessure tra le piastrelle, e prima che sia del tutto asciutto, ne rimuovo gli eccessi con a spatola.
Dopo l'asciugatura definitiva, invece, tornerò ad usare la carta vetrata e diversi strumenti di precisione per ripulire gli angoli e la base dei muri.
Non so se in futuro si renderà necessaria una verniciatura, come al piano terra.
Per ora lo considero completato poi si vedrà!
MATERIALI:
piastrelle per miniature, colla bianca, gesso
STRUMENTI:
livella, matita, tenaglie, pinzette, carta abrasiva a grana fine, Dremel con disco diamantato, spatola, punteruolo
MISURE (in cm):
Fin dall'inizio, comunque, l'idea era quella di pavimentare questo locale con gli stessi materiali usati per l'ingresso principale, ovvero le piastrelle bianche e nere.
Il perimetro della stanza è un rettangolo di 6x8 cm, su cui si affacciano ben 5 aperture, delle quali 2 dotate di infissi. Queste ultime sono il portone che dà sul vicolo e una porticina di accesso al fondaco. Sulla parete di fondo invece, tramite due alte arcate, si raggiungono le scale: a sinistra la rampa che scende verso l'ingresso principale e a destra quella che sale verso il primo piano.
La quinta apertura è rappresentata dalla parete posteriore, assente (come in tutta la Domus) per dare visibilità agli interni.
Una volta completato il rinfianco della volta in pietra ed innalzati i muri perimetrali, procedo alla preparazione del fondo, controllando con la livella che sia perfettamente orizzontale.
Nel frattempo colloco anche l'ultimo scalino della rampa in pietra, che si trova già al livello a cui giungerà il pavimento dopo la posa delle piastrelle.
Anche sulla facciata laterale sono presenti alcuni scalini, particolarmente ripidi, che raggiungono il livello stradale.
Sul prospetto è visibile pure un elemento piuttosto particolare, del quale parlerò meglio più avanti. Ne accenno brevemente, dato che appare nelle foto: si tratta di un canale di scolo interno al muro e che scaricherà direttamente nel vicolo. Cosa scaricherà? Questo non ve lo dico.
Ora che la superficie è liscia ed asciutta, disegno a matita una griglia di riferimento per la disposizione delle piastrelle ed inizio la posa.
Il letto è formato da un sottile strato di colla bianca che stendo mano a mano che la posa procede, per evitare che vada seccandosi.
Completata la superficie con le piastrelle quadrate, restano da riempire i bordi con triangoli tagliati su misura e lasciar riposare perché tutti i pezzi risultino ben saldi al momento della carteggiatura.
Con l'azione abrasiva del disco diamantato del Dremel (prima) e della carta vetro a grana fine (dopo), le piastrelle diventano leggermente più opache e quelle nere in particolare sbiadiscono assumendo un tono grigio. Questo dà al pavimento un aspetto più consumato, accentuato dal fatto che ora la superficie risulta più liscia ma non perfettamente piana, come nei pavimenti antichi.
La colla ha fatto la sua parte e nessuna piastrella è saltata durante la carteggiatura, neppure quelle poste sul bordo posteriore.
Proprio su queste mi concentrerò adesso, ritagliandole in linea retta lungo il profilo del pavimento. Ancora una volta, uso il disco diamantato per fare un lavoro pulito e preciso.
Poi, passo a un'ultima operazione cui non avevo sottoposto il pavimento dell'ingresso principale, ma che in questo caso potrebbe essere utile per dare al suolo un aspetto più uniforme: la riempitura dei giunti.
Non userò il cemento, perché ho già potuto comprovare che sporcherebbe eccessivamente le piastrelle bianche. Questa volta proverò con il gesso.
Cospargo tutto il pavimento con il gesso bianco, facendolo entrare per bene nelle fessure tra le piastrelle, e prima che sia del tutto asciutto, ne rimuovo gli eccessi con a spatola.
Dopo l'asciugatura definitiva, invece, tornerò ad usare la carta vetrata e diversi strumenti di precisione per ripulire gli angoli e la base dei muri.
Non so se in futuro si renderà necessaria una verniciatura, come al piano terra.
Per ora lo considero completato poi si vedrà!
MATERIALI:
piastrelle per miniature, colla bianca, gesso
STRUMENTI:
livella, matita, tenaglie, pinzette, carta abrasiva a grana fine, Dremel con disco diamantato, spatola, punteruolo
MISURE (in cm):
superfcie della stanza: 6 x 8
dimensioni piastrelle: 0,5 x 0,5 x 0,2
dimensioni piastrelle: 0,5 x 0,5 x 0,2