Alla fine del primo post dedicato alla costruzione della porta laterale prendevo atto della mancanza di uno dei fori per l'inserimento dei gangheri inferiori negli stipiti in pietra. Prima di continuare la costruzione della porta, quindi, dovrò risolvere questo problema.
Rimuovere parte delle pietre sarebbe un lavoro arduo e probabilmente causerebbe la rottura di qualche pezzo. D'altra parte lo spazio ridotto in cui mi trovo a lavorare mi rende impossibile realizzare un foro perfettamente perpendicolare alla parete, anche con l'ausilio dell'albero flessibile.
Alla fine decido di provare ugualmente a forare il muro con il Dremel e come risultato ottengo la rottura di una delle punte in acciaio. Il foro ottenuto fino ad ora non è molto profondo, ma con l'aiuto della colla dovrei riuscire a bloccare il gancio al suo interno.
Per cominciare quindi, riempo il suddetto foro con una goccia di colla. Poi, quando questa è già in parte rappresa, inserisco il piccolo segmento di fil di ferro ripiegato a L e lascio asciugare.
Una volta seccata, la colla diventerà trasparente confondendosi con il fondo scuro.
Può iniziare adesso la seconda fase: la costruzione dell'infisso in legno.
Come già detto, la porta sarà a due battenti e leggermente più piccola rispetto alle altre. Questa volta mi ispiro direttamente ad alcune illustrazioni tratte dai libri di Viollet-le-Duc, realizzando ante con telaio interno rinforzato da traverse oblique e tavolato esterno verticale.
Il legno usato e il metodo di taglio delle assi è lo stesso del portone d'ingresso, quindi la faccio breve e passo direttamente alle immagini dei battenti, completi di batacchi in ferro.
L'unica differenza è rappresentata dall'uso di una colla che si è rivelata più indicata per questo tipo di lavori rispetto alla solita colla bianca: viene denominata "colla a contatto" (tipo Bostik, per capirci) e permette il montaggio di pezzi anche molto piccoli senza antiestetiche sbavature e senza dover ricorrere all'uso di colle più aggressive e difficili da maneggiare. L'unico inconveniente sono i "fili" che si formano a volte allontanando il tubetto dalla superficie dei pezzi incollati, ma questi possono essere tranquillamente rimossi con un punteruolo prima che solidifichino.
Per tutte le altre strutture in pietra, comunque, continuerò ad usare la colla bianca come fatto finora.
Tornando alla nostra porta, il dispositivo di chiusura, oltre al solito chiavistello ed eventualmente ai paletti verticali, vedrà la presenza di una spranga scorrevole orizzontale che andrà da muro a muro bloccando il portone dall'interno.
La presenza della spranga complica ovviamente la posa delle pietre nei muri adiacenti la porta, ma avendo già acquisito una certa esperienza nel taglio dell'ardesia, riesco a realizzare i pezzi in modo abbastanza preciso.
Il palo di legno si inserisce all'interno di appositi fori su entrambi gli stipiti, uno dei quali leggermente più ampio sul lato interno per permetterne lo scorrimento e la rimozione in posizione aperta. Quando l'accesso sarà in uso, infatti, la spranga resterà appoggiata ad una parete o coricata sul pavimento. Per le operazioni di apertura e chiusura, questo sì, sarà necessario l'intervento di un paio di braccia forti, mentre nel mio caso sono sufficienti due dita...
Le bandelle superiori e gli altri ferri verranno inseriti più avanti, quando i muri raggiungeranno la giusta altezza. Vista però che nel precedente post si parlava del trasloco, ecco qui una panoramica del cantiere nella sua nuova collocazione, interamente dedicata alla costruzione della Domus.
MATERIALI:
ardesia, colla bianca, colla a contatto, legno, fil di ferro
STRUMENTI:
cutter, pinze, pinzette, tenaglie, carta abrasiva, seghetto per metalli, Dremel
MISURE (in cm):
a battenti chiusi: 3,4 x 5,5 x 0,4
spranga di chiusura: 0,3 x 0,3 x 4,9
vano porta interno: 3,8 x 1,9spranga di chiusura: 0,3 x 0,3 x 4,9
ampiezza uscio: 2,6
0 comments:
Posta un commento