[ESP] Construcción 62: Pavimentación del pórtico (3) - acabado

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Última fase de construcción del suelo para el pórtico mayor de la Domus.
Después de las pruebas iniciales y de la puesta en obra, operaciones efectuadas dentro casa, me voy a mover ahora a la terraza para levantar una buena nube de polvo. Ha llegado la hora del pulido para dar al suelo su aspecto final.

Como ya adelantaba en el precedente post, he mantenido las paredes en un nivel más bajo que el del suelo para evitar que impidieran el movimiento de mi mano a la hora de usar el papel de lija. Pero el primer asalto lo llevaré a cabo con el Dremel y algunos discos apositamente recortados.
Las losetas están todas bien agarradas al fondo de cemento, pero presentan grosores diferentes y algunas de ellas sobresalen mucho del suelo. La fuerte velocidad de rotación del Dremel me permite reducir ese exceso de material con más facilidad que con métodos manuales, ya que las teselas blancas son bastante frágiles y bajo una presión excesiva podrían resquebrajarse.

Después de este primer pulido sumario, paso al uso del papel de lija de trama gruesa, frotándolo con fuerza sobre toda la superficie y en todas direcciones. Tras varios arañazos se me ocurre la brillante idea de doblar hacia afuera el alambre metálico que refuerza los muros (mejor tarde que nunca).

Tercera fase de pulido, esta vez con papel de lija fino, con el cual repaso también la piedra de los escalones para suavizar ligeramente el canto y uniformarlos al resto del pavimento.
Ahora ya la superficie resulta lisa y no aparece rayada como al principio.

Para acabar, voy dando unos retoques aquí y allá con el Dremel, repasando luego las áreas retocadas con el papel más fino y removiendo al final el polvo con un paño húmedo.


Y aquí tenemos al pavimento terminado. Ya tan sólo falta el relleno de cemento de las juntas, tarea que llevaré a cabo más adelante, pero el aspecto es el esperado.






Video: The Domus project (episode 1)

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Un video epico condensa in pochi minuti i primi due anni di cantiere.
Buona visione!
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An epic movie summarizes in a few minutes the first two years of construction.
Enjoy the show!
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Un video épico resume en pocos minutos los primeros dos años de trabajo.
¡Buena visión!

The DOMUS project (episode 1) from Werner Maresta on Vimeo.




[ESP] Construcción 61: Pavimentación del pórtico (2) - puesta en obra

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Resumiendo: en la primera parte he seleccionado el patrón y los materiales para la construcción del suelo de piedra, he efectuado pruebas de corte de la pizarra y de composición del dibujo y he realizado un estudio a lápiz para visualizar el aspecto del pórtico una vez terminado.
Superada entonces la fase de proyecto, es hora de pasar a la construcción real con la puesta en obra de las piedras.

Sobre la superficie de cemento he dibujando a lápiz un reticulado que servirá de guía para la disposición de las piezas, que ya voy cortando de forma manual y que voy acabando con papel de lija.


Con un poco de indecisión al principio, voy colocando las losetas según el esquema previsto. Sin embargo, al remover algunas piezas mal colocadas, me doy cuenta de que el fondo no ofrece un buen agarre para la cola. El cemento está muy seco y polvoriento y las teselas resultan demasiado fáciles de quitar.
Soluciono el problema rociando la superficie con un poco de cola spray, y a partir de ese momento el trabajo sigue sin particulares dificultades.


Las piezas no son exactamente iguales entre si: algunas resultan más altas y asoman por encima de las demás, otras parecen hundidas en el suelo. No me preocupo mucho por eso, ya que una vez terminada la puesta en obra me encargaré de lijar y pulir toda la superficie. Por esa misma razón voy terminando todos los suelos antes de seguir con el levantamiento de los muros. La ausencia de las paredes me permitirá trabajar de manera más cómoda con las lijas sin la presencia de esquinas o rincones que impedirían su movimiento.
Pero ésto lo veremos más adelante. Ahora volvamos a la composición, que ya incluye las primeras teselas blancas.


El trabajo fue completado en un par de jornadas, a distancia de una semana una de otra (mis fantásticos domingos de invierno), repartiendo la superficie en dos mitades aproximadamente iguales.


En la parte más interna del pórtico el proyecto incluye dos bancos de piedra colocados a lo largo de las paredes laterales. En estos puntos el borde del suelo sigue el perfil de los dos elementos que aún no han sido construidos y que serán insertados más adelante por las mismas razones antes descritas.


Así se presentaba el suelo del pórtico al final del segundo domingo de trabajo:


Y la mañana siguiente a la luz del sol:

 
MATERIALES:
pizarra, teselas cerámicas, cola blanca, cola spray

HERRAMIENTAS:
tenazas, papel de lija gryesa y fina, pinzas

MEDIDAS:
(actualmente no disponibles)




Costruzione 203: Il cucinino (2) - porte e completamento della botola

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La prima volta in cui ho parlato del cucinino mi sono soffermato sulle caratteristiche generali del vano e sull'inizio della costruzione del camino e del lavabo.
Poco a poco i lavori sono andati avanti e a questi elementi si è aggiunta la bifora che si affaccia sul vicolo laterale. Adesso posso riprendere il discorso, iniziando per esempio dal completamento del pavimento in cotto.

L'apertura quadrata della botola, chiusa provvisoriamente da un tappo di gomma per proteggere l'interno del magazzino dalla polvere, verrà finalmente completata con l'inserimento di uno sportello dotato di anello in ferro per agevolarne il sollevamento. Per quanto riguarda la struttura in legno, si tratta di un semplicissimo doppio tavolato con una scanalatura lungo il bordo per adattarsi alla botola senza cadere all'interno del vano sottostante.


Il passo successivo è la verniciatura sia dello sportello che del pavimento, che assume così un colore decisamente più scuro, anche se con il tempo tornerà a schiarirsi parzialmente.


Non riempirò i giunti con il cemento come faccio di solito con i muri perché penso che ne altererebbe la resa cromatica.


Come si è già visto in alcune di queste foto, attorno al pavimento i muri hanno continuato a crescere e si sono arricchiti di nuovi elementi in corrispondenza delle porte.
Iniziando dalla porticina che dà accesso alla saletta d'angolo, si sono aggiunti gli stipiti in pietra e l'architrave, ottenuto riadattando un bassorilievo realizzato con lo Sculpey e risultato troppo grande per essere inserito in facciata.


Inoltre, con il tempo si è attenuato di molto il colorito bruno-rossastro assunto dal pezzo durante la cottura. Attualmente la sfumatura rosa che si vede nella foto in alto è scomparsa del tutto, grazie ad una (casuale) prolungata esposizione al sole.

L'infisso in legno ha una struttura molto semplice e del tutto simile a quella della cantina: un tavolato verticale incorniciato all'interno da un telaio e incardinato al muro tramite gangheri e bandelle di ferro ribattuto. Le novità sono rappresentate dall'uso di una sottile lamina in ferro per gli anelli delle bandelle e dal rudimentale chiavistello di chiusura, che ruotando su un perno centrale (corrispondente alla maniglia sull'altro lato) va ad incastrarsi con un gancio a 'L' collocato nel muro.



L'architrave, appoggiato direttamente sugli stipiti verticali, viene in un secondo momento rimosso per completare la cornice della porta con un altro listello di ardesia. Anche qui si tratta più di una scelta estetica che strutturale. Mi sembrava che la porta risultasse più completa in questo modo.




Questo per quanto riguarda la porta frontale. Quella posteriore, ad uso esclusivo del personale di servizio, darà direttamente accesso al vano scala (di qui passeranno i cibi e le portate provenienti dalla cucina vera e propria, posta all'ultimo piano).
Su questo lato la muratura mantiene le caratteristiche proprie della torre, con blocchi di maggiori dimensioni e rozzamente squadrati. La cornice della porta è chiusa in alto da un massiccio architrave che fa sembrare il tutto più uno scorcio di Machu Picchu che una casa genovese...


All'interno il vano viene chiuso in alto da un archetto ribassato, realizzato con il solito affettato di mattoni vecchi. Intanto continua la costruzione della mensolatura, che viene modificata per essere alloggiata all'interno del muro ed è completata da due peducci laterali.



L'infisso questa volta sarà doppio, anche se in una prima versione era prevista un'unica anta, giudicata poi troppo grande. In posizione aperta la porta avrebbe coperto buona parte della parete di fondo, per la quale ho in serbo ben altro. Di conseguenza, i primi due gangheri inseriti sono quelli di sinistra, per i quali avevo già previsto opportune scanalature.


Le seguenti foto illustrano la costruzione della porta e le varie modifiche attraverso cui è passata.
Partendo dall'anta unica...



...fino ad arrivare al taglio dell'infisso in due parti uguali, con l'aggiunta di un chiavistello centrale scorrevole e l'inserimento (a questo punto assai difficoltosa) di altri due gangheri nello stipite opposto.




Finalmente la cucina potrà essere chiusa, e questa è la prima condizione necessaria per la sua messa in funzionamento. Le preziose suppellettili e i cibi che essa dovrà ospitare non possono certamente restare accessibili a chiunque...
Ed ecco così spiegata (a posteriori) la presenza dei due leoni sulla porta d'ingresso! Sarà un monito sufficiente?


Lasciamo il padrone di casa a rimuginare su questa ed altre questioni.
Torneremo presto al cucinino, questa volta per completare il caminetto (che se siete stati attenti avrete già intravisto) e procedere all'arredamento finale...

MATERIALI:
ardesia, legno, mattone, fil di ferro, lamina di ferro colla bianca, colla da contatto, smalto trasparente
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, cutter, pennello, incudine e martello
MISURE (in cm):
porta frontale: 1,9 x 3,8 x 0,4
porta sul retro: 1,5 + 1,5 x 4,8 x 0,4
vano porta: 3,3 x 6 x 1,3



 
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