Costruzione 166: Parapetto in legno e botola dell'argano

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Rieccomi ancora nel fondaco, questa volta per occuparmi della costruzione di due elementi collegati alla pavimentazione del piano ammezzato e rimandati fino ad ora per questioni di praticità.
Il primo riguarda la scala in legno che unisce i due livelli del fondaco, che ancora mancava di una ringhiera di protezione.
Il secondo invece appartiene alla struttura dell'argano, di cui vedremo il completamento in uno dei prossimi post.


Il pavimento in legno del fondaco è stato protetto finora da una pellicola trasparente che ne ha evitato in gran parte l'impolveramento, ma che mi impediva di mettere mano a questi dettagli tutto sommato minori. Ora che le pareti hanno raggiunto il livello del solaio superiore, le grandi cascate di polvere che si riversavano all'interno del fondaco durante la levigatura delle pietre non dovrebbero più ripresentarsi. E' giunto quindi il momento di dare al fondaco un aspetto più abitabile.

Per prima cosa, mettiamo in sicurezza la scala.
Unendo alcuni listelli di legno, creo un piccolo parapetto che delimiterà una parte dell'apertura sul pavimento del piano ammezzato, evitando cadute accidentali ai più distratti.
Il legno è lo stesso usato per i travetti del solaio, mentre i "chiodi" sono in realtà capocchie di spillo annerite sul fuoco, ma non hanno una vera e propria funzione strutturale, essendo il tutto tenuto insieme dalla colla.


Un secondo lato sarà delimitato da una semplice corda, fissata al parapetto e ad un secondo paletto tramite elementi metallici (gancetti per orecchini), già utilizzati come sostegno per le torce del loggiato.


Giunto in visita al centiere, il committente (che evidentemente non ha altro da fare) sembra apprezzare il lavoro svolto, quindi do questa parte per conclusa e... Come dice? Ah, vorrebbe una corda a modo di corrimano lungo tutta la lunghezza della scala? Sì, in effetti ho già inserito un anello nella parete proprio a questo scopo, ma manca ancora un aggancio al piano inferiore. Vedrò di sistemare la cosa al più presto, non si preoccupi! (E io che speravo non se ne accorgesse!)




Ecco. Ora, mentre il signore si guarda un po' intorno, passiamo ad occuparci del secondo elemento di questo post: la botola dell'argano.

Inizialmente pensavo di lasciare aperta la porzione di solaio antistante l'argano, delimitandola con un parapetto tipo quello appena visto o con una semplice corda. Poi però mi sono reso conto che si tratterebbe di un grosso spreco di spazio, che può invece essere utilizzato quando l'argano non è in funzione.
Ho pensato quindi a due portelli rimovibili dotati di maniglie che, quando chiusi, permettano l'estensione del piano calpestabile a tutta la superficie della botola.
Per permettere l'incastro dei portelli nel pavimento, dovevo in primo luogo creare una battuta d'appoggio, scalettando i due lati più lunghi del perimetro. Operazione portata a termine con righello, cutter e tantissima attenzione per non danneggiare la struttura del solaio.


Poi, una volta eseguite le opportune misurazioni, passo alla costruzione dei portelli iniziando l'assemblaggio dei telai.
Su una prima cornice (che include la battuta delle ante), monto un secondo riquadro (corrispondente alla superficie inferiore delle ante) rinforzato da traverse diagonali.


Poi è la volta delle tavole, che decido di disporre perpendicolarmente rispetto al tavolato del pavimento. Questo non solo per rendere più evidente la presenza della botola, ma anche per dare più resistenza alle ante, che verranno aperte appunto in senso longitudinale.


A questo scopo, ognuna delle ante sarà dotata di anelli in ferro che ne faciliteranno il sollevamento. Un paio di uomini con buone braccia dovrebbero essere sufficienti per eseguire l'operazione.


Per la realizzazione degli anelli, nessuna novità di sorta: il solito filo di ferro arrotolato con le pinze e ribattuto a martello per la forgiatura dei ganci.
I fori nel legno invece sono fatti con la punta più piccola del Dremel.


Ecco fatto! Ora si può camminare tranquillamente per il fondaco senza temere di cadere ad ogni passo.
Vediamo se il signore della casa è soddisfatto o ha qualcosa da ridire...


"Bello, bravo!"
Grazie, messere.
"Ma... l'argano non funziona ancora?"
Ehm... manca il braccio superiore. Devo montarlo e fissarlo alla muratura.
"E cosa aspetti?"
...

MATERIALI:
legno, colla da contatto, spago, filo di ferro, gancetti per orecchini
STRUMENTI:
tenaglie, pinze, pinzette, carta abrasiva, seghetto, cutter, righello, Dremel, martello
MISURE (in cm):
perimetro botola: 7,6 x 4,4
scalettatura battuta: 0,2
sezione listelli parapetto: 0,3
larghezza parapetto: 2,7



4 comments:

Anonimo ha detto...

Sempre di più un capolavoro !

Marco Mandirola ha detto...

Ciao Werner, ottimo lavoro mi lascia solo un po' perplesso la ringhiera della scala, fatta in parte con la corda l'avrei vista meglio tutta in legno. Comunque la Domus è sempre più bella, complimenti
Ps. l'utensile che hai usato (fra le altre cose) per fare gli oculi non è altro che uno svasatore (mi pare da metallo) che serve appunto a creare svasature per la sede delle viti a testa svasata ed anche da togliere lo spigolo vivo nei fori fatti a trapano.

Werner Maresta ha detto...

Ciao, grazie dei complimenti!
Inizialmente la ringhiera doveva essere tutta in legno infatti, ma ho voluto dare un utilizzo a quei gancetti (anche qui uso un termine da profano) e mi sembrava potesse andare anche così.
Grazie per avermi chiarito l'utilità dello svasatore. Potrei passare ore nei negozi di ferramenta e bricolage ad osservare i pezzi uno ad uno per capire a cosa servono...
Tutti questi strumenti mi affascinano, ma conoscere il nome di ognuno di essi necessiterebbe di un corso di studi a parte! :-)

Werner Maresta ha detto...

Ecco, alla fine la ringhiera l'ho modificata e ne sei in parte responsabile! :D
Il risultato finale è QUI

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