Costruzione 186: Completamento e chiusura del magazzino

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Come già visto nel post precedente, la copertura del magazzino è pronta per la posa definitiva. Prima però, dovrò occuparmi dell'arredamento, con un occhio di riguardo ai punti di vista attraverso i quali sarà possibile scorgere l'interno dopo la chiusura.

Inizio a fare alcune prove con i materiali che da tempo ho selezionato a questo scopo: anfore e vasi in terracotta acquistati al mercatino natalizio e botti in miniatura per modellismo navale.
Una volta decisa approssimativamente la disposizione degli oggetti, provo ad osservare l'interno attraverso le finestre e scatto alcune foto per valutare con calma eventuali modifiche.


Accanto ad entrambe le finestre laterali ho collocato un oggetto che apparirà in primo piano, lasciando però al centro dell'attenzione ciò che si trova sul lato opposto della stanza: a sinistra le botti e i vasi, mentre sulla destra le anfore appoggiate al muro e il portello di carico semi-aperto.
Al centro del locale si vedrà la scala a pioli, che collocherò soltanto in seguito per proteggere l'interno del magazzino dalla polvere con un tappo di gomma.

Nelle precedenti foto, ovviamete, la luce non è quella giusta, in quanto la volta non è ancora chiusa ed entra più luce del dovuto. La composizione però mi sembra convincente e decido di passare alla fase successiva.

Adesso si tratta di apportare alcune piccole modifiche agli oggetti perché acquistino un tocco più personale e realistico. Le anfore vengono leggermente "sporcate" e smaltate intorno all'apertura, mentre i due orci (che così vuoti mettono tristezza) vanno adeguatamente riempiti. Il loro contenuto potrebbe essere di vario tipo: frutta di stagione, frutti secchi o qualsiasi altro tipo di spezie o cibarie disponibili all'epoca. Quindi niente caffè, pomodori, mais, cacao, patate...

Invece di studiare cosa potrebbero contenere, decido di procedere in senso inverso, ovvero cercando qualcosa che abbia le dimensioni giuste per non sembrare fuori scala. Poi penserò a cosa somiglia.
Dopo aver messo mano a tutte le spezie e le sementi presenti in casa, la mia scelta cade sui semi di papavero e sul miglio dei miei diamantini.


Il grosso dei vasi lo riempio con ghiaia e colla, mentre i semi sono collocati soltanto in superficie. Il tutto poi è verniciato con smalto trasparente per evitare distacchi.
Ora però viene naturale la domanda: cosa contengono quei vasi nell'universo in scala 1:50 della Domus?


Per il primo sono abbastanza sicuro che si tratti di prugne secche.
Il miglio, invece... con un po' di fantasia potrebbe ricordare delle grosse pesche, anche se sono un po' troppo lucide. E se fossero mele? O albicocche?
Invito chiunque abbia un'altra idea a scriverlo nei commenti!

Comunque, la disposizione finale degli oggetti è la seguente, immortalata durante l'ultima ispezione del committente, poco prima della chiusura. Tutti i pezzi sono incollati al muro o al pavimento per evitare spostamenti durante i terremoti dei secoli venturi.





Prima di lasciare per sempre il magazzino al suo destino, diamo un'occhiata anche al portello e al loggiato, che da questo punto di vista non sarà più accessibile.


Poi basta, è ora di chiudere.


Un po' di colla alla base della volta, cemento misto a ghiaia per il rinfianco, e il gioco è fatto.
Ora possiamo sbirciare di nuovo all'interno. Prima dalla botola...


Poi dalle finestre laterali...


 Allungando la mano con la macchina fotografica, anche dal portello di carico...


... e da quella frontale. Là in fondo, la porta aperta a metà, le scale, il resto della casa.
Angoli di vita a cui dare forma, pietra dopo pietra...


Intanto, il magazzino è terminato.
Ora possiamo fare un passo indietro, uscire dalla finestra aperta e allontanarci come fossimo spiriti di un'altra dimensione...
Torniamo al mondo reale, raddrizziamo la schiena e lasciamo riposare la Domus fino al prossimo post...


MATERIALI:
accessori per presepe e modellismo, colla bianca, smalto trasparente, semi di papavero, miglio, legno, cemento, ghiaia
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, spatolina




Learn more about Domus project

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  • What is "Domus project"?
Answer #1 - It's the construction in scale 1:50 of a late medieval palace in the style of Genoa (my hometown), built brick by brick using real construction materials or similars.
It's neither a plastic model nor a dollhouse, as it tries to reply the real structure in its execution and not only in its appearance.

Answer #2 - It's a way to give vent to my creativity and to fix a long run goal, keeping my mind busy to avoid wasting time on trivial matters such as politics, tv, football and religion.


  • When the construction did begin?
I started working on the Domus in July, 2009, after a few months of stduy and prior research. However, the project is still in development and it changed much since then. Now it includes a tower and some more volumes.

  • What is the project schedule?
There is no deadline. As the work progresses I'll show the developments on this blog, hoping someone will be intersted in reading it.
Right now I still don't know of how many structures the final complex will be formed, so it is probable that it will follow me for the rest of my days, unless natural disasters or disabling accidents.

  • Why just a genoese palace?
First of all, because it's my hometown. Then, because no palace in the whole town preserved its original features through the centuries, and many are in very bad conditions. I've always wondered what could be their look at the time of their construction.

  • Where did you learned your architectural skills?
I attended an art high school where I studied the fundamentals of architecture and drawings, but It wasn't my purpose to be an architect. I work as a professional artist in the comic industry, and this is my personal page.
I learned my superficial knowledge about medieval construction on the internet and some books I bought to go ahead with my project.
So I'm not a big expert in the field and  it's more than possible that some details of my work are not 100% reliable. I'm always looking for documentary evidences, but more things I'll learn on the way...


  • Can I give you suggestions or point out some error?
It is your ethical duty!
But if you're only trying to say I'm making a s**t work, please use the star rating system below every post.

  • Where do you find all the materials?
Anywhere. On the street, in the countryside, along the rivers, on the beach...
They proceed largerly from wastes or reuse of other objects. I find especially inspiring to create something new from garbage.
I buy the rest (glues, accessories, tools) in DIY or hardware stores


  • Where is the Domus? Is it possible to see?
The construction site is set in my home in Granada, Spain. It's 2000km far from its original town, but in the end, Christophorus Columbus also came here to make real his "american" dream...
The only way to see it (for now) is contacting me via e-mail, gain my confidence and take a trip to Andalusia. But I must say... its size is so small that it could result in a disappointment.


  • I like your project. How can I help?
You can follow the Domus project on Patreon.com becoming one of my patrons! If it is your will, I'll put your name on the Patrons' Wall with a link of your choice. Every month you'll get access to special contents and to downloadable posts in .pdf files (in English).
Also don't forget to follow me on Facebook and Instagram, and freely share any content with your friends!

  • But in the end, WHY are you doing it?
Because nobody told me to do it.

(If you have some more question feel free to ask in the comment form. If I consider it appropriate, I'll add my answers to this post.)




Costruzione 185: Volte del magazzino (2) - assemblaggio e rifiniture

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Fino a questo momento ho trascurato la costruzione delle volte del magazzino per dedicarmi allo studio del piano nobile e al completamento degli archetti pensili. Ora, se voglio continuare la costruzione in modo coerente e progressivo, dovrò necessariamente collocare la copertura del magazzino per passare agli ambienti soprastanti.

Le operazioni necessarie al raggiungimento dell'obiettivo sono le seguenti:
1 - Assemblaggio della volta con i mattoncini e rifinitura delle superfici interne;
2 - Completamento del perimetro murario in tutte le sue parti;
3 - Arredamento del magazzino e posa definitiva della volta.

Della centinatura per la volta in mattoni ho già parlato in un altro post, quindi passo direttamente alla fase costruttiva.
Sulla centina di cartone e plastilina inizio a comporre la spina delle volte che compongono la copertura. Si tratta di un lavoro molto simile a quello già svolto per l'assemblaggio delle volte sotterranee, con la differenza che qui la struttura è più grande e meno simmetrica. Uno dei quattro bracci laterali, infatti, risulta più stretto rispetto agli altri (quello corrispondente al portello di carico che si apre sul loggiato).


Nota: tra la posa di queste prime file di mattoni e l'effettivo completamento della copertura sono trascorsi diversi mesi in cui la volta è rimasta esposta al sole. In questo modo ho potuto verificare come a lungo termine le strutture di das e colla tendano a deformarsi, ben oltre i tempi di asciugatura dei materiali.
Al momento di riprendere la costruzione mi sono accorto di come le arcate tendessero a stringersi, facendo sì che la curvatura interna non risultasse più aderente al supporto.
Si trattava per fortuna di uno spostamento minimo che ho potuto correggere con un po' di pressione e levigando la superficie interna a costruzione terminata.

Ma vediamo il proseguimento dei lavori.
Nelle seguenti immagini, la posa è finalmente ultimata e l'estradosso viene rinforzato con uno strato di colla vinilica che mi permetterà di lavorare all'intradosso senza timore di rompere tutto.


Le estremità delle volte vengono ritagliate per adattarsi al perimetro del magazzino e poter così effettuare qualche prova di inserimento. L'operazione è resa più complessa dalla presenza degli archetti pensili, le cui mensole si prolungano verso l'interno della muratura, ma con un po' di pazienza riesco ad incastrare il pezzo (e poi ad estrarlo, visto che non è ancora giunto il momento della posa definitiva!).



A questo punto, però, devo andare ad occuparmi di un altro elemento che ho deciso di aggiungere alla copertura del magazzino: la botola.
Dato che la stanza che occupa quest'area al primo piano è un locale di servizio dotato anche di una piccola cucina, mi sembra alquanto utile poterla mettere in comunicazione con il magazzino sottostante.
La posizione migliore per ritagliare la botola è nella parte centrale della copertura, là dove la volta a botte è semplice e non si incrocia con gli spicchi laterali.



La botola ha una forma quadrata, che verrà chiusa sul pavimento del primo piano da un portello in legno.
Il perimetro dell'apertura viene poi rialzato con file di mattoni fino al livello d'appoggio del portello. Casualmente, la scala che avevo realizzato per il post sui ponteggi si adatta perfettamente alle dimensioni della botola, e passa così a far parte dell'arredamento del magazzino.


Con l'apertura della botola, la costruzione della volta è terminata. Resta da rifinire la superficie interna con il cemento (già è stata levigata con la carta abrasiva) e dare una mano di smalto trasparente, che le conferirà il suo aspetto finale.


Nel frattempo, con alcuni mattoncini di ardesia, metto assieme un arco a tutto sesto che completerà il vano finestra della facciata e andrà ad incastrarsi con la catena in ferro che la attraversa.


Questo mi permetterà di procedere alla chiusura definitiva del magazzino, non prima però di averlo adeguatamente arredato e dotato di alcune ricche e prelibate mercanzie...
Ma questo lo vedremo la prossima volta!



MATERIALI:
das, ardesia, colla bianca, smalto trasparente, cemento
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, spatolina, cutter, pennarello, carta abrasiva, seghetto, Dremel con disco da taglio, pennello




 
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