In questo post porterò avanti tre diversi elementi che in questa fase della costruzione si intersecano tra loro rendendo difficile un approccio più selettivo. Sto parlando della torre, della rampa in pietra che raggiunge il primo piano e del solaio dell'ingresso laterale.
Tanta roba, ma vediamo di affrontarla con ordine:
Sulla torre c'è poco da dire: ha continuato a crescere seguendo i muri perimetrali e inglobando al suo interno le barre filettate che le fanno da scheletro, integrate in alcuni punti da strutture in filo metallico. Il paramento esterno è composto dal solito ghiaione raccolto nei giardini pubblici (oltre a qualche pezzo più "nobile" tipo questo), mentre la superficie interna è fatta di ardesia come tutti i muri in pietra della Domus.
Al suo interno, la scala raggiunge un pianerottolo intermedio sul quale si apre la porta del magazzino, raggiungibile tramite altri tre piccoli scalini.
Girato l'angolo, un'altra rampa che poggia sulle arcate di copertura di quella sottostante, sale verso il primo piano.
Questa sarà l'ultima lunga rampa in pietra, in quanto a partire dal piano superiore le scale saranno interamente in legno. Mano a mano che si sale cambiano i materiali e la struttura si alleggerisce. Anche lo spessore delle pareti diminuirà sensibilmente, ma questo lo si noterà prima sui muri perimetrali dell'edificio.
La torre per il momento è ancora formata da grossi blocchi e muri piuttosto massicci.
Quelli che nella foto qui sopra definisco gli "ultimi scalini" non saranno in realtà proprio gli ultimi. La storia di questo tratto di scala è piuttosto travagliata, in quanto avendo alzato il vano d'ingresso in corso d'opera per poter posizionare l'architrave romano, la rampa dovrà allungarsi superando la muratura d'appoggio.
Come risolvere questo problema?
Inizialmente, trattandosi di una sporgenza minima, pensavo di lasciare l'ultimo scalino visibile dall'interno dell'ingresso senza nessun tipo di supporto. Una soluzione non elegante ma tutto sommato accettabile (il pezzo risulta comunque immorsato nella parete esterna e poggia sul gradino inferiore).
Poi però il numero dei gradini in aggetto è aumentato, e mi sono visto costretto ad intervenire per sostenere il peso della scala. Tagliando il muro sottostante, quindi, ho inserito una doppia mensola in pietra ...
...che in seguito è diventata tripla.
A questo punto il perimetro dell'ingresso laterale era ben definito e ho potuto montare la struttura del solaio, che è stato riadattato alle nuove misure.
Fra la terza mensola e i due blocchi che formano la sommità della scala, ho ricavato gli scassi in cui si inseriscono i due travetti più corti del solaio. Gli altri entreranno direttamente nei muri come quelli del fondaco.
La particolarità di questo solaio sarà però rappresentata dalla decorazione. Volendo ottenere un effetto un po' più ricco rispetto all'ambiente del fondaco, nasconderò l'intradosso del tavolato con delle strisce di intarsio in legno acquistate in un negozio di bricolage. Il disegno è molto semplice, ma è sufficiente a dare a questo soffitto un aspetto molto più "nobile".
Il solaio viene poi verniciato e bloccato definitivamente dalla crescita dei muri. Anche in questo caso il pavimento del piano superiore sarà in piastrelle, probabilmente con lo stesso disegno a scacchi del piano ammezzato. Il peso aggiuntivo non sarà però un problema, essendo la luce da coprire piuttosto limitata.
Con questo, salvo successive aggiunte, l'ingresso laterale è terminato.
Ah certo, manca ancora la porta d'accesso al fondaco... chissà perché la sto lasciando tanto indietro?
Vabbe', per ora all'interno non c'è ancora nulla di valore, ma dovrò occuparmene al più presto!
MATERIALI:
ardesia, ghiaia, filo metallico, colla bianca, legno, intarsio in legno, colla da contatto, smalto trasparente,
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, cutter, livella, pennello, Dremel, pazienza
Tanta roba, ma vediamo di affrontarla con ordine:
Sulla torre c'è poco da dire: ha continuato a crescere seguendo i muri perimetrali e inglobando al suo interno le barre filettate che le fanno da scheletro, integrate in alcuni punti da strutture in filo metallico. Il paramento esterno è composto dal solito ghiaione raccolto nei giardini pubblici (oltre a qualche pezzo più "nobile" tipo questo), mentre la superficie interna è fatta di ardesia come tutti i muri in pietra della Domus.
Al suo interno, la scala raggiunge un pianerottolo intermedio sul quale si apre la porta del magazzino, raggiungibile tramite altri tre piccoli scalini.
Girato l'angolo, un'altra rampa che poggia sulle arcate di copertura di quella sottostante, sale verso il primo piano.
Questa sarà l'ultima lunga rampa in pietra, in quanto a partire dal piano superiore le scale saranno interamente in legno. Mano a mano che si sale cambiano i materiali e la struttura si alleggerisce. Anche lo spessore delle pareti diminuirà sensibilmente, ma questo lo si noterà prima sui muri perimetrali dell'edificio.
La torre per il momento è ancora formata da grossi blocchi e muri piuttosto massicci.
Quelli che nella foto qui sopra definisco gli "ultimi scalini" non saranno in realtà proprio gli ultimi. La storia di questo tratto di scala è piuttosto travagliata, in quanto avendo alzato il vano d'ingresso in corso d'opera per poter posizionare l'architrave romano, la rampa dovrà allungarsi superando la muratura d'appoggio.
Come risolvere questo problema?
Inizialmente, trattandosi di una sporgenza minima, pensavo di lasciare l'ultimo scalino visibile dall'interno dell'ingresso senza nessun tipo di supporto. Una soluzione non elegante ma tutto sommato accettabile (il pezzo risulta comunque immorsato nella parete esterna e poggia sul gradino inferiore).
Poi però il numero dei gradini in aggetto è aumentato, e mi sono visto costretto ad intervenire per sostenere il peso della scala. Tagliando il muro sottostante, quindi, ho inserito una doppia mensola in pietra ...
...che in seguito è diventata tripla.
A questo punto il perimetro dell'ingresso laterale era ben definito e ho potuto montare la struttura del solaio, che è stato riadattato alle nuove misure.
Fra la terza mensola e i due blocchi che formano la sommità della scala, ho ricavato gli scassi in cui si inseriscono i due travetti più corti del solaio. Gli altri entreranno direttamente nei muri come quelli del fondaco.
La particolarità di questo solaio sarà però rappresentata dalla decorazione. Volendo ottenere un effetto un po' più ricco rispetto all'ambiente del fondaco, nasconderò l'intradosso del tavolato con delle strisce di intarsio in legno acquistate in un negozio di bricolage. Il disegno è molto semplice, ma è sufficiente a dare a questo soffitto un aspetto molto più "nobile".
Il solaio viene poi verniciato e bloccato definitivamente dalla crescita dei muri. Anche in questo caso il pavimento del piano superiore sarà in piastrelle, probabilmente con lo stesso disegno a scacchi del piano ammezzato. Il peso aggiuntivo non sarà però un problema, essendo la luce da coprire piuttosto limitata.
Con questo, salvo successive aggiunte, l'ingresso laterale è terminato.
Ah certo, manca ancora la porta d'accesso al fondaco... chissà perché la sto lasciando tanto indietro?
Vabbe', per ora all'interno non c'è ancora nulla di valore, ma dovrò occuparmene al più presto!
MATERIALI:
ardesia, ghiaia, filo metallico, colla bianca, legno, intarsio in legno, colla da contatto, smalto trasparente,
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, cutter, livella, pennello, Dremel, pazienza
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