Dopo aver realizzato gli archetti di scarico per le bifore del fondaco, posso continuare la posa della muratura fino alla base dei travetti che sosterranno il pavimento del primo piano.
A questo punto però mi rendo conto che il tratto di muro tra le finestre ed il solaio è piuttosto esteso, e si presta quindi all'inserimento di elementi aggiuntivi.
Tra questi vi saranno un paio di oculi tondi che completeranno la struttura delle bifore e due ulteriori archi di scarico ad un livello superiore. Nello spazio tra le finestre, invece, andrò ad inserire un elemento puramente decorativo, che caratterizzerà l'interno del loggiato: lo scudo araldico.
In questo caso non eseguo complicate ricerche per realizzare una ricostruzione verosimile di uno stemma nobiliare dell'epoca, ma decido di usare il logo stesso del blog, che nel frattempo è diventato un po' il simbolo del mio progetto. Si tratta di una rielaborazione del castello presente su molte monete genovesi emesse tra il 1139 ed il 1638 (per approfondire, vedi qui).
Il primo passo è quello di tagliare un parallelepipedo di ardesia e disegnare sulla sua superficie il castello a matita. Il soggetto è inserito all'interno di uno scudo, la cui superficie dovrà essere scavata per portarne in rilievo il profilo.
Dopo il disegno di base, riprendo i contorni con un punteruolo, scavando un piccolo solco. Poi, con lo stesso strumento usato come raschietto, inizio a rimuovere materiale dal fondo facendo attenzione a non danneggiare il disegno.
Ora però ho bisogno di andare un po' più in profondità per portare in evidenza i dettagli della figura, e per fare questo mi affido al Dremel ed alla punta diamantata (usata tra le altre cose per la realizzazione dei capitelli della cantina).
Nel fare questo, decido di creare un bordino di un paio di millimetri intorno allo scudo e scavare via anche parte del fondo. In questo modo tutto il disegno risulterà in rilievo rispetto alla muratura.
Gli ultimi ritocchi servono a rendere il fondo uniforme e a dare qualche colpo di punta per rendere un effetto simile a quello dello scalpello. La punta diamantata di cui dispongo comunque non è sottilissima, e se in futuro vorrò creare altri elemnti simili dovrò sicuramente procurarmene una più precisa...
Così comunque appare il lavoro terminato (eh sì, un colpetto da un lato lo ha preso, ma queste sono le conseguenze di lavorare con degli operai incompetenti!):
Qui in basso, la prima prova di posizionamento. Per vedere il muro completo dovrete attendere ancora un po'...
MATERIALI:
ardesia
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva finissima, seghetto, punteruolo, Dremel
MISURE (in cm):
A questo punto però mi rendo conto che il tratto di muro tra le finestre ed il solaio è piuttosto esteso, e si presta quindi all'inserimento di elementi aggiuntivi.
Tra questi vi saranno un paio di oculi tondi che completeranno la struttura delle bifore e due ulteriori archi di scarico ad un livello superiore. Nello spazio tra le finestre, invece, andrò ad inserire un elemento puramente decorativo, che caratterizzerà l'interno del loggiato: lo scudo araldico.
In questo caso non eseguo complicate ricerche per realizzare una ricostruzione verosimile di uno stemma nobiliare dell'epoca, ma decido di usare il logo stesso del blog, che nel frattempo è diventato un po' il simbolo del mio progetto. Si tratta di una rielaborazione del castello presente su molte monete genovesi emesse tra il 1139 ed il 1638 (per approfondire, vedi qui).
Il primo passo è quello di tagliare un parallelepipedo di ardesia e disegnare sulla sua superficie il castello a matita. Il soggetto è inserito all'interno di uno scudo, la cui superficie dovrà essere scavata per portarne in rilievo il profilo.
Dopo il disegno di base, riprendo i contorni con un punteruolo, scavando un piccolo solco. Poi, con lo stesso strumento usato come raschietto, inizio a rimuovere materiale dal fondo facendo attenzione a non danneggiare il disegno.
Ora però ho bisogno di andare un po' più in profondità per portare in evidenza i dettagli della figura, e per fare questo mi affido al Dremel ed alla punta diamantata (usata tra le altre cose per la realizzazione dei capitelli della cantina).
Nel fare questo, decido di creare un bordino di un paio di millimetri intorno allo scudo e scavare via anche parte del fondo. In questo modo tutto il disegno risulterà in rilievo rispetto alla muratura.
Gli ultimi ritocchi servono a rendere il fondo uniforme e a dare qualche colpo di punta per rendere un effetto simile a quello dello scalpello. La punta diamantata di cui dispongo comunque non è sottilissima, e se in futuro vorrò creare altri elemnti simili dovrò sicuramente procurarmene una più precisa...
Così comunque appare il lavoro terminato (eh sì, un colpetto da un lato lo ha preso, ma queste sono le conseguenze di lavorare con degli operai incompetenti!):
Qui in basso, la prima prova di posizionamento. Per vedere il muro completo dovrete attendere ancora un po'...
MATERIALI:
ardesia
STRUMENTI:
pinzette, carta abrasiva finissima, seghetto, punteruolo, Dremel
MISURE (in cm):
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