Costruzione 155: Finestre del fondaco (3) - infissi e oculi

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Con la posa degli archetti di scarico, l'aspetto esteriore delle finestre può dirsi completato. Molto resta da fare sul lato interno, dove la struttura dev'essere ancora rifinita e preparata per il montaggio degli infissi.


Anche da questa parte il muro ha ormai raggiunto la linea d'imposta, e la nicchia centrale è completata dal suo bell'archetto ogivale.
In alcune immagini appare una "X" graffiata sul muro, a destra della nicchia. Si tratta di un promemoria per ricordarmi di limare la parete in quel punto, dove tende ad eccedere verso l'interno del fondaco. Se non corretto in tempo, il problema rischia di accentuarsi corso dopo corso e a quel punto il muro risulterebbe visibilmente storto.

Durante la costruzione delle pareti ho avuto l'accortezza di lasciare aperti dei fori per l'inserimento dei ganci di sostegno, altrimenti difficili da realizzare a muro terminato.
In questo caso gli infissi consisteranno in semplici battenti in legno, bloccabili in posizione di chiusura da un'asse orizzontale. Non mi dilungherò nello studio di modelli più ricercati che potranno invece trovare un miglior uso per le polifore del piano nobile. Qui si tratta ancora di un ambiente di lavoro, che poche concessioni può fare all'estetica.


Ogni battente è composto da tre assi affiancate verticalmente e bloccate da bandelle in ferro che vanno ad agganciarsi ai gangheri nel muro. La parte superiore dello sportello è sagomata a forma di triangolo per meglio seguire il profilo degli archetti.
Al centro, due bracci (in legno in una prima versione, in ferro in quella definitiva) fanno da sostegno alla spranga di chiusura.


Il principale problema sta nel posizionare le bandelle in modo tale che il battente risulti allineato alla parete in posizione di chiusura così come quando viene ruotato di 90°. La difficoltà è data dal fatto che i gangheri non sono posti esattamente alla stessa altezza e le ante vanno adattate alla singola finestra (non sono quindi intercambiabili).



Come già accennato, in un primo momento i sostegni per la spranga erano in legno, ma l'uso del ferro mi sembra decisamente più congruo e si accorda con il resto degli elementi quali gangheri e bandelle.
Ecco qui il primo dei due infissi appena montato ed una panoramica esterna dopo il montaggio del secondo. Tra le due bifore è già posizionato lo scudo araldico..


A questo punto mancherebbero solo le arcate di copertura interne, ma osservando le finestre dall'esterno mi rendo conto che c'è spazio sufficiente per l'inserimento di un ulteriore elemento.
Al centro di ogni bifora potrebbe essere presente un piccolo oculo circolare, idealmente compreso all'interno di un'arco (qui assente) che includa gli archetti sottostanti.


Non so di preciso come realizzare questi oculi, ma riesco a cavarmela per tentativi grazie all'uso del trapano e di quello stesso accessorio usato per l'arcata interna della monofora.
Per prima cosa ritaglio due tessere quadrate di ardesia, che poi andrò a forare con la punta diamantata. Procedendo con molta cautela, riesco a passare la pietra da parte a parte senza danni.


Il foro viene poi ampliato con l'uso di una punta da muro e del sopracitato accessorio, fino ad ottenere una leggera strombatura sulla superficie esterna dell'oculo.
L'operazione viene ripetuta in modo analogo sulla seconda tessera ed in breve posso collocare i nuovi elementi sulla facciata del fondaco.


La posa dei successivi corsi sul paramento esterno ingloberà lo scudo e gli oculi, portando la muratura un po' più vicina al livello del solaio, e dando al loggiato un aspetto già quasi completo...




MATERIALI:
ardesia, colla bianca, colla da contatto, legno, filo di ferro
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, trapano, lime, incudine e martello
MISURE (in cm):
(da verificare)



Facciamo finta che...?

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Ecco quale potrebbe essere l'aspetto della Domus una volta terminata (evviva Photoshop)...






Costruzione 154: Monofora del fondaco

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E' giunto il momento di occuparci della finestra laterale del fondaco, la cui assenza finora mi ha impedito di proseguire la costruzione di questa parte del perimetro murario.

Si tratta di un elemento un po' anomalo all'interno della Domus, in quanto rimanda più ad un edificio religioso che civile. Il mio scopo fondamentalmente è quello di dare luce alla zona dell'argano, e volevo farlo creando qualcosa di più stimolante di una "semplice" apertura quadrata (come ad esempio le finestre dell'ingresso).

Il soggetto scelto si basa sull'osservazione di alcune monofore della chiesa di San Donato a Genova, e di immagini recuperate su internet (relative anche alla chiesa di S.Siro di Struppa).
Inizialmente tanto l'esterno come l'interno della finestra dovevano seguire una linea più semplice e senza modanature, ma siccome godo nel complicarmi la vita, ho scelto di arricchire il prospetto un disegno "a ghiere", alternando spigoli vivi a modanature arrotondate.
Messo poi alle strette dalle ridotte dimensioni della finestra, ho ridotto il numero di scalettature, ottenendo un'unica modanatura arrotondata tra due angoli retti.

Anche l'altezza risulta decisamente ridotta rispetto ai modelli reali, in quanto dovrò lasciare sufficiente spazio sopra l'arco di copertura della nicchia per l'immorsatura nella parete del braccio dell'argano...

Ecco alcuni studi che avevo già pubblicato e che faranno comprendere meglio a cosa mi sto riferendo:


Ora dalla teoria passiamo alla pratica.
Prima di iniziare la costruzione, mi tocca rimuovere temporaneamente le due colonnine e demolire un pezzo di muro che inavvertitamente supera l'altezza stabilita per la base della finestra. Al suo posto colloco un blocco più basso e largo che fungerà da davanzale.


Poi preparo diversi parallelepipedi della stessa altezza ma di lunghezze differenti e li incollo tra loro a formare gli stipiti laterali della finestra.
In questo modo potrò lavorarli in due soli blocchi, risparmiando tempo ed ottenendo linee più precise.



Il posizionamento dei pezzi già rende l'idea di quello che sarà l'aspetto esterno della finestra. Sembrerebbe mancare solo l'arcata superiore per completare l'intera struttura.


In realtà le cose non stanno proprio così, e quella svolta finora è tutto sommato la parte più semplice del lavoro.
Ora devo occuparmi della struttura interna della finestra, che dovrà includere la grata in ferro. Questa andrà ad inserirsi in alcuni solchi precedentemente scavati nei blocchi di ardesia, incollati a loro volta su un piccolo listello che separa il davanzale interno da quello esterno (non vorremo mica che l'acqua piovana scivoli all'interno, vero?).


La barra verticale invece entra nel davanzale tramite un piccolo foro praticato con il trapano.


Sul lato interno il profilo della finestra, che si è progressivamente ristretto con le ghiere, si riapre parzialmente. Da questa parte però le superfici sono lisce e puramente funzionali, non essendo presente nessun elemento decorativo.


A questo punto posso completare il muro fino alla linea d'imposta delle arcate, che rappresentano anche l'elemento più complesso da realizzare.
In una costruzione di dimensioni maggiori, l'arcata di copertura sarebbe probabilmente risolta in un unico elemento, composto da diversi cunei precedentemente lavorati per assumere la corretta conformazione a ghiere.

Nel mio caso, non possedendo adeguata strumentazione, non riuscirei a lavorare in modo ottimale sulle curvature, dove la minima imprecisione andrebbe a rovinare l'effetto finale.
Decido quindi di procedere per strati: ogni ghiera sarà completata da un archetto della rispettiva ampiezza, e l'insieme dei tre archi comporrà la copertura della finestra.
Qui di seguito, la posa del primo arco (a sesto leggermente rialzato).



Gli altri due archetti saranno visibili soltanto all'intradosso, quindi mi preoccupo soprattutto di realizzare circonferenze corrispondenti al piano d'imposta.
Ricavo la curvatura scavando con le lime curve e circolari su una tavoletta di ardesia che successivamente taglio con il seghetto per ottenere i diversi pezzi: due per l'archetto intermedio - arrotondato - e uno solo per quello più piccolo.


Lo spessore dei pezzi viene poi ridotto sfregandolo sulla carta abrasiva fino ad ottenere la giusta profondità.



Contemporaneamente all'inserimento dell'ultima barra in ferro orizzontale, ribatto anche la verticale perché si incastri al meglio con le altre senza quella fastidiosa curvatura (visibile nell'immagine in alto).

Poi passo a completare anche il muro interno, realizzando i due cunei che chiudono la monofora con un piccolo archetto svasato.
Proprio questa svasatura mi crea qualche problema, risolto con l'uso di un accessorio del trapano trovato tempo fa e del quale non conoscevo bene l'uso (ora so che serve per costruire archi di finestre in miniatura).



In queste ultime immagini, la monofora appare completata, mancando soltanto un po' di cemento tra i giunti. Qui faccio un piccolo spoiler, in quanto appare già terminato anche l'arco della porta d'accesso al fondaco... ma di quello tratterò più estesamente in un altro post, essendo ancora in fase di lavorazione.



MATERIALI:
ardesia, colla bianca, filo di ferro
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, trapano, lime
MISURE (in cm):
(da verificare)



 
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