Costruzione 152: Pavimento del magazzino (2)

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Una volta completato il gattaiolato in mattoni e verificata l'orizzontalità della superficie d'appoggio, è il momento di passare alla pavimentazione del magazzino.

La disposizione delle lastre di ardesia segue uno schema a spirale che riprende il perimetro dei due ambienti sottostanti (ovvero il loggiato piccolo e l'ingresso principale).
Altre ipotesi poi scartate prevedevano il disegno di due rombi centrali o la formazione di un'unica grande spirale.

Prima di procedere alla posa, dovrò definire una volta per tutte il perimetro del locale, erigendo la base dei muri interni. Nel fare questo sarà necessario tenere conto delle rientranze presenti in corrispondenza di porte e finestre.
Queste ultime saranno tre, identiche tra loro: una si affaccerà sulla via principale mentre le altre due sul vicolo laterale. Sul lato del portico invece, un'apertura munita di carrucola faciliterà il movimento delle merci.
L'immagine in basso rappresenta solo un'ipotesi di lavoro e molti elementi verranno successivamente modificati, ma serve comunque per dare un'idea dell'ambiente che mi appresto a costruire.


Ecco quindi la posa (notturna) dei primi blocchi che incorniciano la superficie calpestabile del magazzino:


Per realizzare le lastre di copertura del pavimento userò una tavoletta di ardesia molto sottile (poco più di 1 millimetro) recuperata in un laboratorio artigiano dell'entroterra ligure. In questo caso non si tratta di scarti, ma di pezzi tagliati appositamente per la creazione di piccoli quadretti decorati ad incisione o dipinti a mano.

Io ne ricavo dei lunghi listelli con l'aiuto della lima usata di taglio e di un listello di ardesia a modo di guida. Il disco diamantato del Dremel infatti, nonostante la velocità di rotazione, ottiene un taglio meno preciso, oltre a sollevare troppa polvere.


Le tessere così ottenute, di dimensioni simili tra loro, vengono poste una ad una sul reticolo di mattoni senza l'uso di colla, fino al completamento del disegno.


Dopo qualche piccolo aggiustamento volto ad ottimizzare gli incastri, rimuovo tutti i pezzi ricostruendo il puzzle su una superficie provvisoria, facendo particolare attenzione a non alterarne l'ordine.


Solo a questo punto posso procedere con la posa definitiva, preceduta dal versamento di qualche goccia di colla sul "castello" di mattoni.


Ora il gattaiolato e l'estradosso delle volte sono definitivamente occultati alla vista e la superficie sotto ai nostri piedi (si fa per dire) corrisponde finalmente al piano superiore.

Per completare la pavimentazione del magazzino sarà sufficiente una leggera levigatura con carta abrasiva a grana finissima, per ottenere una superficie liscia e senza graffi (nella foto in basso a destra se ne vede ancora qualcuno, ma è stato eliminato in seguito).


Da qui in poi si tratterà "soltanto" di far crescere in altezza le pareti fino al livello d'imposta delle volte, completando i diversi elementi mano a mano che si presenteranno. Ad esempio gli stipiti della porta d'accesso, eretti al centro della parete dove la volta raggiungerà l'altezza massima, e l'apertura che si affaccia sul loggiato.


In quest'ultima immagine, più recente, si nota come anche le tre finestre vadano prendendo forma...



MATERIALI:
ardesia, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva finissima, lime
MISURE (in cm):
lastre rettangolari: 1,1 x 2,4
perimetro interno: 5,9 x 13,4
vani finestre: 1,5 x 3,9
vano sportello: 1,5 x 3
luce sportello: 2
luce porta: 2,4



Costruzione 151: Riepilogo

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In questo post daremo un'occhiata generale a tutta la struttura della Domus per seguire l'avanzamento delle murature e di quegli elementi che sono rimasti in secondo piano.

Cominciamo dal loggiato con un paio di vecchie foto che testimoniano la sostituzione delle torce. Quelle presenti, costruite in origine per i sotterranei, vengono sostituite con gli aculei di una pianta grassa a cui ho recentemente eliminato alcune foglie. Per rendere al meglio l'effetto ne brucio l'estremità superiore.
I ganci non sono ancora ben fissati alle pareti, me ne occuperò in seguito con le rifiniture.


Ora ccupiamoci delle murature. Sul lato opposto del loggiato i muri crescono in altezza superando le "buche pontaie" che rimarranno comunque aperte e visibili su tutta la struttura. In questo caso non ricostruisco l'intero ponteggio come fatto qui, ma cerco comunque di disporre i fori in modo verosimile.


Quando la superficie coperta dai nuovi corsi raggiunge un'altezza sufficiente mi dedico alla riempitura dei giunti con la boiacca di cemento, occupandomi anche delle arcate e della torre.


Dopo la ripulitura, effettuata con una spugnetta a boiacca ancora umida e con un pennello duro quando questa è asciutta, la costruzione riprende inglobando definitivamente nella muratura tutti gli archi minori del portico.




Contemporaneamente alla costruzione del gattaiolato che farà da base per il pavimento del magazzino, inserisco nelle murature altre due catene in ferro, i cui bolzoni risulteranno ben evidenti sulla facciata principale.
L'altra estremità viene invece fissata alle barre filettate che formano lo "scheletro" della torre.




Per quanto riguarda l'interno del fondaco, prosegue a rilento la costruzione della parete che dà sul cortile laterale. La porta situata su questo lato ha una struttura piuttosto complessa e ne ho rimandato spesso la lavorazione per dedicarmi ad altri elementi.
Il falso loggiato (che corrisponde sul lato interno alla ruota dell'argano) è fermo in attesa della costruzione della monofora (anche questa rimandata a lungo). L'unica novità è rappresentata dalla posa della seconda semi-colonna.




Sul lato opposto aggiungo nuovi corsi al muro in pietra della torre, affiancato dalla porta che mette in comunicazione il fondaco con l'ingresso secondario.



A questo punto il giro del cantiere è completato e possiamo allontanarci osservando come nel frattempo anche l'arcata maggiore del portico abbia continuato a svilupparsi in altezza.

Ancora un piccolo sforzo, il piano nobile non è poi così lontano!






 
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