Rieccoci qui.
Anche se nella prima parte abbiamo affrescato le due pareti interne della saletta, c'è ancora molto lavoro da fare per completare la decorazione murale dell'intera stanza, senza contare che i pezzi realizzati vanno ancora rifiniti e incollati...
Per prima cosa, vediamo di aggiungere tutte (o quasi) le superfici che mancano all'appello, considerando anche i vani finestra e le relative rientranze.
La decorazione ovviamente sarà la stessa e anche il procedimento, a partire dal disegno preparatorio a matita.
Il motivo che ricopre le pareti gioca con l'illusione di un falso tendaggio, che là dove è arrotolato o sollevato, lascia intravedere i blocchi della muratura sottostante. Anche questo è un interessante espediente ispirato alle pitture murali di palazzo Davanzati a Firenze, con l'aggiunta dei circoli centrali che dovranno coincidere con gli oculi delle finestre.
In certa misura questo disegno risulterà inutile, soprattutto nelle parti che resteranno coperte del tutto o parzialmente dagli infissi di legno delle finestre, ma l'effetto è particolarmente riuscito nella parte inferiore e nel risvolto con il classico motivo a vaio (ovviamente non sto parlando del computer portatile, ma di un piccolo roditore la cui pelliccia era spesso usata per abiti e tendaggi).
Come anticipato nel capitolo precedente, ci sono lievissime differenze di tono tra questi nuovi pezzi di "tappezzeria" e quelli già realizzati, dove forse mi sono lasciato andare a colori più saturi e intensi...
Tuttavia, ad una visione d'insieme la cosa non si nota troppo.
Bene, adesso che tutte le parti sono presenti, passiamo alle rifiniture, che prevedono tra le altre cose il ritaglio del vano porta e delle sporgenze dei davanzali (in basso a destra nell'immagine qui sotto).
Poi, sarà necessaria ancora qualche piccola aggiustatina per poter incastrare i pezzi tra loro. Quando ho preso le misure, infatti, non ho pensato allo spessore dell'intonaco, che (seppur minimo) mi obbliga ad una piccola riduzione in larghezza delle superfici.
Fatto questo, il primo "lenzuolo" è pronto per essere incollato.
Gli spigoli danno meno problemi degli angoli, anche se si rende necessario l'intervento del colore per dissimulare la linea bianca data dallo spessore dell'intonaco.
Ma l'elemento più difficile da ritagliare è sicuramente l'arcata ogivale di accesso, i cui lunghi stipiti risultano estremamente fragili una volta separati dalla superficie centrale.
Per adattare perfettamente l'intonaco alla muratura si rende necessaria la rimozione temporanea delle colonne dalla finestra già completata, in modo da poter "accedere" alla saletta con l'albero flessibile del Dremel.
Infine, mi occupo di ritagliare i lembi di intonaco che ricopriranno le superfici interne dell'arcata, e che dovrò necessariamente dipingere prima della posa definitiva. E' sufficiente inumidirli con i polpastrelli per ammorbidirli quel tanto che basta ad imprimere alle strisce la giusta curvatura.
Il resto del lavoro, lo fa la colla.
Ed ecco qua l'arco completamente affrescato:
Sul lato opposto della stanza, intanto, l'affresco soprastante la finestra è stato brutalmente ritagliato per non occludere gli archetti della trifora. Verrà ancora ridotto per accogliere l'infisso e l'oculo, perdendosi così in parte l'effetto dei falsi tendaggi.
Pazienza, io la mia buona volontà ce l'ho messa!
Comunque, questa parte della muratura e quella relativa al soffitto dei vani finestra le vedremo più avanti.
Ora diamo una leggera pennellata di gesso per riempire le fessure attorno alla porta del cucinino e allontaniamoci senza fare troppo rumore, che il cantiere per oggi è chiuso e tra poco dovrebbe passare la ronda di controllo...
MATERIALI:
vecchio strato di vernice, matita, acquerelli, colla bianca, gesso in polvere
STRUMENTI:
righello, squadretta, portamine 0.5, pennellino, cutter, forbici, carta assorbente, spatolina, spugnetta
Anche se nella prima parte abbiamo affrescato le due pareti interne della saletta, c'è ancora molto lavoro da fare per completare la decorazione murale dell'intera stanza, senza contare che i pezzi realizzati vanno ancora rifiniti e incollati...
Per prima cosa, vediamo di aggiungere tutte (o quasi) le superfici che mancano all'appello, considerando anche i vani finestra e le relative rientranze.
La decorazione ovviamente sarà la stessa e anche il procedimento, a partire dal disegno preparatorio a matita.
Il motivo che ricopre le pareti gioca con l'illusione di un falso tendaggio, che là dove è arrotolato o sollevato, lascia intravedere i blocchi della muratura sottostante. Anche questo è un interessante espediente ispirato alle pitture murali di palazzo Davanzati a Firenze, con l'aggiunta dei circoli centrali che dovranno coincidere con gli oculi delle finestre.
In certa misura questo disegno risulterà inutile, soprattutto nelle parti che resteranno coperte del tutto o parzialmente dagli infissi di legno delle finestre, ma l'effetto è particolarmente riuscito nella parte inferiore e nel risvolto con il classico motivo a vaio (ovviamente non sto parlando del computer portatile, ma di un piccolo roditore la cui pelliccia era spesso usata per abiti e tendaggi).
Come anticipato nel capitolo precedente, ci sono lievissime differenze di tono tra questi nuovi pezzi di "tappezzeria" e quelli già realizzati, dove forse mi sono lasciato andare a colori più saturi e intensi...
Tuttavia, ad una visione d'insieme la cosa non si nota troppo.
Bene, adesso che tutte le parti sono presenti, passiamo alle rifiniture, che prevedono tra le altre cose il ritaglio del vano porta e delle sporgenze dei davanzali (in basso a destra nell'immagine qui sotto).
Poi, sarà necessaria ancora qualche piccola aggiustatina per poter incastrare i pezzi tra loro. Quando ho preso le misure, infatti, non ho pensato allo spessore dell'intonaco, che (seppur minimo) mi obbliga ad una piccola riduzione in larghezza delle superfici.
Fatto questo, il primo "lenzuolo" è pronto per essere incollato.
Gli spigoli danno meno problemi degli angoli, anche se si rende necessario l'intervento del colore per dissimulare la linea bianca data dallo spessore dell'intonaco.
Ma l'elemento più difficile da ritagliare è sicuramente l'arcata ogivale di accesso, i cui lunghi stipiti risultano estremamente fragili una volta separati dalla superficie centrale.
Per adattare perfettamente l'intonaco alla muratura si rende necessaria la rimozione temporanea delle colonne dalla finestra già completata, in modo da poter "accedere" alla saletta con l'albero flessibile del Dremel.
Infine, mi occupo di ritagliare i lembi di intonaco che ricopriranno le superfici interne dell'arcata, e che dovrò necessariamente dipingere prima della posa definitiva. E' sufficiente inumidirli con i polpastrelli per ammorbidirli quel tanto che basta ad imprimere alle strisce la giusta curvatura.
Il resto del lavoro, lo fa la colla.
Ed ecco qua l'arco completamente affrescato:
Sul lato opposto della stanza, intanto, l'affresco soprastante la finestra è stato brutalmente ritagliato per non occludere gli archetti della trifora. Verrà ancora ridotto per accogliere l'infisso e l'oculo, perdendosi così in parte l'effetto dei falsi tendaggi.
Pazienza, io la mia buona volontà ce l'ho messa!
Comunque, questa parte della muratura e quella relativa al soffitto dei vani finestra le vedremo più avanti.
Ora diamo una leggera pennellata di gesso per riempire le fessure attorno alla porta del cucinino e allontaniamoci senza fare troppo rumore, che il cantiere per oggi è chiuso e tra poco dovrebbe passare la ronda di controllo...
MATERIALI:
vecchio strato di vernice, matita, acquerelli, colla bianca, gesso in polvere
STRUMENTI:
righello, squadretta, portamine 0.5, pennellino, cutter, forbici, carta assorbente, spatolina, spugnetta
2 comments:
Capolavoro, come sempre. Continua così. Lorenzo
Grazie, Lorenzo. Ci proverò! ;)
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