Costruzione 161: Colonna del fondaco (piano ammezzato)

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Già ne davo un'anteprima nel precedente post e chi mi segue su Facebook avrà potuto vedere anche di più, ma è giunto ormai il momento di seguire nei dettagli la costruzione della colonna centrale del fondaco.

Si tratta in pratica della continuazione della colonna sottostante, che dopo aver fatto da sostegno alle travi del solaio, arriverà a sostenere le arcate del muro di spina sul quale poggeranno i travetti ed il pavimento del primo piano.

Un punto chiave quindi, che in caso di cedimento porterebbe con sé tutto il piano ammezzato del fondaco e buona parte del primo piano.
Di fronte a questo ruolo fortemente portante della colonna, è evidente che il suo diametro non potrà essere molto ridotto, anche se una larghezza eccessiva andrebbe a pesare troppo sulla struttura dei piani inferiori (la linea di carico continua su uno dei pilastri del sotterraneo).
Anche dal punto di vista estetico, questa volta opterò per una forma semplice e funzionale, modificando l'idea di partenza fino ad eliminare del tutto un elemento caratteristico quale il capitello.

In tutti gli studi mostrati sinora, la colonna appariva sormontata da un capitello più o meno elaborato. Il materiale del capitello doveva essere il marmo bianco, mentre il fusto presentava varie opzioni: a bande bianche e nere proseguendo la bicromia del piano terra, in un unico blocco di marmo o in segmenti cilindrici di ardesia.

Sulla decisione finale ha pesato l'osservazione di un locale commerciale sito in via Prè, a Genova. Il piano terra dell'edificio doveva avere una funzione molto simile a quella della Domus, quindi mi è sembrato corretto riprenderne integralmente l'aspetto, anche se con l'aggiunta di una base un po' più elaborata (per non rendermi le cose troppo semplici).
Tengo a precisare che la foto a lato non è mia (l'ho recuperata non so dove su internet), ma anche se so bene dove si trova l'edificio in questione, dopo aver visto lo sguardo incazzoso del negoziante, mi guardo bene dall'andare a disturbarlo!

Comunque, prima di scegliere il modello definitivo, avevo già completato la lavorazione di un primo fusto in marmo, che pur se ben riuscito non mi sembrava molto adatto allo scopo. Lo terrò da parte nel caso dovesse tornarmi utile in seguito. Ecco qui qualche scatto:



La costruzione della colonna definitiva inizia invece con il taglio di 5 segmenti (poi diventeranno 6) di dimensioni simili. Il sesto viene aggiunto successivamente per rimediare all'assenza del capitello, il cui blocco marmoreo era comunque già pronto.



Dopo aver unito i vari pezzi con la colla e lasciato asciugare per bene, riduco i quattro spigoli con la ruota diamantata del Dremel e proseguo l'arrotondamento del fusto sfregandolo sulla carta vetrata.
Il movimento viene effettuato nel senso della lunghezza, ma l'ultima "grattatina" la do in senso ortogonale per lasciare sulla pietra le striature orizzontali che si vedono nelle foto in basso.



Per quanto riguarda la base, per semplicità realizzerò in due pezzi ciò che in realtà sarebbe costituito da un unico blocco.
Ai piedi del fusto emergeranno quattro spuntoni che andranno ad appoggiarsi sulla piattaforma quadrata sottostante. In molti casi queste sporgenze prendono la forma di animali o altre figure, io mi accontenterò di quattro semplici "unghie".

La lavorazione procede per gradi. Prima do forma ai volumi principali con la ruota diamantata...


Poi procedo con la punta usata anche di piatto per rifinire le superfici curve...


Infine do forma alle quattro unghie.



La base quadrata dovrebbe essere il pezzo più semplice da realizzare, ma per posizionarlo sulla testa della colonna inferiore senza che siano visibili fessure, mi vedo costretto a realizzare un incastro come nei mattoncini del "Lego". Scavando al di sotto del pezzo, questo si adatterà perfettamente al profilo del precedente, di ampiezza nettamente inferiore, ed eviterà che la base della colonna appaia sollevata rispetto alle assi del pavimento.


Ultimo elemento: una mensola quadrata e dai bordi arrotondati nella parte inferiore, che sarà il punto d'unione tra la colonna e le arcate in mattoni.


I giunti tra i vari pezzi verranno poi riempiti con la boiacca di cemento, dando così maggiore uniformità alla colonna e l'impressione che la base sia composta da un unico blocco.


MATERIALI:
ardesia, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel
MISURE (in cm):
(da verificare)



Costruzione 160: Muratura del fondaco - mensole a muro e chiusura del vano finestra

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In questo centosessantesimo capitolo dedicato alla costruzione della Domus mi occuperò dello sviluppo di vari elementi relativi alla muratura del fondaco che non ho avuto modo di approfondire in altri post.

In particolare vedremo meglio il prospetto interno della parete che dà sul cortile e che abbiamo osservato l'ultima volta durante la costruzione della monofora.
Sul lato opposto della stanza si va delineando invece il perimetro interno della torre (di cui quindi parlerò in un post dedicato esclusivamente ad essa).


Una delle strutture che interrompono l'uniformità della parete, ben visibile nello studio preliminare in alto, è un'ampio scasso nel muro diviso orizzontalmente da ripiani in legno (nel disegno erano ipotizzati in pietra).
Le tavole sono fissate a travetti che si inseriscono direttamente nella parete, mentre in alto chiudono la rientranza due mensole in pietra e un architrave.


La forma definitiva di questa sorta di libreria sarà piuttosto differente rispetto allo studio, eseguito senza misurazioni precise. Proprio la mancanza di un progetto ben definito provocherà successive modifiche alla struttura una volta completata.
La verifica delle altezze per la costruzione del solaio mi obbligherà infatti a ribassare l'architrave, che viene a trovarsi esattamente sotto l'imposta di uno degli archi di sostegno, in un punto quindi di forte carico.

Contemporaneamente mi occupo di un altro degli elementi che ancora mancavano all'appello: l'arcata di chiusura del vano che ospita il meccanismo dell'argano. L'arco ribassato viene costruito su un supporto in cartone ritagliato seguendo il profilo della nicchia. Le linee diagonali mi creano qualche problema nel dare forma ai cunei laterali, ma infine l'arco viene realizzato e fissato alla muratura.



Lo spazio che resta tra l'estradosso dell'arcata e la travettatura del solaio è appena sufficiente all'inserimento dei bracci in legno che sosterranno la carrucola (vedi studio). Inizialmente pensavo che l'altezza di questo ambiente sarebbe stata maggiore, e dovendo far coincidere il pavimento del primo piano con gli archetti pensili della facciata, mi è impossibile alterare le misure a mio piacimento.

La mensola di sostegno è collocata al centro dell'arcata, punto di maggior resistenza della struttura.


I corsi orizzontali del muro ingloberanno poi l'arcata e gli elementi in legno, raggiungendo il livello del solaio.
Prima però sarà necessario apportare le opportune modifiche alla libreria perché resti spazio sufficiente per le arcate del muro di spina che unirà le due opposte pareti poggiando sulla colonna centrale.

Colonna e arcate li tratterò in un altro post, mentre qui concludo con la parziale demolizione e ricostruzione della nicchia. Farò solo una piccola anteprima (attenzione: spoiler) per quanto riguarda la colonna, per dare un'idea più generale dell'ambiente in costruzione.



Restano da completare alcuni elementi murari (la copertura dei vani finestra e della porta laterale, la colonna e il suddetto muro di spina) oltre a vari dettagli dell'arredo, ma l'ambiente del fondaco inizia già a rivelarsi nella sua interezza...

MATERIALI:
ardesia, colla bianca, cartoncino
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto,
MISURE (in cm):
libreria:
altezza 3,8; larghezza 2,1; profondità 0,7; altezza da terra 1,9
peduccio arcata:
altezza 0,4; larghezza 1,8; profondità 1,4
arcata vano argano:
luce 6/4,5; profondità 1; spessore 0,4; altezza da terra all'imposta 6,8 e all'intradosso 7,3;
mensola carrucola:
altezza 0,6; larghezza 0,6; profondità 2; altezza da terra 7,7.



 
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