Completati gli archi di entrambe le trifore frontali, l'uso del marmo e dell'ardesia in facciata è quasi concluso, salvo archetti e cornici dei piani superiori. Da qui in poi il paramento esterno proseguirà in mattoni a vista, e scopo di questo nuovo post è quello di illustrarne la costruzione.
Il primo corso di mattoni viene collocato al di sopra del muro dell'estradosso degli archi seguendone il profilo fino a formare una sorta di ghiera che renderà meno brusco il passaggio dalla pietra ai successivi corsi orizzontali. Un ripensamento mi porta a disfare questa prima posa per alternare le posizioni dei mattoni sulla ghiera (testa-costa-testa) e avvicinarmi maggiormente ad alcune soluzioni osservate in foto. Inoltre i fori per i ponteggi risultavano troppo grandi e vistosi rispetto a quelli dei piani inferiori.
Anche in questo caso il lavoro rimane sospeso per diversi mesi a causa del lockdown, che vede il mastro costruttore "imprigionato" a molte giornate di cavallo dal cantiere...
Alla riapertura, la voglia di vedere finalmente conclusa la facciata del secondo piano è tanta, e la posa dei mattoni procede spedita (contemporamente al prolungamento dell'armatura metallica di rinforzo). Per consolidare il muro internamente ed evitare possibili deformazioni dovute al seccaggio della colla, mi viene la balzana idea di usare uno strato di cemento bianco, che visivamente equivale a un pugno in un occhio. Disfarlo mi creerebbe ancora più problemi e lascerebbe comunque delle tracce, per cui ormai decido di tenermelo com'è. Con l'innalzamento del muro tra le due finestre e la posa degli archi interni, il tutto dovrebbe riprendere un aspetto più consono alle tecniche costruttive reali, e le uniche porzioni di cemento ancora visibili verranno presto regolarizzate e coperte dagli intonaci della camera da letto.
Tornando al paramento esterno, la posa dei mattoni sull'angolo sinistro della facciata viene completata soltanto diverso tempo dopo a causa della mia abitudine di saltare da un elemento all'altro, dettaglio reso evidente dal diverso tono dei mattoni usati. I frammenti di laterizi da me raccolti, infatti, appartengono alle tipologie e alle epoche più disparate. Alcuni di questi non sono neppure mattoni, ma pezzi di tegole o cocci di ceramiche antiche, queste ultime di un rosso generalmente più acceso. Proprio alcuni pezzi di vaso (o brocca, piatto, pentola, ecc.) sono quelli che vanno a formare lo spigolo e che saltano all'occhio per il tono più scuro. Questa variazione di colore però non mi disturba affatto e verrà in parte mascherata dalle rifiniture con il cemento, che realizzerò dopo aver raggiunto il livello della cornice. Ma per quello mancano ancora due o tre corsi di mattoni e la verifica delle altezze con le travettature interne, per cui ne riparleremo...
MATERIALI:
mattoncini, colla bianca, cemento, filo metallico
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, mollette, righello, livella a bolla, cartone
mattoncini, colla bianca, cemento, filo metallico
STRUMENTI:
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